Le bellicose parole con cui Vladimir Putin ha prima riconosciuto le repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk e poi annunciato l’inizio dell’occupazione dell’Ucraina hanno sbalordito il mondo intero e anche molti analisti.
Toni fuori dal tempo, che le più giovani generazioni, che a stento studiano le due Guerre Mondiali a scuola, non possono che trovare assurde e insensate.
In effetti, l’arroganza dimostrata da Putin stavolta è nuda, così completamente priva di alibi da suonare esattamente come una sfida all’intero Occidente.
Toni che ricordano le parole con cui Adolf Hitler giustificò l’invasione della Polonia al Reichstag, il primo settembre 1939.
La scusa dell’occupazione
H.: «Le nostre proposte sono state rifiutate. E la Polonia non solo ha risposto con la mobilitazione, ma pure con aumentato terrore e pressione contro i nostri compatrioti tedeschi e con uno strangolamento lento della libera città di Danzica, economicamente, politicamente, e nelle recenti settimane con mezzi militari e di trasporto».
P.: «Lo scopo dell’intervento è proteggere le popolazioni (delle province ucraine di Lugansk e Donetsk, ndr) che per anni sono state sottoposte a umiliazioni e genocidio da parte del regime di Kiev. Per questo vogliamo la demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e chiediamo anche di portare alla giustizia coloro che si sono macchiati di crimini sanguinari contro civili pacifici, inclusi cittadini russi».
L’obiettivo di sovvertire il governo in carica
H.: «Sono determinato a risolvere la questione di Danzica, la questione del corridoio, e far vedere che un cambiamento è stato fatto nelle relazioni tra Germania e Polonia che assicurerà una coesistenza pacifica. In questo, sono risoluto a continuare a lottare fino a che o l’attuale Governo polacco sarà disposto ad eseguire questo cambiamento o finché un altro Governo polacco sarà pronto a farlo».
P.: «Gli eventi di oggi non sono legati ad attaccare gli interessi dell’Ucraina e il popolo ucraino. Riguardano la difesa degli interessi della Russia stessa contro coloro che hanno preso l’Ucraina in ostaggio e che cercando di usarla contro il nostro Paese e il nostro popolo. Padri, nonni e bisnonni non hanno combattuto contro il nazismo per servire la giunta antipopolare oggi. Deponete le armi e potrete tornare a casa in sicurezza. Ogni responsabilità dello spargimento di sangue ricadrà sul regime di Kiev».
La difesa dei confini
H.: «Sono determinato a rimuovere dalle frontiere tedesche l’elemento di incertezza, l’atmosfera eterna di condizioni che assomigliano a una guerra civile. Mostrerò loro che a Oriente, sulla frontiera, esiste una pace precisamente simile a quella presente sulle altre nostre frontiere».
P.: «Un ulteriore allargamento della Nato a est è inaccettabile e quelli dell’Alleanza atlantica sono comportamenti immorali. Le azioni della Russia sono prese per autodifesa dalle minacce e da eventi ancora peggiori di quelli che capitano oggi».
La minaccia a chi dovesse interferire
H.: «Chiunque, in ogni modo, pensi di potersi opporre a questo comando nazionale, non importa se direttamente o indirettamente, cadrà.
P.: «Chiunque cerchi di interferire, e ancora di più di minacciare il nostro Paese, il nostro popolo deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e vi porterà a tali conseguenze che non avete mai sperimentato nella vostra storia».