«La libertà è il vaccino»Enrico Letta vuole un patto di maggioranza contro i No Vax

«Vaccinandosi Salvini ha fatto un passo in avanti. Sui social, dove è stato pesantemente criticato, si è visto quanto gli è costato da parte del suo mondo, quindi il mio giudizio è positivo», dice il segretario del Partito democratico. «Chiediamo che tutti i candidati alle amministrative abbiano ottemperato agli obblighi vaccinali, come fa il Pd»

(LaPresse)

«Ci vuole un patto di maggioranza sul tema dei no vax». Ovvero, tutti con Draghi contro chi rifiuta il vaccino. Lo dice il segretario del Partito democratico Enrico Letta al Corriere. «Il Dna di questo governo è dato da tre cose», spiega. «La prima è la scrittura del Pnrr. Poi le riforme funzionali ai fondi europei, giustizia, fisco, e semplificazioni. Ma la questione numero uno è la campagna vaccinale per uscire dalla pandemia e tornare alla normalità».

L’esecutivo, dice il segretario Dem, sta «lavorando bene sul Pnrr e sui nodi delle riforme, ma l’elemento costitutivo della maggioranza è la messa in sicurezza dell’Italia attraverso vaccinazioni, riaperture e green pass. Anche Figliuolo ha lavorato molto bene per la campagna, ma ora la variante Delta e la sfida no vax alzano il livello della difficoltà».

Secondo Letta, «vaccinandosi Salvini ha fatto un passo in avanti. Sui social, dove è stato pesantemente criticato, si è visto quanto gli è costato da parte del suo mondo, quindi il mio giudizio è positivo». Poi, aggiunge, «ho sentito le dichiarazioni responsabili di Di Maio, Berlusconi e Tajani e ritengo importante riaffermare un chiaro patto di maggioranza a partire dal tema vaccini. Le prossime settimane saranno complesse, il mare sarà in tempesta, la nave ballerà».

Quello che serve ora è «un patto di chiara corresponsabilità, per sostenere le misure del governo e lo sforzo di farle passare nell’opinione pubblica, senza distinguo e senza ambiguità». Una sfida lanciata a tutti. «Chiediamo che tutti i candidati alle Amministrative abbiano ottemperato agli obblighi vaccinali, come fa il Pd. È un messaggio forte, che tutti dovrebbero sottoscrivere. Sindaci e presidenti di Regione siano i primi a dare l’esempio. In questi giorni ho battuto la Calabria da Nord a Sud con la nostra candidata presidente Amalia Bruni, che rappresenta nella sua terra il modello che Draghi ha portato a livello nazionale».

Il Pd, dice il segretario, «sta facendo campagna elettorale e vaccinale insieme». Ecco perché «siamo a un bivio. Tutte le forze di maggioranza, Lega in testa, devono decidere quale strada prendere. Perché il rischio è soffocare la ripresa e la ripartenza. Più grande è l’insieme dei no vax e più forte è la crescita della variante Delta, che è il nemico delle riaperture e della libertà perché al 99% colpisce i non vaccinati».

In gioco «c’è il futuro del Paese e c’è l’egemonia del valore della libertà. La libertà è il vaccino, la logica no vax invece è illiberale e porta alla chiusura. Noi dobbiamo vincerlo questo braccio di ferro sul valore della libertà. Salvini ha fatto un passo avanti, ora il successivo è portare il suo partito convintamente dalla parte di un governo che si batte contro la logica no vax. Da Atene a Parigi, sono i movimenti di ultradestra che fomentano. La direzione di marcia deve essere unitaria, non può esserci ambiguità».

Il Pd è «favorevole al green pass a scuola, nelle aziende, sui treni e sugli aerei. Servono regole coordinate con l’Europa, perché nei mesi scorsi ogni Paese ha fatto per conto suo e questo non va bene». E mentre il presidente di Confindustria Carlo Bonomi sul «Corriere» ha detto che un accordo sul green pass nelle aziende è possibile, Letta risponde: «Ho apprezzato il passo avanti del presidente di Confindustria. Bene che abbia rimandato alla concertazione per le scelte in azienda».

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