È successo a tutti i più grandi, dal campione del mondo Michael Jordan, respinto dalla squadra di pallacanestro del liceo, al premio Nobel Albert Einstein, malvisto a scuola perché considerato un alunno «lento e mediocre». Di non essere creduto e ammirato fin da subito successe pure a Walt Disney, papà di Topolino, rimosso dal suo lavoro all’interno di una redazione perché «mancava d’immaginazione e non aveva buone idee».
Persino il suo Mickey Mouse, agli esordi, non ebbe vita facile: quando comparì proiettato per la prima volta (era il 1928), del topo più famoso dell’universo nessuno ne volle sapere. Disney ci riprovò allora con una seconda apparizione (il corto “Steamboat Willie”), diede a Topolino il nome di Mickey e il resto è storia.
Come succede per i più grandi, anche Walt Disney e il suo magico mondo non smettono, ancora oggi, di farci sognare e poco importa se qualcuno si era sbagliato. L’arte di raccontare sogni senza tempo creata dall’impero Disney, per esempio, oggi è tale da meritare una mostra, visitabile al Mudec di Milano, fino al 13 marzo 2022. Da quel Topolino di 93 anni fa si arriva presto agli Studios e a quello che hanno creato nel corso dei decenni: una miriade di personaggi affascinanti e di mondi incantati. Al Museo delle Culture di via Tortona è possibile scoprire il dietro le quinte dei capolavori Disney e comprendere come nasce un film di animazione. Una mostra consigliatissima, per grandi e piccini.
Disney al Mudec non è però l’unica esposizione imperdibile in questo periodo a Milano. Sempre al Museo delle Culture è in arrivo, dal 24 novembre al 27 marzo, la prima monografica dedicata a Milano a Piet Mondrian, il maestro dell’astrattismo. Chi non vuole rinunciare a un grande classico può recarsi invece al Castello Sforzesco.
Qui, fino al 24 ottobre, si può ammirare tutto il fascino della scultura italiana del Rinascimento. “Il Corpo e l’Anima, da Donatello a Michelangelo” è in collaborazione con il Louvre di Parigi. Sempre al Castello, fino al 19 dicembre, si può visitare anche “Tiepolo, Canaletto e i Maestri del Settecento veneziano” nei disegni e nelle stampe, appunto, del Castello Sforzesco.
Gli amanti dell’impressionismo hanno tempo fino al 30 gennaio per visitare Monet a Palazzo Reale. Le stanze racchiudono le opere del Musée Marmottan di Parigi, che vanta la più ampia collezione di capolavori dell’artista. Tra queste, “Sulla spiaggia di Trouville, Passeggiata ad Argenteuil” e, naturalmente, le splendide “Ninfee”.
Altro consiglio, sempre a Palazzo Reale, è il realismo magico dal 19 ottobre al 27 febbraio. Si tratta di Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Gino Severini e molti altri maestri le cui opere si alternano per raccontarci quel fondamentale periodo tutto italiano che ha segnato, con la sua affascinante instabilità e la sua prepotente inquietudine, gli anni ’20 e ’30 del Novecento.
Tra gli appuntamenti da segnare in questo fine 2021 nella nostra città anche “RI-SCATTI. Fino a farmi scomparire. I disturbi alimentari fotografati da chi li vive”. Al Pac – Padiglione di Arte Contemporanea – tornano infatti le foto di riscatto sociale parte di un progetto in collaborazione con l’ospedale Niguarda e che racconta i disturbi alimentari. Il ricavato sarà utilizzato per supportare attività e progetti di integrazione sociale.
Il 2021 non può non concludersi però con il tradizionale appuntamento delle feste a Palazzo Marino. La mostra di Natale a Palazzo Marino riguarda “Il Rinascimento di Bergamo e Brescia. Lotto, Moretto, Savoldo, Moroni”. Un appuntamento molto significativo che, dal primo di dicembre e fino al 16 gennaio vuole promuovere l’arte lombarda (il riferimento, in particolare, è alle due città particolarmente colpite dalla recente pandemia) e tutto il fascino del Cinquecento, nel calore che circonda Milano nel periodo festivo, insieme al profumo delle caldarroste che inebria le vie del centro.
Le mostre nel 2022
Se non bastano i consigli sulle mostre da non perdere a Milano fino alla fine dell’anno, ecco una serie di suggerimenti per l’anno che verrà. Da febbraio a maggio 2022 Palazzo Reale si riempie di bellezza con “Tiziano e L’immagine della donna” che includerà anche opere di Tintoretto, Veronese e Palma il Vecchio.
Gli stilisti Dolce&Gabbana, sempre a Palazzo Reale, sono invece i protagonisti di un percorso dedicato alle loro esposizioni di alta moda, alta sartoria e alta gioielleria (da aprile a giugno 2022). Non è ancora finita. Nelle sale di piazza Duomo è in arrivo anche la “Bellezza e Bizzarria” di Max Ernst (a Palazzo Reale da ottobre 2022 a febbraio 2023). Si tratta della prima retrospettiva in Italia dedicata al celebre pittore, scultore, poeta, visionario interprete della storia dell’arte.
La tripletta del Mudec non è da meno. Il 2022 al Museo delle Culture comincia infatti con il fotografo Henri Cartier Bresson, in scena da marzo a luglio, con un excursus dedicato alla storia della Cina. A seguire, la pittura con Marc Chagall (sempre da marzo a luglio) e una serie di opere di uno dei più importanti artisti del Novecento raccolte dell’Israel Museum di Gerusalemme.
“I believe in miracles” è infine il titolo della mostra del genio visionario David LaChapelle, negli spazi di zona Tortona da aprile a settembre 2022. Una cinquantina di foto a effetto shock e dimensioni giganti che rappresentano l’uomo e il sogno di un mondo migliore e possibile, secondo l’ottica irriverente del fotografo e regista contemporaneo statunitense, surreale, eccentrico, caricaturale.
Due ultimi consigli per il 2022. Al Museo del Novecento, da aprile ad agosto 2022, è prevista l’esposizione dedicata a oggetti, mobili, prototipi e progetti di design realizzati da Aldo Rossi, uno dei più importanti architetti e teorici del Novecento italiano scomparso alla fine degli anni ’90.
Al Pac invece desta particolare curiosità la presenza nel catalogo di “Japan. Body_Perform_Live”. Una mostra che vuole esplora l’arte contemporanea giapponese degli anni 2000, con le sue avanguardie e le sue tendenze, il rapporto con l’ambiente, la società, la tecnologia. Sarà visitabile da novembre 2022 a febbraio 2023: c’è tutto il tempo per organizzarsi.