Un complottista è per sempreStoria ideologica e stracciona del movimento No Vax

Chi oggi rifiuta il vaccino, o il green pass, riprende un atteggiamento che è stato già visto e rivisto in passato, sostenuto anche dalla Chiesa, da molti politici, da intellettuali di ogni tipo e, immancabilmente, da moltissimi cospirazionisti provetti

Cecilia Fabiano/ LaPresse

Che cosa penserebbero i padri nobili del pensiero liberale, sulla polemica No Vax? In effetti, alcuni di loro si dichiararono contro il vaccino obbligatorio, considerandolo una violazione della libertà individuale. Ad esempio, Immanuel Kant e Herbert Spencer. Tecnicamente, però, in Inghilterra la vaccinazione obbligatoria per i bambini di 4 mesi fu introdotta nel 1853 dal governo di George Hamilton-Gordon, quarto conte di Aberdeen. Lui, in origine, era un tory. Però di quell’ala del partito che con Robet Peel aveva fatto scissione per appoggiare la revoca delle Corn Laws: misura di protezionismo agricolo che alzando il prezzo del pane a vantaggio degli agrari era fumo negli occhi del nascente movimento liberista. Quella coalizione tra peelites, whigs e i radicali di David Ricardo, che appoggiava lord Aberdeen, fu appunto all’origine del Liberal Party, in cui le tre fazioni si fusero.

È anche rimbalzata in questi mesi l’accusa al vaccinismo di essere «comunista» e «statalista». La verità storica è che la fine dell’obbligo vaccinale fu un caposaldo del primo programma laburista, e che l’«obiezione di coscienza» al vaccino è stata definitivamente riconosciuta nel 1946 proprio con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale: fiore all’occhiello del socialismo britannico. Vedendo il tipo di motivazioni complottiste di alcuni No Vax di oggi, viene da capire che evidentemente anche la vaccinazione doveva essere percepita come un trucco della borghesia per fregare il proletariato.

Ma a proposito di padri nobili del liberalismo, della cosa si occupò ad esempio Benedetto Croce nella sua “Storia d’Europa nel secolo decimonono”. Lì il filosofo della libertà spiegò chiaramente che secondo lui la cosa illiberale non era imporre l’obbligo del vaccino ma toglierlo, in alcune dure parole su Leone XII: «Il Papa che similmente abolì codici e tribunali istituiti dai francesi volle tornare agli ordini del vecchio tempo, e rinchiuse daccapo i giudei nei ghetti e li astrinse ad assistere a pratiche di una religione che non era la loro, e perfino proibì l’innesto del vaiuolo che mischiava le linfe delle bestie con quelle degli uomini: vani sforzi che poi cedettero dal più al meno alle necessità dei tempi».

Qualcuno ha definito questa critica una fake news storica, perché in realtà il Pontefice nel 1824 non aveva affatto vietato l’innesto del vaiolo secondo la tecnica lanciata da Edward Jenner nel 1798. Si era limitato a toglierne l’obbligatorietà, che era stata introdotta il 20 giugno 1822 dopo due anni dallo scoppio di una epidemia che non si riusciva più a controllare.

Il funzionario cui si deve l’iniziativa ha un nome famoso: Monaldo Leopardi, proprio il padre di Giacomo. Noto reazionario, ma non evidentemente dal punto di vista medico. Il problema è che si era subito scatenata una buriana No Vax: mutatis mutandis, non troppo diversa da quella a cui assistiamo ora, anche se ancora non c’erano i social.

Per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, il Pontefice aveva pensato di togliere l’obbligo, ma lasciando a chi voleva la possibilità di farsi inoculare gratis. «Rimane obbligo a Medici e Chirurgi condotti di eseguirla gratuitamente, a quanti vogliano prevalersene, essendo questa la cura ed il preservativo di una malattia alla quale, come a tutte le altre, essi hanno l’obbligo di riparare», spiega la Circolare legatizia del 15 settembre 1824. Ma l’effetto fu comunque micidiale. Secondo le testimonianze la gente in campagna smise in massa di vaccinarsi, nel 1828 una nova epidemia di vaiolo causò 553 morti solo a Bologna, e una terza epidemia fece strage nel 1835.

