Il piano per NataleFigliuolo assicura che avremo vaccini sufficienti per adulti e bambini

«La struttura che dirigo ha programmato la distribuzione a dicembre di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino Pfizer», spiega il generale da ieri a capo del Covi. Gli obiettivi fino al 26 dicembre sono 500mila somministrazioni al giorno nei feriali, 300-350mila nei festivi

(LaPresse)

Il generale Francesco Paolo Figliuolo da ieri è anche a capo del Covi, il super comando operativo di vertice interforze della Difesa. Una nomina attesa da tempo, fortemente voluta dal premier Mario Draghi, ma anche del Colle. Ora, con il coordinamento dei vari Corpi delle forze armate, Figliuolo potrà assicurare meglio l’apporto dei militari per coprire l’ultimo miglio della campagna vaccinale, spiega in un’intervista alla Stampa. E grazie alla proroga dello stato di emergenza decisa ieri dal consiglio dei ministri, il commissario avrà anche un’arma in più: la possibilità di adottare ordinanze per programmare o far proseguire «le attività necessarie al contrasto e al contenimento dell’epidemia».

A partire dalla campagna vaccinale, che oggi prende il via per i bambini da 5 a 11 anni. «Le Regioni hanno registrato un buon aumento delle prenotazioni. Noi siamo pronti a vaccinare tutta la platea», assicura il generale. Gli obiettivi sono 500mila somministrazioni al giorno nei feriali, 300-350mila nei festivi, da qui al 26 dicembre.

«Guardando ai numeri, il bilancio della campagna vaccinale basata sul piano elaborato subito dopo la mia nomina da parte del presidente Mario Draghi è senz’altro positivo», dice Figliuolo. Sono state effettuate «più di 102 milioni di somministrazioni, con oltre l’85% della popolazione over 12 ad oggi completamente vaccinata. Percentuale che sale a oltre il 90% contando chi ha ricevuto almeno una dose e i guariti». Anche grazie ai team sanitari mobili dell’Esercito «che portano le vaccinazioni nelle zone remote del Paese, facendo un lavoro di grande qualità casa per casa, in favore di persone anziane e fragili che hanno difficoltà ad accedere alla vaccinazione».

Ora, per la fascia 5-11 anni, continua il commissario, «noi siamo pronti a vaccinare tutta la platea. Le Regioni hanno registrato un buon numero di prenotazioni e stanno realizzando in molti casi progetti ad hoc per i piccoli. Ci sono hub dedicati ai bambini con aree giochi e di intrattenimento. Anche la Difesa ha creato una struttura a Roma, alla Cecchignola, in coordinamento con la Regione Lazio e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù».

Figliuolo esclude ogni problema di approvvigionamento. Dopo l’approvazione dell’Aifa, «la struttura che dirigo ha programmato la distribuzione a dicembre di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino Pfizer. Si tratta della prima tranche per iniziare subito a vaccinare, che verrà poi integrata da gennaio in avanti». Il generale spiega che i pediatri avranno un grande ruolo nella immunizzazione dei più piccoli: «Credo molto nel ruolo sempre più importante che stanno giocando i pediatri di libera scelta, persone di fiducia e di riferimento per le famiglie. A questo si aggiungono diverse iniziative locali di informazione nei confronti dei genitori, per approfondire il tema con l’intervento di medici ed esperti. Sono sicuro che questa positività si irradierà in tutto il Paese».

E da qui alla fine delle festività gli obiettivi sono già fissati: «I target minimi finora indicati per il mese di dicembre sono stati pienamente rispettati. Le Regioni stanno superando le aspettative e si è creato un bell’effetto emulativo, e ciò è assai importante per anticipare le mosse del virus. Ora contiamo di mantenere la media di 500mila somministrazioni nei feriali e di 300-350mila nei festivi, da qui fino al 26 del mese. Gli approvvigionamenti e le riserve disponibili costituiscono il potenziale per vaccinare tutti coloro che si presenteranno, nel rispetto delle tempistiche tra una dose e la successiva».

Sul tracciamento dei contatti, sul quale invece le Asl sono sempre più in affanno, «la Difesa ha messo a disposizione undici laboratori per processare tamponi Pcr in otto Regioni, oltre a diversi team sanitari mobili sul territorio nazionale che integreranno le attività delle Asl per il tracciamento nelle scuole, a seguito del rilevamento di un caso di positività. Ancora una volta si tratta di un contributo qualitativo per potenziare il sistema di tracciamento in atto delle Regioni e delle Province autonome, che sono fortemente impegnate in questa attività. I primi team sono già intervenuti su richiesta di alcune Asl piemontesi».

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