Per Eric Adams, da novembre sindaco della Grande Mela, c’è un nuovo motivo di imbarazzo. Dopo le polemiche sorte per la decisione di nominare il fratello come vicecapo della polizia – mossa poi ridimensionata dalla commissione etica – e l’amico Philip Banks III, indagato (ma non ancora incriminato) in un caso di corruzione pubblica, come vicesindaco, arrivano le contestazioni di tipo alimentare.
Il primo cittadino, che si è spesso vantato del suo regime vegano, è stato sorpreso da un giornalista in un ristorante italiano a Midtown, Osteria La Baia, mentre mangiava pesce. La sua replica è stata rapida: «Voglio essere un modello per le persone che stanno seguendo o aspirano a seguire una dieta vegetariana ma, come ho detto, sono perfettamente imperfetto e occasionalmente mangio pesce», ha ammesso.
Una retromarcia rispetto alle affermazioni del suo portavoce, Maxwell Young, che fino al giorno prima aveva smentito sul sito Politico ogni voce sul fatto che il sindaco consumasse pesce. Un episodio piccolo, certo, che ha già ricevuto il nome di “fishgate”, che però intacca l’immagine di Adams e soprattutto ne mina l’attendibilità. Già in campagna elettorale aveva dimostrato alcune incertezze sulla sua abitazione a Brookyn, dove alla fine si decise di invitare in visita i giornalisti (e fu trovato in frigo del salmone).