Insomma, Croce aveva riportato la cosa in modo impreciso, ma basandosi sul modo in cui la decisione del Papa era stata «letta» dai contemporanei. E basti un nome su tutti: quello di Giuseppe Gioachino Belli, col suo sonetto del 21 aprile 1834. «Sia benedetto li Papa Leoni,/ e ssin che cce ne sò, Ddio li conzoli;/ c’ha llibberato li nostri fijjoli/ da st’innoccolerie de vormijjoni/ Vedi che bell’idee da framasoni/ d’attaccajje pe fforza li vaglioli/ pe ffajje arisvejjà ll’infantijjoli/ e stroppiàcceli poi, come scroppioni!/ Iddio scià mmessa la Madre Natura/ su st’affari, coll’obbrigo prisciso/ de mannà cchi jje pare in zepportura./ Guarda mó, ccazzo!, pe ssarvajje er viso/ da du’ tarme, se leva a una cratura/ la sorte d’arrobbasse er paradiso». Titolo: “Er linnesto”.

L’osservazione secondo cui il vaccino è male perché impedisce a tanti ragazzini di volare in Paradiso sembra sarcastica, ma con Belli – sapendo delle posizioni che prese in particolare a fine vita – il dubbio resta sempre.

Vero che non sarebbe corretto parlare in automatico di un Ancien Régime No Vax versus un giacobinismo pro. In effetti, Ferdinando IV di Napoli aveva chiesto fin dal 1801 a medici degli alleati inglesi di vaccinargli i figli su pressione della moglie Maria Carolina: anche lei una reazionaria di prim’ordine, ma sul vaccino favorevole, dopo che di vaiolo le era morta una sorella.

Re Nasone aveva poi istituito la vaccinazione gratuita, e nel 1819 anche obbligatoria. Semmai un po’ di maretta c’era stata nel periodo napoleonico di Napoli, con la rissa che sotto il regno di Giuseppe Bonaparte si era scatenata tra il segretario del Comitato Centrale di Vaccinazione Antonio Miglietta e il chirurgo ostetrico dell’Ospedale napoletano degli Incurabili Gennaro Galbiati. Tutti e due in realtà vaccinisti: ma il secondo sostenitore del vaccino di origine animale secondo la visione di Jenner, e allevatore anche di mucche per provvederlo; il primo invece contrario, e favorevole al solo vaccino ricavato da altri esseri umani «da braccio a braccio», che secondo il rivale rischiava però di contagiare altre malattie. Miglietta provò ostinatamente a far vietare il sistema di Galbioati, senza riuscirci, ma ritardando la diffusione della pratica.

Forse ironico in Belli, serio in Miglietta, il disgusto all’idea di mescolare il sangue umano a quello animale è una delle motivazioni di un movimento No Vax che in effetti in Inghilterra inizia praticamente in contemporanea alla diffusione del metodo di Jenner.

Ma l’Inghilterra è anche una terra dove la Riforma ha creato un fiorire di sette religiose che dal libero esame radicale delle Scritture traggono le ragioni di obiezioni di coscienza più varie: e ancora di più negli Stati Uniti, la cui colonizzazione è iniziata col Mayflower proprio da adepti a gruppi religiosi del genere. Assieme a chi rifiuta il servizio militare, i giuramenti, la domenica al posto del sabato o l’alcool non manca chi, anche qui come nel sonetto di Belli, pensa che il vaccino violi la predestinazione, e si opponga a un corso della natura che Dio ha voluto.

Nel mondo anglosassone tali remore sono rimaste talmente a lungo da arrivare all’epoca dei social, in modo da poter essere diffuse in tutto il mondo in tempo per la pandemia del Covid-19. «Anche chi è vaccinato può essere contagiato e morire del male», dicono, e la cosa è facilmente dimostrabile.

Il 3% di chi si contagia dopo essere stato vaccinato col metodo di Jenner, infatti, muore. Se si aggiunge che tra i non vaccinati la proporzione arriva però al 45% si capisce subito il risultato di scala che la vaccinazione di massa può ottenere. Anzi, che ha ottenuto.

Nel XVIII secolo il vaiolo uccideva 400mila europei all’anno, ed era responsabile di un terzo di tutti i casi di cecità. Ancora nel XX secolo avrebbe ucciso almeno 300 milioni di persone, e 2 milioni nel 1967. Ma dopo una estrema radicale campagna di vaccinazione condotta in tutto il mondo tra 1957 e 1977 il 26 ottobre del 1977 si è registrato l’ultimo caso, e nel 1979 la Oms ha dichiarato la malattia sradicata. La prima malattia per cui fu inventata la tecnica del vaccino, è stata anche la prima a sparire dalla storia umana.

