Andrew Cuomo si è dimesso da governatore dello stato di New York, dopo giorni di grandi pressioni seguite alle accuse di molestie sessuali da parte di diverse donne, alcune delle quali sue dipendenti.
«Amo New York e amo i newyorchesi, e non farei nulla per creare problemi. Per questo credo che a questo punto, date le circostanze, la cosa migliore da fare per aiutare è fare un passo indietro e lasciare che il governo torni a governare», ha detto Cuomo trattenendo a stento le lacrime. Il governatore ha spiegato che le dimissioni avranno effetto tra 14 giorni.
Cuomo, che era una delle figure più in vista e apprezzate del Partito Democratico, sarà sostituito dalla sua vice Kathy Hochul, prima donna della storia a diventare governatrice dello stato di New York.
Cuomo ha sempre respinto le accuse, e martedì ha sostenuto che siano «motivate politicamente». «Mi scuso profondamente se ho offeso qualcuno, sono stato troppo familiare con le persone, uomini e donne, ma non ho mai superato il limite con nessuno»: così Andrew Cuomo si è rivolto in diretta tv ai newyorchesi, visibilmente scosso ma accusando il rapporto che lo accusa di molestie sessuali di «faziosità».
«Accetto la piena responsabilità, sono scivolato, sono stato troppo familiare con i miei collaboratori», continua Cuomo. «Ma dietro alle accuse ci sono motivazioni politiche, e sono certo che i newyorchesi capiranno».
La legale di Andrew Cuomo, Rita Glavin, ha puntato il dito sulle undici donne che accusano il governatore di New York di molestie sessuali, contestando punto per punto le loro versioni dei fatti. «Non sono credibili», ha accusato l’avvocatessa attaccando anche la frenesia dei media nel cavalcare la vicenda.
Diversa invece la versione di Jen Psaki, la portavoce della Casa Bianca: «Questa è una storia di donne coraggiose che hanno raccontato le loro storie». Anche il presidente Joe Biden era stato tra quelli a chiedere il passo indietro del governatore di New York: «Rispetto la decisione del governatore», così il presidente americano ha risposto ai reporter che gli chiedevano un commento.
Al suo terzo mandato consecutivo da governatore dello stato di New York, Cuomo era rimasto ormai molto isolato per via delle accuse.
Un rapporto conclusivo di un’inchiesta a riguardo era stato pubblicato la scorsa settimana, e lo accusava di aver molestato sessualmente diverse donne, tra cui alcune che lavoravano o lavorano per lo stato di New York. Era stata realizzata su impulso dello stesso Cuomo ascoltando 179 persone e consultando più di 74mila diversi documenti, tra cui mail e fotografie, e lo accusa di aver provato a toccare, baciare e abbracciare diverse donne, in certi casi con dei commenti definiti «profondamente umilianti, fastidiosi, offensivi e inappropriati» da chi li ha subiti.
L’inchiesta dice che tra le donne ci sono alcune attuali ed ex dipendenti dello stato di New York, e che Cuomo e altri membri del suo staff hanno avuto atteggiamenti vendicativi nei confronti di almeno una di loro, creando un ambiente di lavoro definito “ostile”.
Fino ad ora, Andrew Cuomo era stato un politico assai apprezzato. Tra altre cose, aveva approvato una serie di misure per riformare la polizia statale e locale, introdotto una legge per migliorare la condizione dei detenuti in carcere, stanziato fondi per risolvere il problema dell’uso sproporzionato di armi, legalizzato l’uso ricreativo di marijuana con un programma per reinvestirne i guadagni nelle comunità più colpite dal problema della droga, e preso pubblicamente posizione contro Trump sull’immigrazione.