Il centro si compatta, nasce una federazione tra Azione e PiùEuropa. Era quello che l’area liberaldemocratica stava aspettando da tempo. «Abbiamo l’ambizione di arrivare oltre il 10% alle prossime elezioni con le nostre proposte», ha detto Carlo Calenda in conferenza stampa nella Sala Capranichetta in piazza Montecitorio, a Roma.
Europeisti, riformatori, riformisti, liberaldemocratici, ecologisti, pragmatici: già lo scorso dicembre il leader di Azione aveva annunciato l’intenzione di unire le forze politiche di centro. Adesso il progetto si è concretizzato.
«Per noi è un passo molto importante, sono contento di arrivare a un accordo che dice che i due partiti si presenteranno insieme in una federazione alle prossime elezioni: già oggi Azione e PiùEuropa hanno gruppi unici in Camera e Senato, e hanno fatto battaglie insieme. Ma adesso facciamo un salto di qualità. Intanto Azione farà richiesta di adesione all’Alde in Europa, poi la collaborazione si estenderà alla dimensione locale, e in terzo luogo abbiamo un pensiero molto simile sul governo Draghi, che secondo noi deve andare avanti con un patto di legislatura», ha aggiunto Calenda.
Il leader di Azione ha anche proposto Emma Bonino, presente al suo fianco in conferenza stampa, per il ruolo di presidente della Repubblica: «Per le sue competenze e per la persona che è, Emma Bonino è la figura adatta a rappresentare la più alta carica dello Stato. Non solo perché è una donna, che è un punto importante in un Paese maschilista, ma non il punto principale. Poi se vorrà farlo starà a lei deciderlo».
All’annuncio della fusione tra i due partiti, al fianco di Calenda, c’erano il segretario di PiùEuropa Benedetto Della Vedova, la senatrice di PiùEuropa Emma Bonino, il deputato di Azione Enrico Costa, il senatore di Azione Matteo Richetti e il deputato e presidente di PiùEuropa Riccardo Magi.
«Se decidiamo di accelerare i tempi magari anche altri partiti decideranno di uscire dal limbo e decideranno cosa fare», ha detto Emma Bonino aprendo le discussioni della conferenza. «Sappiamo perfettamente che non sarà semplice, ma vogliamo dare una prospettiva politica e anche elettorale ai cittadini e alle cittadine».
Al momento non ci sono i numeri per pesare alle urne, ma ci sono le idee: «Intanto stiamo creando un soggetto politico di cui c’è grande bisogno, creeremo delle iniziative comuni, andremo avanti insieme sia sul lato parlamentare sia nell’opinione pubblica», ha aggiunto Bonino.
Per Benedetto Della Vedova è importante che quella che era già un’alleanza de facto adesso diventi una federazione vera e propria. «Apparteniamo anche alla stessa famiglia politica europea, con l’ingresso di Azione nell’Alde. E sappiamo che i liberali sono andati al governo, in coalizione, in un grande Paese come la Germania. Un momento politico importante che non possiamo ignorare».
I due partiti sono ancora soggetti distinti, ma la condivisione di valori è un segnale di rilievo in un’Italia in cui i partiti si guardano l’un l’altro solo sulla base delle differenze, non dei punti in comune.
«Noi facciamo la scelta di unirci in modo autonomo e indipendente dalle attuali coalizioni politiche, ma questo non vuole essere un modo per chiuderci in noi: è un modo per aprirci a tutti e per aprire la federazione. Per noi è una sfida, una sfida che si vince con i militanti dei nostri partiti e con gli elettori», ha detto Della Vedova.
«Azione e PiùEuropa dall’inizio della legislatura condividono la stessa posizione anche sui governi che hanno preceduto quello di Draghi, il Conte I e il Conte II», ha ricordato Matteo Richetti. «Questa posizione comune – ha aggiunto il senatore – prosegue anche nella politica locale, nel lavoro che facciamo sul territorio. Rafforzare i partiti è fondamentale, anche perché siamo alle porte di un passaggio importante per la nostra politica, che è davanti a scelte importanti nel prossimo anno».
È intervenuto nella discussione anche Riccardo Magi, deputato e presidente di PiùEuropa: «Si parla molto di centro e di centrismo, ma questo è un patto tra due partiti che fanno delle riforme il loro obiettivo principale. Il centro non è solo un centro geografico della politica, ma un’idea di come la politica dovrebbe incidere in questo Paese».
Giustizia, diritti civili, libertà individuali, libertà economiche. Questo patto federativo, ha aggiunto Magi, risponde anche alle richieste di molte persone, giovani e non solo, che vedono nei due partiti una politica diversa da quella populista. «Il nostro sentirci così vicini – ha spiegato – al governo Draghi è conseguenza del fatto che questo esecutivo è l’unico che dimostra di voler perseguire quelle riforme di cui l’Italia ha bisogno e di cui i cittadini fanno richiesta».
Ad esempio, il tema della Giustizia rappresenta perfettamente la sintesi delle posizioni dei due partiti, e del loro approccio comune. Come ha detto il deputato Enrico Costa, i partiti di maggioranza si sono limitati a fidarsi ciecamente del governo, mentre Azione e PiùEuropa hanno scelto di stimolare un maggior approfondimento dei lavori per correggere alcune storture.