«Ma bisogna evitare di fare vaccinazioni di massa con prodotti sperimentali», è un’altra obiezione che oggi circola. Circolava anche allora, ed era più motivata, perché in effetti Jenner aveva scoperto la vaccinazione in modo empirico, senza capire bene come funzionava. Morì nel 1823, in realtà senza averlo mai capito.

È solo nel 1879 che Louis Pasteur riuscirà a ottenere lo stesso effetto sul colera dei polli, scoprendo che il principio per cui l’agente patogeno in forma attenuata crea immunità può essere applicato in automatico. E infatti altri quattro importanti vaccini verranno a ruota lanciati entro il 1897. Poiché comunque evidentemente funzionava, come già ricordato, nel 1853 il governo di Londra introdusse l’obbligo di vaccinare contro il vaiolo i bambini di tre mesi, poi portato nel 1867 a 14 anni. In realtà, altri lo avevano fatto prima: pionieri Napoleone nel 1805 per i soldati; il Principato di Piombino e Lucca nel 1806 e la Baviera nel 1807 per i civili.

Ma è nel mondo anglosassone che la resistenza è dura. Già nel 1863 a Londra viene fondata una “Societas Universa contra Vaccinum Virus” che è in pratica una Internazionale No Vax. Nel 1869 l’uomo d’affari britannico William Tebb inizia una campagna per l’abolizione della vaccinazione obbligatoria, facendosi multare 13 volte per aver rifiutato di vaccinare la sua terza figlia, e fondando nel 1880 una London Society for the Abolition of Compulsory Vaccination il cui organo è il Vaccination Inquirer, e che nel 1896 si trasforma in National Anti-Vaccination League. Ma già nel 1879 estende la sua campagna negli Stati Uniti, dando inizio al movimento no vax locale.

Nel 1885 a Leicester gli antivaccinisti portano in piazza 80mila persone. Nel 1898, infine, fu concessa una possibilità di obiezione di coscienza con certificato firmato da due magistrati. Bastò a ridurre alla metà il numero dei vaccinati e di aumentare in modo non indifferente i casi di malattia e di morte. Come si è ricordato, l’abolizione della vaccinazione obbligatoria era nel programma laburista del 1900. Dal 1948 il National Health Service offre vaccinazioni gratis, ma non obbligatorie.

Ci furono teorici No Vax anche in altre parti del mondo. Uno era ad esempio l’antroposofo e esoterista austriaco Rudolf Steiner: teorico di una agricoltura biodinamica un cui fondamento è letame di vacca infilato nel cavo di un corno proveniente da una vacca che abbia partorito almeno una volta. Il corno, e che una volta riempito, viene sotterrato per lasciarlo fermentare durante l’inverno ed essere recuperato a Pasqua. Ma secondo lui i vaccini fanno male, se non sostenuti da un adeguato irrobustimento «spirituale». E previde anche che in futuro le vaccinazioni sarebbero diventate uno strumento di controllo delle masse: «Come oggi si vaccina contro la tubercolosi, così domani si vaccinerà contro la la disposizione verso la spiritualità».

Insomma, la cosa viene da lontano. Lo stesso Nhs, però, ricordava che pur senza obbligo nel 2014-15 il 93,2% dei bambini britannici sotto i due anni aveva ricevuto almeno una dose di quel vaccino Mpr che immunizza allo stesso tempo contro morbillo, parotite e rosolia.

Insomma, era una bizzarria tutto sommato marginale. Ma nel 2016 una ricerca condotta dal Vaccine Confidence Project rivelava uno scetticismo anti-vaccini che stava sul 12% come media mondale, e in cui paradossalmente il 10% del Regno Unito era un minimo, superato solo dal 9% della Germania. Ma si stava al 41% in Francia, al 27% in Russia, al 21% in Italia, al 13% negli Stati Uniti. Ma col Covid negli Stati Uniti è Fauci a evocare un Paese spaccato in due peggio che ai tempi della schiavitù, con solo il 49,6% delle persone non vaccinabili che ha seguito il percorso di immunizzazione, malgrado il 99,5% dei morti da febbraio sia di non vaccinati.

