Il Movimento europeo condanna fermamente la decisione di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina secondo la logica perversa dell’identità etnica e linguistica della “grande Russia”, una logica devastante che viola tutti i principi del diritto delle Nazioni Unite, della cooperazione internazionale, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale, delle convenzioni internazionali sulla autodeterminazione dei popoli.
L’affermazione di Vladimir Putin sulla “denazificazione” dell’Ucraina è grottesca perché la logica perversa dell’identità etnica era proprio al centro del Terzo Reich che ha portato il pianeta alla Seconda Guerra Mondiale e che, applicata ora dalla Russia, rischia di gettare il mondo nel caos e nell’anarchia.
Il Movimento europeo sostiene la posizione unitaria dell’Unione europea per l’applicazione di sanzioni immediate e mirate nei confronti del governo russo e della Duma e per l’isolamento della Russia dal punto di vista economico, finanziario e tecnologico.
Come è avvenuto nel 2014 fino al 2019, l’Assemblea del Consiglio d’Europa deve sospendere il diritto di voto e la partecipazione dei parlamentari designati dalla Duma che hanno votato a favore delle decisioni di Vladimir Putin.
Quel che sta avvenendo in Ucraina, e che potrebbe domani avvenire nei Paesi con presenze etniche, linguistiche e culturali russe che sono membri dell’Unione europea, rende ancora più urgente e necessaria la sicurezza e la difesa dell’Unione europea nel quadro della sua autonomia strategica, che è al centro delle priorità della presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea.
Il Movimento europeo chiede che, sulla base della posizione unitaria dell’Unione europea e conformemente al Trattato di Lisbona, l’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza Josep Borrell sia invitato a esprimere la posizione dei Ventisette davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il Movimento europeo ritiene che debba ancora essere tentata la via della pace, della de-escalation, della sospensione di qualunque azione militare e che debba essere promossa dall’Unione europea una Conferenza Internazionale sulla sicurezza e sulla pace in Europa sotto l’egida dell’Osce e delle Nazioni Unite ripartendo dagli accordi di Helsinki con l’obiettivo di sottoscrivere un trattato internazionale fra tutte gli attori coinvolti sul continente europeo.