Non l’ha certo festeggiato l’ex candidato sindaco del centrodestra e oggi consigliere comunale Luca Bernardo, che la considera quasi una sciagura da ridurre più possibile, ma il decimo compleanno dell’area C è l’affermazione di una visione di città moderna che di fatto ha anticipato il progetto green al quale guardano tutte le grandi città europee.
La sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha annunciato che entro il 2022 tutto il centro della capitale francese diventerà un’enorme isola pedonale. In Norvegia, l’amministrazione di Oslo ha fissato l’eliminazione delle vetture a combustibili fossili al proprio interno entro l’anno. In Germania si discute una proposta di legge di iniziativa popolare per rendere le zone del centro di Berlino completamente car-free, permettendo la circolazione esclusivamente ai mezzi pubblici.
Entrata in vigore per la prima volta il 16 gennaio del 2012, Area C è nata con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita per chi abita, lavora, studia e visita la città, ha lo scopo di ridurre il traffico nella Cerchia dei Bastioni e rendere più efficaci le reti di trasporto pubblico, favorendone lo sviluppo e salvaguardando il diritto alla mobilità individuale nel rispetto dell’interesse comune.
Per raccontare questi dieci anni di attività, Amat (Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio) ha prodotto un documento da cui è possibile ricavare un’analisi degli effetti riscontrati dall’introduzione di Area C fino al 31 dicembre 2021.
I dati riportati sono ricavati dal sistema di varchi elettronici che controlla tutti i transiti veicolari in ingresso all’area. Per ogni targa in transito, sono ricavate le informazioni necessarie per una classificazione dei veicoli in funzione della tipologia, dell’alimentazione e della classe Euro, al fine di effettuare le analisi di carattere ambientale.
I risultati mostrano che l’introduzione della regolamentazione ha determinato una diminuzione dei transiti nella Cerchia dei Bastioni. Si parte infatti da oltre 90mila ingressi rilevati nel 2012 (-31% rispetto al 2011), per arrivare agli 81mila del 2021, con una diminuzione che raggiunge il 38,5%.
Area C è un provvedimento che ha avuto un effetto diretto sul traffico nel centro cittadino e il suo effetto si è consolidato nel tempo e continua a funzionare, accentuato dalla spinta che è stata data alla diffusione dei veicoli elettrici e delle reti di mezzi condivisi. Nell’ottobre scorso è stata introdotta la sosta gratuita durante il giorno di auto elettriche, ibride e a impatto ambientale ridotto ed è in continuo aumento il numero di servizi di bike sharing, anche a pedalata assistita. Insomma un sistema integrato avviato progressivamente secondo un progetto irreversibile di città sostenibile.
«Area C è stata e continua ad essere uno dei provvedimenti più importanti che fanno parte della complessa strategia attuata dall’Amministrazione sulla mobilità» – ha spiegato l’assessora alla Mobilità Arianna Censi – «che include anche Area B e le Zone 30 e che si allarga alle Piazze Aperte, alle piste ciclabili e allo sviluppo della diffusione dei mezzi in sharing, risultato del grande lavoro svolto e della collaborazione tra la direzione mobilità, Atm e Amat. Tutti questi interventi sono finalizzati a rendere Milano più vivibile e più “green”, con un occhio di particolare riguardo alla salute dei cittadini, riducendo progressivamente il numero di auto in circolazione e salvaguardando nel contempo il diritto di ciascuno alla mobilità».