«C’è tutto un giro di interessi attorno al Covid e ai vaccini», è una motivazione di chi dice di preferire la morte «da liberi» al vaccino «da servi». In realtà è vero, nel senso che il 65% di tutte le fake news che circolano sui vaccini e il 73% di tutto il materiale No Vax presente su Facebook deriva infatti da 12 sole persone.

«The Disinformation Dozen», li definisce un rapporto di Center for Countering Digital Hate e Anti-Vax Watch che circola da marzo, ma di cui si è tornato a parlare ora dopo che la cosa è stata rilanciata dal New York Times. Perché lo fanno? Il numero uno della lista è Joseph Mercola. Anche attraverso un National Vaccine Information Center e una Organic Consumers Association, ha 3,6 milioni di follower cui prima spiega che i vaccini fanno male; poi vende loro integratori alimentari e cure contro i vaccini, per sostituirvi appunto i vaccini. E di quello campa.

Da lui deriva in particolare l’informazione secondo cui il Covid-19 e la maggior parte dei virus si curano con «perossido di idrogeno». Che sarebbe poi l’acqua ossigenata.

Al numero due Robert F. Kennedy Jr., figlio dell’assassinato Bob. È suo un Children’s Health Defense i cui video No Vax rivolti a neri e latini hanno fatto sì che queste comunità avessero un livello di vaccinazioni inferiori alla media.

Numero tre, Ty e Charlene Bollinger. Anche loro campano vendendo materiale No Vax: nel loro caso, libri e dvd. In particolare, sono loro ad avere lanciato la storia che i vaccini servono Bill Gates per impiantare microchip a tutti e mettere così l’umanità sotto controllo.

Numero quattro, Sherri Tenpenny. Medico osteopata, ce l’ha in particolare con le mascherine, e si deve a lei in particolare il rumor secondo cui distruggerebbero il sistema immunitario.

C’è un’immagine secondo cui il complottismo sul Covid sarebbe contiguo a quello che negli Stati Uniti viene definito «suprematismo bianco», ma il numero cinque Rizza Islam è invece un nero membro del gruppo Nation of Islam secondo cui i vaccini, dietro ai quali «c’è Satana», servono a rendere autistici i bambini non bianchi. Spiega anche che i vaccini provocano infertilità, e se la prende comunque anche lui con Bill Gates.

Il vaccino causa di infertilità è anche una idea di Rashid Buttar, medico osteopata che la propaganda attraverso un canale YouTube e numero sei. Spiega anche di non fare test perché conterebbero microrganismi vivi.

Settima è Erin Elizabeth; partner di Joseph Mercola, è titolare di una Health Nut News che diffonde notizie di «salute alternativa» anche attraverso una newsletter. Dice che i vaccini sono un piano dell’industria farmaceutica per creare una popolazione «cronicamente malata», e che gli «affari di Gates» potrebbero essere rovinati semplicemente al curare il Covid con l’antimalarico idrossiclorochina. È lei ad aver tirato in ballo un ruolo dei Rothschild.

Ottavo è Sayer Ji, titolare del popolare sito web di salute alternative GreenMedInfo.com. Spiega che il Pfizer ha ucciso più gente del Covid.

Sua partner di affari è la numero nove Kelly Brogan, che sostiene di esercitare la “psichiatria olistica” e vende una serie di libri e corsi dal suo sito web. Ha spiegato sia che il Covid non esiste, sia che è frutto di una cospirazione.

Decima è Christiane Northrup, ostetrica e ginecologa. La sua proposta è di curare il Covid non solo con idrossiclorochina ma con l’ivermectina; un antiparassitario che invece l’Ema ha avvertito di non usare contro il Covid.

Undicesimo è Ben Tapper, chiropratico. Secondo lui non c’è prova che i virus possano sopravvivere fuori dai corpi, quindi il contagio non esiste. Tesi simile a quella del Don Ferrante manzoniano, secondo cui la peste era provocata da congiunzioni astrali, e che dunque morì «come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle». Ma i medici lo nasconderebbero, per guadagnare sulla credenza del contagio.

Numero 12, last but not least, Kevin Jenkins definisce i vaccini una «cospirazione» per «spazzare via» i neri ed è co-fondatore della Freedom Airway & Freedom Travel Alliance: una società fondata alla fine del 2020 per aiutare i suoi membri di viaggio in tutto il mondo senza osservare alcun mascheramento, quarantena, vaccinazione o altre misure di controllo della pandemia.

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