«La ricerca scientifica deve essere democratica, riproducibile ovunque e da chiunque». Una frase che è l’emblema del populismo, pronunciata da Giuseppe Conte nel claudicante voiceover di un video pubblicato sui suoi canali social. È la presentazione della “Carta dei principi e dei valori” del Movimento 5 stelle, inserita all’articolo 2 del nuovo Statuto del partito, annunciata per mesi, non ha generato grande seguito finora sui media e nella opinione pubblica.
Nella presentazione, che dura 5 minuti e 20 secondi, Conte prova a spiegare i nuovi principi che guideranno i Cinquestelle, ma lo fa con frasi fatte e piuttosto plastiche. «Crediamo nei beni comuni: acqua, aria, foreste, ghiacciai, i tratti di costa che sono riserva ambientale, fauna e flora, beni culturali».
E poi ancora: «Crediamo nel progresso scientifico e nell’innovazione tecnologia perché ci assicurano condizioni di vita più sicure, più confortevoli, più sostenibili. La ricerca scientifica deve essere democratica, riproducibile ovunque e da chiunque».
C’è anche un punto sulla comunicazione: «È importante avere cura delle parole, perché le espressioni verbali aggressive equivalgono a comportamenti violenti. E solo un dialogo profondo e un confronto rispettoso delle opinioni altrui può arricchire la nostra comunità. Questo è ciò in cui crediamo. Questo è ciò che siamo».
«Alcuni giorni fa ho presentato lo Statuto del nuovo Movimento 5 Stelle, che verrà sottoposto al voto degli iscritti il 2 e 3 agosto. Lo Statuto è un documento molto importante: regola le attività e definisce i ruoli e le funzioni degli organi del nuovo Movimento. All’articolo 2 del nuovo Statuto trovate inserita la Carta dei principi e dei valori, un testo fondamentale per chiarire l’identità politica del nuovo Movimento», si legge nella descrizione del post.