Quesiti linguisticiCos’è la «garanzia al limone»? Risponde la Crusca

Secondo le spiegazioni diffuse online, il modo di dire avrebbe origine dallo slogan di un detersivo per la pulizia delle stoviglie. Ma la prima apparizione dell’espressione risale già in realtà al 1928

(Unsplash)

Tratto dall’Accademia della Crusca

I nostri lettori si domandano quali siano il significato e l’origine delle locuzioni “garanzia al limone” e “garantito al limone”. Riguardo a quest’ultima, un lettore riferisce di averla ascoltata per la prima volta in un vecchio spot di “Carosello” degli anni Cinquanta-Sessanta e di averla letta anche all’interno dell’opera “Il giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani, scritta nel 1962 ma ambientata nel 1938. Il lettore si chiede quindi come sia possibile che l’autore del romanzo possa attribuire a un personaggio un modo di dire, alla sua epoca, inesistente.

Risposta
La locuzione garantito al limone è scarsamente documentata all’interno delle fonti lessicografiche: la registra solo lo Zingarelli 2021 (s.v. limone), che ne dà la seguente definizione: ‘certo, sicuro, incontrovertibile’. In GDLI è “nascosta” invece s.v. produrre § 23 dove, per il significato di prodursi ‘dare involontariamente spettacolo’, si cita il passo del romanzo di Bassani:

Non c’era voluto niente di più, ‘garantito al limone’, per indurre l’altro alla grottesca e penosa irruzione nella quale si era prodotto.

Come il nostro lettore afferma, attraverso una ricerca in rete emergono numerosi siti che spiegano l’origine di questa locuzione rimandando tutti, appunto, a uno spot di “Carosello” (la prima puntata della celebre trasmissione andò in onda il 3 febbraio 1957, l’ultima il 1° gennaio 1977). Secondo le spiegazioni diffuse online, il modo di dire avrebbe origine dallo slogan di un detersivo per la pulizia delle stoviglie, tutt’oggi esistente, che recitava: “pulito splendente, garantito al limone!”. Lo slogan assicurava che il detersivo, proprio grazie all’azione sgrassante del limone, avrebbe reso le stoviglie perfettamente sgrassate e splendenti. Purtroppo non è stato possibile reperire il video originale dello spot e non si può quindi confermare direttamente l’esistenza di questo slogan, né la data o il periodo in cui andò in onda. È però stato possibile invece, grazie al corpus di Google libri, retrodatare l’apparizione della locuzione garantito al limone e smentire dunque, se non l’esistenza dello slogan, il fatto che esso abbia determinato la nascita di questo modo di dire. La prima apparizione della locuzione nel corpus risale infatti già al 1928:

il divertimento è garantito al limone! Speriamo solo che il tempo ci permetta di raggiungere la cima. (Annuario e strenna dell’Istituto Vittorino da Feltre (anno scolastico 1927-28), Genova, tipografia Derelitti, 1928, n. 6, p. 131)

L’apparizione successiva si riscontra pochi anni più tardi, in un interessante articolo dal tono polemico della rivista “Le grandi firme” intitolato L’orgia dei frasifattai, che riempie ben quattro pagine con un secco elenco di frasi fatte:

Due righe di colazione – Appropinquati – Fai lei! – Garantito al limone – Andiamo a fare del sentimento. (Leo Monganesi, L’orgia dei frasifattai, in “Le grandi firme – quindicinale di novelle dei massimi scrittori”, 1/11/1933, XII, p. 17)

L’utilizzo della locuzione in queste due occorrenze, dove si dà per scontato, come si può osservare, che il lettore ne comprenda il significato, può far inoltre ipotizzare che il modo di dire fosse diffuso e utilizzato ancora prima del 1928. Dunque, Giorgio Bassani, nel suo romanzo “Il giardino dei Finzi Contini”, attribuisce con cognizione di causa questo modo di dire a un personaggio che parla nel 1938. Successivamente si riscontrano diverse altre apparizioni nel corpus di Google libri, che arrivano fino alla contemporaneità.

