Quelli dei dirittiLa proposta radicale alle elezioni milanesi

L'assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e open data del comune di Milano e capolista de "La Milano Radicale con Sala" presenta i risultati raggiunti con il suo assessorato e il programma della lista per la città: «Molti hanno scelto di votare radicali, prima o dopo. È questa la volta di tornare a farlo»

Milano Radicale

Da sempre i radicali sono conosciuti come quelli dei diritti, delle libertà individuali, della democrazia e dei referendum. Quelli che mettono al centro del dibattito politico le persone e i loro problemi, proponendo soluzioni di governo attraverso gli strumenti di iniziativa popolare, dal basso.

Siamo quelli che si occupano dei temi scomodi, di cui la politica non vuole occuparsi, degli ultimi. Con questo approccio abbiamo conquistato riforme per tutta la società, facendo progredire i diritti civili e facendo vivere gli istituti democratici, sia a livello nazionale che locale.

A Milano abbiamo affrontato, con continuità negli ultimi 10 anni, il tema della legalità delle istituzioni, denunciando i brogli delle firme false di Roberto Formigoni e ottenendo l’annullamento delle elezioni regionali del 2010.

Abbiamo posto per primi il tema della qualità ambientale a livello urbano conquistando, con i Referendum di MilanoSìMuove del 2011, la sistemazione della Darsena come porto della città, il progetto di riapertura dei Navigli, l’introduzione della tariffazione ambientale sul traffico con Area C e l’avvio della rivoluzione della mobilità condivisa.

Milano, grazie all’iniziativa popolare radicale, ha anticipato diverse conquiste introdotte solo negli anni successivi dalla legge nazionale: abbiamo ottenuto lo sportello antidiscriminazione, il registro dei testamenti biologici e il registro delle unioni civili, raccogliendo le firme su delibere comunali mentre il Parlamento restava immobile.

Negli ultimi cinque anni abbiamo ottenuto l’istituzione dell’assessorato alla Cittadinanza attiva, partecipazione e open data nella giunta di Beppe Sala, e con questo abbiamo creato un autentico laboratorio di innovazione democratica e sociale.

Il nuovo Regolamento per la Cura dei Beni Comuni ha generato quasi 100 patti di collaborazione tra l’amministrazione comunale, i cittadini attivi, le associazioni e le realtà informali di Milano. Un lavoro che ha consentito di realizzare, in modo rapido e con spese contenute, nuove Piazze e luoghi di incontro dove prima c’erano sosta abusiva e degrado, nuovi interventi su verde pubblico e giardini condivisi, nuove biblioteche condominiali e servizi di vicinato.

Nell’arco dell’ultimo mandato abbiamo conquistato nuovi istituti di democrazia deliberativa introducendo il Dibattito Pubblico sulle opere e i servizi, le consultazioni aperte sulle delibere comunali, le Convenzioni dei cittadini estratti a sorte. Il nostro lavoro per la semplificazione e la digitalizzazione dei processi ha prodotto il portale MilanoPartecipa, un importante strumento di cittadinanza digitale open source che consente di contribuire alle decisioni  del Comune e di raccogliere firme, anche online, tramite lo standard di identità digitale SPID. Il governo dovrà dotarsi di una piattaforma pubblica per l’esercizio di questi diritti digitali entro il 2022. Milano, ancora una volta, ha già messo a punto una soluzione, pronta al riuso.

Abbiamo infine investito nella conoscenza, condizione necessaria e insostituibile per una partecipazione consapevole, incrementando del 400% le informazioni e i dati aperti disponibili sul sito del comune, lanciando il Geoportale, che raccoglie mappe, immagini e servizi e pubblicando visualizzazioni e cruscotti che indicano in tempo reale cosa avviene in città, a partire dai dati.

La lista La Milano radicale si muove in continuità con questa esperienza e ha l’obiettivo di far vivere e ampliare ancora di più la partecipazione e i diritti dei cittadini, portando le tematiche e il metodo dei referendum e delle delibere popolari al centro del dibattito politico e all’interno delle istituzioni.

Vogliamo svolgere il ruolo di attivatori della democrazia, diffondendo i Patti di collaborazione e i nuovi strumenti di democrazia deliberativa introdotti. Vogliamo creare una rete di soggetti attivi nel miglioramento della qualità della vita in città e liberare spazi da destinare all’incontro, all’associazionismo, alla cultura diffusa, aprendo Case della Partecipazione in tutti i quartieri.

Si tratta di strumenti fondamentali per la prossima amministrazione, che dovrà gestire le risorse europee per la transizione ecologica della città tenendo i cittadini al proprio fianco, facendoli partecipare nella definizione dei progetti e sapendo rendicontare.

Abbiamo un programma che si occupa di democrazia, diritti, cultura, sanità, antiproibizionismo, ambiente, disabilità e del mondo del carcere. Offriamo soluzioni concrete a problemi di cui gli altri non vogliono occuparsi. E, come facciamo da sempre, ci proponiamo di affrontarli partendo dalla mobilitazione dal basso, con i referendum e le delibere popolari, da portare fin dentro le istituzioni. Tra queste proposte quella dell’ampliamento delle competenze comunali all’intera città Metropolitana con l’elezione diretta del suo sindaco, l’istituzione di un sindaco della notte per coordinare le attività culturali e l’economia dell’intrattenimento nella fase della ripresa, lo sviluppo di politiche antiproibizioniste, di presidio territoriale e di riduzione del danno.

Le nostre conquiste ci consentono di non parlare di promesse, ma di traguardi raggiunti. Le nostre biografie sono la garanzia migliore di quello che siamo e che sappiamo fare, dando corpo alle nostre idee.

Molti, prima o poi, hanno scelto di votare radicali, riconoscendo il contributo per il progresso civile della nostra società. In un anno di grandi sconvolgimenti e alla vigilia di una nuova stagione di conquiste per le libertà individuali, è questa la volta di tornare a farlo o di scegliere, per la prima volta, di dare forza alla voce dei diritti e della partecipazione, oggi rappresentata da La Milano radicale.

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