Riconoscimenti greenCosa sono gli hub contro lo spreco di cibo per cui Milano ha vinto l’Earthshot Prize

Nati da un progetto che risale al 2017, testimoniano l’impegno del Comune e dei principali attori dell’università, delle associazioni e dell’industria in favore della sostenibilità. E il milione di sterline incassato col premio servirà a potenziarli

Altro che consumismo: la Milano di oggi è una metropoli straordinariamente attenta all’utilizzo consapevole delle risorse e alla redistribuzione sul territorio, con un impegno che coinvolge pubblico, privato e terzo settore. Lo dice l’assegnazione alla città del premio internazionale Earthshot Prize per le migliori soluzioni per proteggere l’ambiente, che ha riconosciuto il valore dell’impegno contro lo spreco alimentare rappresentato dal progetto degli hub di quartiere contro lo spreco di cibo.

Il progetto è nato da un’alleanza, che risale al 2017, tra Comune di Milano, Politecnico di Milano, Assolombarda, Fondazione Cariplo e il Programma QuBì. La realizzazione del primo hub nel Municipio 9 (quartiere Isola) nel 2018-19, ha poi coinvolto Banco alimentare della Lombardia e ha permesso di salvare oltre 10 tonnellate di cibo al mese, assicurando in un anno un flusso di 260mila pasti equivalenti, che hanno raggiunto 3.800 persone grazie al contributo di 20 supermercati, 4 mense aziendali e 24 enti del terzo settore.

A seguire, è stato avviato l’hub di Lambrate, subito dopo il primo lockdown nella primavera del 2020, gestito sempre da Banco alimentare della Lombardia in uno spazio messo a disposizione da Avis Milano e con il contributo di Bcc Milano. Il terzo hub, al quartiere Gallaratese, è gestito da Terre des hommes con il contributo di Fondazione Milan. Il prossimo, in fase di progettazione, sarà l’hub di quartiere contro lo spreco alimentare del Corvetto, con la gestione del Banco alimentare della Lombardia e il contributo della Fondazione Snam; mentre per aprirne un quinto il Comune di Milano ha recentemente avviato il tavolo di coprogettazione per l’hub del centro con l’associazione Ibva.

Quest’ultimo passo è la presa di coscienza che nelle situazioni di maggior disagio sociale va messa in campo una politica che consideri tutta la città, con la medesima attenzione. Le periferie hanno bisogno di questi interventi per accompagnare i progetti di riqualificazione, cosi come il centro – nella sua crescita metropolitana – non può e non deve lasciare indietro nessuno.

Il premio di un milione di sterline verrà utilizzato per potenziare sempre più questi hub, ha fatto sapere Palazzo Marino, aprirne di nuovi, garantendone la sostenibilità sul lungo periodo e replicare questa virtuosa buona pratica nella rete delle città che lavorano con Milano sulle food policy, partendo dalla rete delle città di C40 e del Milan Urban Food Policy Pact.

Il progetto coinvolge importanti attori della grande distribuzione. Con Fondazione Cariplo e SogeMi il Comune di Milano ha inoltre lanciato l’iniziativa “Foody zero sprechi”, per replicare il modello degli hub anche all’Ortomercato e recuperare il cibo fresco insieme a Banco alimentare della Lombardia, Recup, Croce rossa sud milanese, Università degli studi di Milano e molti altri partner in supporto.

A dare il senso del valore di questo progetto e del suo riconoscimento, basterebbe scorrere l’elenco dei vincitori nelle altre quattro categorie: la Costa Rica per la protezione delle foreste, l’India per la riduzione delle emissioni dei fumi nell’atmosfera, la città di Berlino per lo sviluppo di tecnologie a idrogeno per la produzione energetica e le Bahamas per la difesa delle barriere coralline. Una buona compagnia, non c’è che dire.

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