Rompete gli ormeggiIl centrosinistra deve sfruttare la vittoria per chiudere la stagione del bipopulismo, scrive Calenda

Il leader di Azione ha risposto via Twitter alle dichiarazioni post voto di Enrico Letta: «La sconfitta di sovranisti e populisti risulterà vana se il Partito democratico continuerà a dare ossigeno ai Cinquestelle»

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La sconfitta di sovranisti e populisti risulterà vana se il Partito democratico continuerà a dare ossigeno ai Cinquestelle e a non capire che la frattura oggi è tra elettorato responsabile, democratico ed europeista e chi cavalca disagio e paure. A destra e a sinistra. Lo ha scritto Carlo Calenda via Twitter, in risposta alle dichiarazioni post vittoria elettorale del centrosinistra alle elezioni amministrative.

Il successo dei sindaci del Partito democratico – e dei suoi alleati – alle urne è innegabile, lo si vede soprattutto dal 5-0 delle grandi città. Ieri il segretario dem Enrico Letta ha esultato dal Nazareno dicendo: «Sono convinto che il ruolo del Partito democratico è quello di partito guida e federatore», e ha ribadito la necessità di creare un campo largo «mettendo tutto insieme, da Conte a Calenda».

Una soluzione che però non piace affatto al leader di Azione. «La lettura di queste ore del Partito democratico non mi convince affatto. Il dato di queste elezioni è la scomparsa politica del Movimento 5 stelle e la sconfitta della destra sovranista. Occorre rompere le alleanze con le forze anti sistema», ha scritto il leader di Azione.

 

La proposta politica di Carlo Calenda va in direzione opposta, chiudendo la stagione del bipopulismo: «Si può costruire un Fronte Repubblicano che metta insieme gli elettorati popolari moderati, liberali e socialdemocratici. PD e FI devono mostrare coraggio. Noi lavoreremo in questa prospettiva. Chiudendo la stagione del bipopulismo e aprendo quella del riformismo pragmatico», ha scritto su Twitter.

Il punto di partenza è la legge elettorale: occorre un sistema proporzionale con sbarramento alto, un sistema che probabilmente aiuterebbe anche a recuperare una parte dell’astensionismo.

Poi il monito da parte di Calenda all’area di riferimento: «Compito delle forze liberali è trovare una sintesi. Per farlo occorre però essere netti sul rapporto tra politica e business/lobby e sul rinnovamento della classe dirigente. Non si può stare con Micciche’ e Cuffaro in Sicilia e con Fico a Napoli. Altrimenti non è la versione italiana di Renew ma la versione Toscana dell’Udeur. Coraggio. Rompete gli ormeggi».

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