Accessibile La montagna senz’auto

Sull’altopiano del Renon hanno trovato un modo pratico ed efficace di convincere i turisti ad abbandonare l’auto. Qui è tutto raggiungibile con i mezzi, che spesso sono anche panoramici e alternativi e rendono il luogo sostenibile e privo di traffico. E adatto anche a chi non ha la patente

Ad ogni ritorno dall’Alto Adige la domanda è sempre la stessa: è davvero parte dell’Italia questo assolato angolo di pace e quiete, natura e rispetto delle regole? Forse solo in parte, e sicuramente è alla sua differenza culturale, ambientale e sociale che questa zona deve la sua celeberrima attrattiva turistica.
Ma l’Alto Adige non è solo un bel posto particolarmente baciato dalla fortuna, ma anche un modello di sviluppo turistico sostenibile che – agli occhi anche meno esperti – dovrebbe apparire come una meta alla quale tendere. Perché se è vero che può amministrare come regione a statuto speciale le imposte sui redditi, è altrettanto vero che sapere come spendere i soldi che rimangono in loco non è cosa banale e può fare la differenza per la fortuna di un territorio.

E davanti allo scempio di città come Venezia o Firenze, turisticizzate al limite del sopportabile (anzi, prima del Covid forse anche oltre quel limite) qui si fanno scelte differenti e i turisti si cercano, e si circuiscono con intelligenza.
Un esempio su tutti? La Ritten Card. Una carta magnetica che viene offerta al visitatore dell’altopiano del Renon, che permette di godere di privilegi e vantaggi se il viaggiatore non usa la sua auto. Risultato? Niente traffico, niente inquinamento. Luogo raggiungibile anche da chi non ha l’auto o la patente, che comunque può andare ovunque senza alcun problema.
Dal sito dell’ufficio turistico la promuovono così: «La RittenCard offre gratuitamente una molteplicità di vantaggi straordinari! È il vostro personale biglietto d’ingresso in un vasto mondo di attrazioni, opportunità e vantaggi – ed essendo incluso nel prezzo della camera non comporta alcun costo aggiuntivo permettendovi di andare alla scoperta del Renon e dell’Alto Adige in assoluta libertà».
Ebbene sì, perché questa card è gratuita e viene data a chiunque soggiorni qui in un hotel. Alla gioia di poter abbandonare la guida per un po’ di giorni si somma la conferma che si arriva davvero ovunque grazie a una rete sostenuta e sostenibile di autobus, trenini, funivie e cabinovie. La carta garantisce anche l’ingresso a musei ed eventi, sconti particolari e facilitazioni. La RittenCard non è acquistabile: dura una settimana e se state di più ve la rinnovano, sempre gratuitamente.
Per chi è abituato a girare sempre in auto, a fare code e a non trovare parcheggio, per i fissati con la libertà del mezzo proprio è una rivoluzione copernicana: se la facessero pagare, scommettiamo che non la useremmo. Ma siccome ce la offrono gratis potremmo tentare una prova. E poi un’altra, e alla fine della settimana non sapremo più che farcene dell’auto, perché tutto funziona esattamente come deve. Il turismo non pesa, il meccanismo funziona, le code le lasciamo da fare a quelli che vorrebbero andare in spiaggia e passano invece metà della loro vacanza in coda per raggiungerla.
Per convincervi ulteriormente, ecco alcune delle cose da fare nell’altopiano del Renon, ideale meta per chi vuole scordarsi della guida, o per gli amanti della montagna senza patente. E anche per gli altri!

Passeggiare con Freud
«Caro amico, …qui sul Renon stiamo divinamente bene e il posto è bellissimo. Ho scoperto in me il piacere inesauribile del dolce far nulla, temperato appena da un paio d’ore dedicate alla lettura di qualche novità…» Freud lo scrisse a Jung, e qui se ne ricordano al punto da aver dedicato al celebre pensatore un’intera passeggiata piacevolissima, adatta davvero a tutti, da Soprabolzano a Collalbo. Un’ora e poco più tra alberi e prati, casette dei sogni e pascoli, e ad ogni panchina c’è ad aspettarci un pensiero che lega Freud a questi luoghi. Poco prima di arrivare a Collalbo non perdetevi una sosta tra gli alberi, nel bar dentro al van con tavolini e bandierine. Mentre passeggiate potreste cogliere l’occasione per psicoanalizzarvi: il vostro inconscio ve ne sarà grato.
Scoprire le piramidi
Affascinanti e primitive, dalla forma caratteristica e dall’origine non così certa: questi pinnacoli con in cima una grossa pietra sono una delle attrazioni più amate di questa zona. Sono le piramidi di terra, e qui sono le più alte e dalle forme più belle d’Europa. Questi straordinari fenomeni naturali sono presenti in più località sull’Altipiano: nella valletta di Rio Fosco sulla strada per Longomoso e per Monte di Mezzo, nella valletta di Rio Rivellone nei pressi di Soprabolzano e nella valletta di Rio Gasterer a Auna di Sotto. Queste formazioni geologiche hanno la peculiarità di essere coese e compatte in condizioni di siccità, ma in quanto argillose, se esposte alla pioggia perdono stabilità e si sgretolano formando scarpate di 10 – 15 metri. I massi aderiscono all’argilla creando una barriera contro la pioggia, così che ad ogni precipitazione si verifica un inconsueto fenomeno: il materiale non protetto dai massi viene eroso e trasportato a valle facendo emergere letteralmente dal fondo le maestose piramidi di terra. Non si sa quanto ci mettono a formarsi, anche se parliamo mediamente di migliaia di anni. Se il masso che fa da scudo all’acqua cade, la piramide perde la sua protezione ed è destinata a scomparire rapidamente. E mentre nel corso di questo processo una piramide di terra scompare, sulla scarpata se ne forma contemporaneamente una nuova.