È possibile affermare con certezza quindi che lo spot del detersivo, ammesso che contenesse realmente lo slogan “pulito splendente, garantito al limone!” (cosa ancora da dimostrare), non ha creato un nuovo modo di dire, ma ha tutt’al più rilanciato un’espressione già esistente, adatta per la pubblicità del prodotto, che aveva come caratteristica principale proprio quella di essere formulato con estratto di limone. Ci troveremmo in sostanza di fronte a un caso molto simile, ma non identico, a quello del celeberrimo Jo Condor, un condor protagonista di un altro spot di “Carosello”, che era solito ripetere spesso la frase: “Ma che, ci ho scritto Jo Condor?” (avendo, peraltro, effettivamente scritto Jo Condor sul cappello che indossava). La scenetta animata rielaborava il noto modo di dire “Ma che, ci ho scritto giocondo (in fronte)?” dal significato di ‘Pensi che io sia stupido?’ dove giocondo vale ‘credulone, sciocco’ (cfr. GRADIT).

All’interno del lessico di una lingua, i modi di dire sono una componente strettamente legata alla cultura e alle tradizioni di un popolo. È necessario quindi, per comprenderne appieno l’origine, che si conoscano non solo le dinamiche linguistiche, ma anche gli aspetti antropologici e culturali del popolo che ha dato vita a un determinato modo di dire. Se le tradizioni che lo hanno generato scompaiono, è possibile comunque che il modo di dire resti vitale e che, di conseguenza, risulti poi molto difficile risalire alla sua origine. Proprio per questo sono numerosi, in italiano, i modi di dire su cui gli studiosi dibattono, per i quali non si è trovata ancora una spiegazione definitiva (come, ad esempio, piantare in asso). Anche la locuzione garantito al limone fa parte dei molti modi di dire per cui è difficile stabilire con certezza l’origine. In questa sede si possono segnalare due possibili spiegazioni, senza però poter affermare senza ombra di dubbio se esse possano essere realisticamente alla base del modo di dire che ha suscitato la curiosità dei lettori.

Si segnala innanzitutto una possibile connessione con la lingua inglese. Infatti, in territorio anglofono, soprattutto negli Stati Uniti, il sostantivo lemon ha, già a partire dal 1909, il significato di ‘qualcosa di brutto o mal fatto, che non soddisfa le aspettative’ (cfr. OED). Da questo significato, riferito successivamente a prodotti che presentano difetti di fabbricazione, nasce la locuzione no lemon guarantee, che indica che un prodotto viene venduto con una garanzia che assicura contro i difetti di fabbrica. Questa locuzione, tuttavia, non è presente nelle fonti lessicografiche consultate e appare in Google libri solo nel 1973. Oltre a ciò, la locuzione italiana differisce da quella inglese per l’assenza della negazione. Pertanto, tenendo anche presente la cronologia, sembra più probabile che, per quanto le due locuzioni siano simili, si possa trattare di un caso di poligenesi, di una coincidenza, insomma. Si può tutt’al più pensare a un influsso dell’inglese sul possibile rilancio dell’espressione nella pubblicità del detersivo.

Si segnala un’altra possibile spiegazione, riscontrata in rete, nel sito Modena&Dintorni all’interno di una rubrica dedicata al dialetto modenese. L’autore dell’articolo online Dialetto modenese – Il detto “garantì al limòun” (risalente al 2017) spiega che la frase garantì al limòun (in dialetto modenese, come egli stesso riporta) veniva usata al mercato dai venditori di stoffe, che erano soliti strofinare sui tessuti mezzo limone, in modo da dimostrare la qualità della tintura, che sarebbe stata sicuramente sciolta dall’acido del limone in caso contrario. Un’informazione analoga si trova anche nel volume del 1971 Guida ai detti modenesi di Ugo Preti e Roberto Vaccari (Milano, Sugar editore; p. 108). È probabile inoltre che, vista l’affinità tematica e il rapporto cronologico delle due fonti, il volume sui proverbi sia la fonte dell’articolo in rete. La prossimità geografica tra Modena e Ferrara, in cui è ambientato il romanzo bassaniano rende quest’ipotesi verosimile: si tratterebbe dunque di un’espressione dialettale emiliana passata all’italiano locale e poi all’italiano in generale, anche se non è detto che sia usata, o anche solo conosciuta, in tutto il nostro paese.

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