Il paradosso SalviniPossiamo fidarci della peggiore destra d’Europa che ora dice di voler difendere i diritti civili?

La Lega, assieme a Fratelli d’Italia, ha lavorato pancia a terra per qualsiasi teoria cospirativa anti Ue, anti occidentale e anti italiana. Eppure fa parte del governo più europeista possibile, raccoglie firme garantiste con i radicali e adesso sostiene di essere pronta a votare la legge, modificata, contro l’omofobia e la transfobia. Dubbi e speranze

Abbiamo la peggior destra del continente, inaffidabile, becera e pure tamarra. E, se non bastassero gli aspetti etici ed estetici, anche illiberale, anti occidentale, razzista. In questi anni non c’è stata cospirazione per allocchi confezionata dal Cremlino o dagli amici trumpiani per cui la nostra destra non abbia lavorato pancia a terra, spesso peraltro in combutta con i colleghi cospirazionisti a Cinquestelle. 

Questa destra si autodefinisce sovranista, nazionalista e fratella e sorella d’Italia, ma invece di vantarsi di avere con Mario Draghi il leader italiano dell’Europa continua a prendere le distanze da Draghi, a paragonare l’Europa ai campi di concentramento nazisti e a firmare manifesti grotteschi in magiaro stretto contro lo strapotere del super Stato europeo che ci ha appena salvato il culo. Pare non gli sia bastato aver evitato d’un soffio la tragedia di governare dal Papeete contro l’Europa in piena pandemia. Persevera.

Per non farsi mancare niente, questa peggiore destra del continente adesso è impegnata in una lotta fratricida per conquistare lo scettro del più impresentabile del reame e del più nostalgico del populismo autoritario, straccione e fallimentare. 

La neo, ex, post fascista Giorgia Meloni è in corsia di sorpasso, avendo puntato su Bannon e Orbán a tempo debito e avendo puntato, da sola nel panorama politico italiano, sul default del nostro paese. Matteo Salvini proprio per questo arranca, venuto meno Trump, con Boris Johnson che giustamente non se lo fila e senza poter continuare a sentire l’afflato amichevole di Putin. Inoltre deve tenere conto della sua base elettorale nel nord produttivo che apprezza la ripresa economica e i dobloni europei garantiti da Draghi e quindi gli restringe i margini di manovra.

Eppure, appunto, parte di questa destra orribile continua a sostenere il governo Draghi. E addirittura raccoglie firme contro lo strapotere autoritario dei magistrati, assieme ai radicali. E adesso dice di essere pronta a votare una legge per la prevenzione e il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e alla disabilità, dice cioè che potrebbe approvare il cuore del disegno di legge Zan. Fosse vero, bisognerebbe costruire dei ponti, anziché lambiccarsi il cervello con posizioni di principio senza maggioranza in Parlamento e che non hanno nulla a che fare con la politica, ma con dispettucci adolescenziali. Ma sarà vero? Ci si può fidare di uno come Salvini? Il curriculum invita a diffidare.

Ma il governo Draghi con la Lega è una realtà. La battaglia referendaria per la giustizia giusta non è credibile viste le altre sceneggiate salviniane, eppure è in corso. La mediazione renziana sul ddl Zan è lontana dall’essere cosa fatta, ma sarebbe un fatto rilevante se la parte leghista della peggior destra del continente, nello stesso momento in cui firma proclami con Orbán e si rende ridicola con mille altre baggianate, sulle questioni cruciali finisse per sostenere il governo europeista di Draghi, per invocare garanzie costituzionali per i cittadini soggiogati dalla giustizia e per risultare decisiva nell’adozione di una legge contro l’omofobia, contro la transfobia e a tutela dei discriminati per le scelte sessuali.

Oltre i bla-bla, insomma, sapremo solo dal sostegno al governo europeista e dalla protezione dei diritti civili se l’Italia potrà contare su una destra quasi normale.

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