Osservare il mondo delle api
A Costalovara, facilmente raggiungibile con il trenino del Renon, si visita il Museo dell’apicoltura Maso Plattner, uno dei più antichi masi del Renon e un interessante museo sulla vita contadina del passato. Nella parte del fienile è raccolta una mostra sull’apicoltura altoatesina che permette di scoprire come vivono le api e come avviene la smielatura. La pittoresca collina circostante il maso ospita vecchi apiari e un percorso didattico lungo il quale è possibile osservare l’attività solerte delle api.
Conquistare la vetta
La vista panoramica mozzafiato a 360° sull’orizzonte montano dell’Alto Adige, tra le ripide creste delle Dolomiti, patrimonio naturale mondiale dell’UNESCO, e le dolci colline nelle vallate circostanti, toglie il fiato: arrivare sulla cima del Renon è un’esperienza adatta a tutti, anche se gli ultimi 40 minuti in salita tolgono il fiato da un altro punto di vista, questa volta fisico. Ma seguite i più saggi, portate le bacchette e un passo dopo l’altro arriverete alla meta passando così dai pendii baciati dal sole a valle fino al Corno del Renon a oltre 2.000 metri di altitudine. Durante la salita e la discesa passerete tra caprette e mucche, e l’effetto Heidi è garantito. A metà discesa lasciatevi ristorare al Feltuner Hütte dalla cucina solida e sostanziosa, con cibi  saporiti, fatti in casa con prodotti nostrani e tipici. Dalla classica merenda contadina con speck e formaggio, allo strudel di mele, fino al meraviglioso kaiserschmarren preparato espresso da una gioviale signora locale tutto di questo posto è fatto per recuperare le calorie perse.
Nuotare nella piscina sospesa
Un gioiellino di design e buon cibo della famiglia Alber, che vi regalerà colazioni sublimi e nuotate sospese nella nuova piscina sul tetto che sembra un’astronave posata sulle montagne. La vista è impagabile, la qualità dell’offerta anche. Biscottini prima di andare a dormire, uova in mille gustosi modi e waffle dolcissimi per iniziare al meglio la giornata.

Nel mezzo, al Gloriette Guesthouse vi aspettano aperitivi alle erbe alpine e pranzo e cena di gran gusto. Il tutto con un’attenzione all’ospite e alle sue aspettative davvero encomiabile. La piccola SPA riservata dà sui monti, come il piccolo e delizioso giardino dai cui dondoli ci si gode il panorama. Tutto racchiuso in un hotel di design e di grande ispirazione, in cui ogni particolare è curato e piacevole. All’accoglienza vi daranno un piccolo librino illustrato con le cose da fare in estate e in inverno, piacevolissimo compagno… di tasca per perlustrare i dintorni.

Nuotare nel lago
Il lago di Costalovara è uno dei laghi più belli e puliti in tutta l’Italia e ha una temperatura media da 22 a 24 gradi durante l’ estate. Si raggiunge facilmente con il trenino e una breve passeggiata. Ci si può accedere dal Lido (ovviamente a ingresso gratuito, con la card!) ma anche dalle sponde, che sono perfette per rigenerarsi e prendere il sole. E in poche bracciate si raggiungono le zattere di legno al centro del lago, dalle quali godersi il meritato riposo o tuffarsi in acqua. Ascoltare la foresta, sentire il lago, respirare il profumo del sole: si può fare tutto questo, qui, e se si alloggia nell’hotel Weihrerhof si può anche attraversare il lago sulla barca a remi rossa ed esplorare l’isola. All’hotel questa sensazione di totale relax la chiamano “Laxn”, tra il verde dei monti, al sole, sulla riva del lago, davanti allo specchio (d’acqua) della vita. E come dar loro torto, quando ci godiamo una sauna nella rimessa delle barche, direttamente sulle sponde del lago, in legno di larice e di pino cembro locale e in porfido. Per sedersi, per sudare e per osservare il lago. Una seduta in sauna davvero fuori dal comune.

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