Il tono del presidente del Consiglio è grave. La luce di Palazzo Chigi è stata accesa tutta la notte, e lì Sua Eccellenza Giuseppe Conte ha rifinito con il Cavalier Rocco Casalino i dettagli del discorso che quest’uomo colto, saggio e, diciamolo, anche decisamente bello, punto di riferimento fortissimo di tutti i supercommissari, tiene oggi davanti al Paese che saluta la sua personalità dominatrice.
La guerra, i profughi, il gas delle scie chimiche… L’esordio è imperiale: «Onorevoli deputati! I poteri forti ’ci hanno balzato’ in guesto traggico gonflitto!» (il cronista scrupoloso ricorda che già una volta lo statista apulo-venezuelano aveva adoperato la potente immagine, discutendo del boom economico del 1943 che «ci ha balzato» tra le potenze mondiali). Dalle schiere in applauso, erompe il grido del sottosegretario: «Sono gli usurai di Bruxelles!».
Intanto la sinistra democratica, commossa, rivendica la rettezza dei propri intendimenti: l’affascinante avventura con i mazzieri a 5 Stelle era la scelta giusta, e ora trionfa in faccia ai liberali da cocktail.
Capitan Nutella e Donna Giorgia sono contenti anche loro, perché il presidente del Consiglio, sui sopraddetti profughi, la dice finalmente giusta: e cioè che va bene i diritti, ma «non possiamo tollerare che arrivano e poi vadino in giro liberamente». Prende appunti anche il progressista, emozionatissimo, che lui anco puro lo aveva detto che «tra immigrazione e covid c’è una correlazione evidente».
Quanto alla situazione dell’Ucraina, l’analisi del capo del governo è doverosamente spietata: in quel Paese, tragicamente, non hanno seguito il modello italiano, non hanno abolito la povertà, non hanno dato i ristori e c’è anche il mare che è diventato tutto nero. La guerra era inevitabile, anche perché ci sta la mafia che ci guadagna, non hanno fatto il taglio dei parlamentari e hanno lasciato la prescrizione. Da Catanzaro annuiscono.
Quando ricorderemo questi giorni terribili, non potremo dimenticare che ci fu qualche irresponsabile a desiderare soluzioni diverse. Ma così va spesso il mondo… voglio dire, così andava al tempo del Conte-ter.