Ho fatto un sogno. Avevo scritto “tutto giusto” in un articolo che parlava dell’aver rispettato le regole durante una pandemia mondiale – cioè: lavarsi le mani, mettersi la mascherina, fare i tamponi, vaccinarsi – e il giorno dopo mi arrivavano minacce di querele, minacce di morte a me, minacce di morte al primogenito, minacce di morte e/o terapia intensiva per i miei familiari – ma solo quelli vaccinati con doppia dose, gli altri possono dormire tra due guanciali – e a seguire una serie di parole chiave che comparivano in cielo: Bibbiano, campo di concentramento, nazista, fascista, carcere, citazione di Aristotele, Generale Inverno, Lotta Continua, bestia di Satana, esposto in procura, Roberta Petrelluzzi, legge Mancino, ddl Zan, vedi tu che non avevo capito niente dei diritti civili.
Ho fatto un sogno, e in quel sogno il pensiero magico non era più né pensiero, né magico: finivo nel carcere di Bibbiano, andava in onda una puntata monografica di “Un giorno in pretura” su di me, e quello che mi aveva scritto che grazie a Dio c’erano i non vaccinati che avrebbero curato noi moribondi per via delle reazioni avverse al vaccino era diventato presidente del Consiglio. Ho fatto un sogno, poi mi sono svegliata, e non ero uno scarafaggio. Già qualcosa.
Ho letto i giornali, e pare che il vaccino per i bambini sotto i 12 anni sarà disponibile tra pochi mesi. Ho pensato oddio, ma allora quello era un sogno premonitore, io adesso devo pagare caro, pagare tutto, pagare anche Milano Ristorazione in effetti. Il primo pensiero è stato che mio figlio di anni ne ha 5. Magari le vaccinazioni le faranno partire dai 6 anni. Magari. E l’ho pensato, confesso, come si pensa a una profezia autoavverante. Questo fa di me una no vax? È un transfert? Il mio era un sogno lucido? Christopher Nolan vuoi che ti mandi un’idea per un film?
Ho pensato agli aerei. Come faceva la gente a volare su aerei degli anni ’60? Io non lo prendo nemmeno oggi che siamo nel 2021, dal momento che il coleottero vola perché non lo sa e un aereo vola perché non lo so io. E poi ho pensato al vaccino contro il vaiolo. Ma noi siamo sicuri che questo vaccino abbia funzionato nonostante non esistesse internet? “Le mamme informate” come si informavano? I no vax del vaiolo esistevano? Come facevano a diffondere informazioni senza avere meme a disposizione? Mai un podcast quando serve.
Allora ho deciso di andare a leggere cosa dicono le mamme sul fare questo vaccino ai bambini, mi butto nella mischia popolare tra una Cianciulli e l’altra, e, non con sorpresa, c’è un solo commento alla notizia, ripetuto centinaia di migliaia di volte: “i bambini non si toccano”. Commento universale a qualunque cosa. Quanto zucchero nel caffè? I bambini non si toccano. Mare o montagna? I bambini non si toccano. Una volta si organizzavano i morbillo party per i bambini in modo da non vaccinarli, chissà cosa vieterà di fare lo stesso con il Covid.
Io non so come sia nata questa pazza pazza idea che noi non dottori, noi non virologi, noi non primari, dobbiamo andare a verificare gli studi clinici per poi dare un’opinione in merito. Gratis, oltretutto. Ho pensato a Carmelo Bene, a quando diceva che «l’abuso di informazione dilata l’ignoranza con l’illusione di azzerarla». Chiudiamo tutto, stacchiamo la corrente, torniamo analfabeti. Ho fatto un sogno, ma forse non lo era.