La guerra scoppiata in Ucraina rivela due grandi emergenze del nostro tempo: nell’immediato, la necessità di ampliare e rafforzare l’alleanza delle democrazie liberali nel mondo, per porre un freno concreto all’aggressione dei regimi autoritari; nel medio termine, la necessità di rinnovare la nostra stessa democrazia, che non può più funzionare solo sulla base degli attuali meccanismi elettorali, ma necessita di nuove forme di partecipazione per non perdere la fiducia dei cittadini.
Per questo è nato un movimento transnazionale che lotta per realizzare riforme centrali per un’Europa più forte in un mondo pacifico: Eumans – Cittadini per la democrazia e la sostenibilità, che nel weekend tra l’11 e il 12 marzo ha tenuto il suo congresso fondativo in Polonia, un Paese vicino Kiev non solo geograficamente, ma anche per il grande sostegno fornito ai rifugiati di guerra.
Ma la Polonia è anche lo Stato membro che meno rispetta le libertà fondamentali dell’Unione europea, come dimostra la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea.
Essere nel luogo che più simboleggia l’attuale crisi dell’Unione europea è una sfida per gli Eumans.
Tre le proposte per rilanciare il processo di integrazione europea, soprattutto in questo momento storico.
1) Ricorso alla giustizia internazionale
Unendoci all’appello di “Non c’è Pace senza Giustizia”, chiediamo agli Stati di sostenere il rinvio della situazione ucraina alla Corte dell’Aja nel procedimento contro la Russia, affinché si accerti l’illegittimità dell’azione di guerra intrapresa e per prevenire e punire l’eventuale genocidio.
2) Un’assemblea dei cittadini europei per una politica estera ed energetica dell’Unione europea
I cittadini europei, consultati nella Conferenza sul futuro dell’Europa, hanno adottato una serie di raccomandazioni affinché le istituzioni europee rafforzino la condivisione della politica estera ed energetica. Ad esempio, una di queste raccomandazioni chiede la creazione di “Forze armate congiunte dell’Unione europea”; l’eliminazione dell’unanimità di voto in materia di politica estera in seno al Consiglio; la riduzione di dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas. Eumans chiede che l’attuazione delle raccomandazioni sia affidata ai cittadini, creando un’Assemblea dei cittadini sulla politica estera ed energetica dell’Unione europea, secondo le migliori pratiche internazionali di democrazia partecipativa.
3) Appello per l’Ucraina nell’Unione europea
Fino ai recenti sviluppi, l’Ucraina non poteva essere riconosciuta come Stato candidato all’adesione, per mancata presentazione di domanda formale. Ora che la domanda è stata presentata, l’ostacolo è l’assenza di sostegno ufficiale all’adesione da parte degli Stati membri. Occorre che questi e le istituzioni europee accettino, in tempi rapidi, la richiesta del Presidente Zelensky.
Il 13 marzo questi tre obiettivi, in nome della “Pace Sostenibile”, sono stati al centro di una mobilitazione paneuropea. Eumans ha tenuto una manifestazione aperta a tutti sotto la rappresentanza della Commissione Europea a Varsavia, per rivolgere direttamente alle istituzioni europee l’appello a realizzare le proposte del movimento e utilizzare gli strumenti di partecipazione democratica per aiutare concretamente l’Ucraina e riformare le istituzioni europee nella direzione di una Unione europea più autorevole e coordinata sui temi della politica estera e di quella energetica, oggi al centro del conflitto.
Nella stessa data, nelle piazze italiane ci sono stati tavoli informativi sulla mobilitazione di Varsavia e sulle assemblee dei cittadini estratti a sorte, l’unico strumento di partecipazione per affrontare le crisi che dividono la società. Le decisioni politiche sono assunte da cittadini estratti a sorte su campioni rappresentativi della popolazione che, supportati dagli esperti, dibattono ed elaborano proposte sui temi che la politica non affronta.
Ai tavoli si sono raccolte firme per la proposta di legge popolare Cittadini per il Clima per l’istituzionalizzazione di un’Assemblea dei Cittadini sulla politica energetica, tema chiave per superare la dipendenza da gas russo nel nostro Paese.