Occhi più grandi della boccaPerché detestiamo i buffet all you can eat

Pensiamo che i locali dove ci offrono cibo a sfinimento a fronte di una cifra fissa siano un errore madornale del sistema. Abbiamo provato a spiegarvi perché non dovreste sceglierli per le vostre cene

I primi clienti sono già usciti, lasciando vassoi ancora carichi di piatti pronti appena iniziati, torte mezze mangiucchiate, ciotole quasi piene, fette di pane e frutta intatta che comunque andranno buttate. Volevano davvero quello che hanno preso dai vassoi di servizio? La domanda non si pone, almeno non in questi termini. Avevano pagato per questo buffet, ne avevano diritto. Anche se questo significava lasciarne la metà nel piatto. Dopotutto, un buffet sarebbe davvero all you can eat se dovessi finire tutto ciò che hai preso? Quante volte ci è capitato di vedere queste scene in uno di questi mangifici a prezzo fisso? Abbiamo messo in ordine alcune riflessioni e le condividiamo con voi: partiamo da qui per capire perché non dovreste sceglierli per le vostre cene.

Partiamo dalle basi etiche del pensiero: in un mondo che muore di fame, decidere deliberatamente di sfondarsi di cibo è irrispettoso. Perché lo spreco che provochiamo alimentando questi luoghi pesa sul nostro Pianeta più di quanto peserebbe un nostro normale pasto fatto di due portate: gli scarti e le eccedenze di un buffet sono per definizione più alti. E sono inutili. 

C’è poi un aspetto nutrizionale di cui tener conto: nel fortunato mondo occidentale, nella maggior parte dei casi dobbiamo mangiare meno, non di più. Se il cibo è la nostra principale medicina, e ci permette di essere in forma e di combattere o almeno prevenire una vasta gamma di patologie, di sicuro mangiare a sfinimento ci porta dalla parte opposta della strada, con il cibo che diventa tossico. Far passare il concetto che è bello passare una serata a mangiare fino a non poterne più è dannoso per il nostro fisico e anche per la nostra mente, che si abituerà a pensare che se costa poco posso mangiarne finché voglio. Il concetto stesso è una contraddizione in termini: perché devo farmi consapevolmente del male? 

E poi c’è una questione di capacità di selezione. Perché troppa scelta equivale a nessuna scelta: e avere tutto a disposizione ci porta a non sapere più che cosa vogliamo, e a mangiare con gli occhi invece che con il cervello.

Non dobbiamo poi trascurare la nostra attitudine di uomini e donne furbe. Perché pagare un prezzo fisso ci fa sentire in dovere di mangiare più del necessario, con quella furbizia tipica di chi pensa di aver fregato il sistema. Spoiler: ci guadagnano sempre loro, anche un all you can eat è una impresa economica e ha fatto i conti prima di proporvi una cena luculliana a quello che pensate sia la metà del suo valore. Non è così: meno spendete voi, meno spendono loro. A discapito del vostro stomaco. Per darci da mangiare troppo, chi cucina deve farlo con materie prime scadenti, puntando tutto sulla quantità invece che sulla qualità.

C’è poi un aspetto professionale di questa scelta. Perché di norma i ristoranti dove mangi tutto quello che vuoi a un prezzo fisso risparmieranno sul personale, e quello che mangeremo sarà precotto, pre-preparato, conservato e di sicuro non cucinato partendo da materie prime fresche. Siamo certi di volerci nutrire così?

C’è poi una questione pratica, da non sottovalutare: dovremo alzarci in continuazione, se vogliamo mangiare le cose che tutti desiderano, e stare attenti a quando quel piatto che vorremmo viene rimpiazzato, per arrivare prima degli altri. Non ci godremo in pace una cena ma saremo sempre attenti a fregare il prossimo per mangiare cose che non avremmo forse nemmeno voluto.

Molto probabilmente tra le proposte non ci sarà quello che amiamo. C’è anche questo dettaglio non trascurabile: siamo sicuri di aver bisogno di mangiare tutto quello che possiamo? Non sarebbe meglio mangiare solo le cose che vorremmo davvero?

Concettualmente, pagare una cifra qualunque per ingozzarsi di cibo è stupido: ma come si fa a non capirlo?

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