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Nuovi orizzontiCome progettare un mercato del lavoro all’altezza del Pnrr

Nel corso de Linkiesta Festival, Luigi Marattin, Chiara Gribaudo, Roberto Benaglia e Andrea Malacrida hanno discusso delle prospettive occupazionali legate al Piano di ripresa e resilienza. «La pandemia ci ha obbligati ad aprire gli occhi e a ripensare quale deve essere il mercato del lavoro del futuro», ha detto Malacrida

(Credit: Gaia Menchicchi)

Quale impatto avrà il Piano nazionale di ripresa e resilienza sul mercato del lavoro? E quali interventi andranno messi in campo per far ripartire l’occupazione dopo la pandemia? Nel dibattito di apertura de Linkiesta Festival, “Il Pnrr alla prova. Lavoro, impresa e territorio”, si è discusso delle prospettive occupazionali del piano di rilancio italiano con Luigi Marattin, deputato di Italia viva e presidente della Commissione Finanze della Camera, Chiara Gribaudo, deputata del Partito democratico, Roberto Benaglia, segretario della Fim-Cisl, e Andrea Malacrida, amministratore delegato del Gruppo Adecco in Italia (partner del festival).

«La pandemia ci ha obbligati ad aprire gli occhi e a ripensare quale deve essere il mercato del lavoro del futuro e quali nuove regole dovrà seguire», ha spiegato Malacrida. Davanti alle trasformazioni accelerate dal Covid, come quelle illustrate dal segretario della Fim Benaglia, è evidente che occorre cambiare rotta rispetto alle politiche sul lavoro messe in campo negli ultimi anni. Non solo sul fronte dei contratti, ma anche su quello delle politiche attive.

Malacrida ha ricordato come «ci siamo ritrovati, dopo tre anni, nel bel mezzo della pandemia, a dover sospendere il decreto dignità» per evitare ulteriori perdite di posti di lavoro. E oggi, ha aggiunto, «ci domandiamo cosa abbiano prodotto concretamente gli oltre 2mila navigator incaricati di indirizzare i beneficiari del reddito di cittadinanza verso un’occupazione». Secondo il manager, lo shock generato dal Covid ha reso evidente come «le iniziative messe in campo finora siano state poco efficaci».

La priorità adesso, come evidenziato anche da Chiara Gribaudo e Luigi Marattin, dovrà essere far ripartire il mercato adeguandolo alle nuove dinamiche in corso, per troppo tempo ignorate. Partendo in primis da donne e giovani, che sono state le fasce più colpite dalla crisi Covid.

Secondo il white paper realizzato da The Adecco Group, “Re-Start Generation”, il Pnrr genererà 380mila nuovi posti di lavoro tra le donne e 81mila tra i giovani. Ma a patto che si creino nel Paese le giuste competenze per rispondere alla domanda di nuove professioni che gli investimenti genereranno. «Questi numeri diverranno realtà se faremo un forte investimento sulle persone, in modo da renderle protagoniste del proprio futuro», ha spiegato Malacrida. «Ma affinché ciò accada, istituzioni e governo dovranno cambiare marcia. Oggi si parla delle criticità riscontrate da molte aziende nel reperire o reclutare risorse sul mercato, il che è paradossale rispetto ai dati negativi sull’occupazione che arrivano dall’Istat. Tante imprese che incontriamo quotidianamente sono preoccupate riguardo gli effetti del reddito di cittadinanza, che ha scoraggiato molte persone a rimettersi in gioco».

Malacrida ha esposto, inoltre, la «massima disponibilità» del Gruppo Adecco e dell’intero settore delle agenzie private ad adoperarsi per gestire l’orientamento al lavoro e l’incrocio tra domanda e offerta, puntando in primis sulla formazione. Anche in vista della ricollocazione dai settori in crisi a quelli in rapida ascesa. «Siamo detentori di un osservatorio unico sul mercato del lavoro», ha precisato il manager, che ha accolto positivamente l’apertura sia da parte di Confindustria sia da parte di diversi esponenti del governo a coinvolgere le agenzie private nel disegno delle nuove politiche attive del lavoro. «Oggi diventa vitale per il nostro Paese confrontarsi con chi è preparato ed esperto per dare valore al Pnrr sul fronte del lavoro e della formazione. L’obiettivo però non deve essere quello di tamponare un’emergenza, ma costruire in maniera pianificabile un reale percorso di crescita».

Un esempio virtuoso, che dimostra come dovrebbero funzionare le nuove politiche del lavoro, puntando sulla formazione continua come strumento di tutela del lavoratore, dal punto di vista di Malacrida è lo staff leasing. Ovvero la somministrazione di lavoro alle imprese da parte delle agenzie per il lavoro che assumono, a monte, i lavoratori a tempo indeterminato. «Oggi in Adecco abbiamo circa 25mila lavoratori assunti a tempo indeterminato», ha spiegato. Lavoratori «a cui durante la pandemia abbiamo garantito la continuità occupazionale e salariale, puntando sulla riqualificazione che ha reso possibile anche il passaggio di queste risorse dai settori messi in crisi dal Covid verso quelli che, invece, sono esplosi».

Ora, nella riforma del reddito di cittadinanza che sta per essere varata nella legge di bilancio, ma anche nel nuovo piano di politiche attive Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), è previsto un coinvolgimento delle agenzie private accanto ai centri per l’impiego pubblici. «Dobbiamo ancora capire quali sono le regole di ingaggio per essere efficaci e andare a sopperire e gestire qualcosa che, fino ad ora, non ha funzionato adeguatamente», precisa Malacrida. «Le agenzie dovranno essere un player anche sociale per l’orientamento dei lavoratori, che oggi è la parte che manca maggiormente».

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