Capolavori in cittàMilano diventa hub delle arti visive con l’Art Week

Dal 28 marzo e fino al 3 aprile, sarà anche la prima settimana milanese a svolgersi dopo i ritardi e le cancellazioni dell’emergenza Covid. Ecco gli appuntamenti da tenere d’occhio

Concetto Spaziale. Attesa del 1996 di Lucio Fontana in mostra al Miart (courtesy Mazzoleni London -Torino)

A Milano c’è una week per molte cose, dal design al vino, passando per la musica di pianoforte. Dal 28 marzo e fino al 3 aprile Milano si trasformerà invece in hub visivo per la Milano Art Week: la prima vera manifestazione di questo tipo ad accavallarsi alla fine dello stato di emergenza, il 31 marzo. L’ultima “week” senza lo spettro del Covid era stata la Fashion Week del 2020, a metà della quale i primi casi di Codogno avevano spinto ad annullamenti last minute. Da allora tutte le manifestazioni cittadine hanno subito cancellazioni, ritardi e rimodulazioni, cosa che chiaramente ha avuto le sue ripercussioni a livello di partecipazione e organizzazione. La prima “week” a svolgersi quasi interamente fuori dallo stato di emergenza sarà quindi non solo un banco di prova, ma anche una boccata d’aria per la città, che si riappropria delle sue settimane a tema. 

Punto focale intorno a cui ruota tutta la manifestazione sarà il Miart (fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano) arrivato ormai alla sua ventiseiesima edizione, quest’anno in scena dall’1 al 3 aprile. L’appuntamento è tra i più attesi dagli appassionati d’arte perché condensa in un unico spazio opere provenienti da ben 21 paesi, le gallerie che vi partecipano sono 150 e tra i corridoi dello spazio allestito presso FieraMilanoCity si trova veramente di tutto, dall’arte contemporanea emergente a grandi artisti del Novecento, ma anche opere di design e fotografie. Come ogni manifestazione di questo tipo che si rispetti, la programmazione è diffusa, non si limita a concentrare tutto in un unico luogo e, tra installazioni, mostre a pagamento la città sarà letteralmente punteggiata di cose da vedere ed esperienze da vivere.

Milano Art Week è una kermesse che coinvolge sia le istituzioni, con la cooperazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, ma anche le più importanti fondazioni private della città, con opening in quei giorni di esposizioni importanti: da Elmgreen & Dragset alla Fondazione Prada, Steve McQueen e Anicka Y al Pirelli HangarBicocca, Tiziano e i suoi coetanei a Palazzo Reale e Artur Zmijewski al PAC, solo per citarne alcuni. Il tessuto museale-artistico della città, da sempre molto denso, è più vivo e preparato che mai ad accogliere di nuovo pubblico in grande quantità.

L’arte è sempre specchio della società e, oltre a godere dell’estetica delle opere che saranno esposte, ogni evento offre la possibilità di riflettere sui grandi temi della società dalla pandemia, al rapporto con l’ambiente. “Useless Bodies?” è il titolo della mostra del duo Elmgreen & Dragset che inaugurerà appunto il 31 marzo presso Fondazione Prada: manifestazione che si propone di esplorare, attraverso la scultura, la condizione del corpo nell’era post-industriale. La tesi dei due artisti è che i nostri corpi siano passati dalla condizione del diciannovesimo secolo, in cui erano produttori di valore, a quella del ventesimo che li ha visti prevalentemente consumatori fino a quella del ventunesimo secolo secolo dove sono diventati essi stesso il prodotto, i cui dati vengono raccolti e venduti dalle Big Tech.

La paura come strumento per il controllo sociale è invece al centro del lavoro dell’artista polacco Artur Zmijewski, al PAC dal 29 marzo con la sua prima personale in Italia. L’esposizione di scatti dell’artista indaga i problemi socio-politici della contemporaneità, dai meccanismi oppressivi all’istintiva inclinazione umana al male e alla violenza. Il Pirelli Hangar Bicocca, il cui ingresso in quanto fondazione no-profit è sempre gratuito, ospita due belle esposizioni: la prima inaugura il 30 marzo e indaga l’influenza di Steve McQueen nell’industria audiovisiva e come abbia in un certo senso cambiato e fatto evolvere il modo di usare il mezzo filmico affrontando in maniera provocatoria e profonda questioni come la costruzione dell’identità, il senso di appartenenza e il diritto alla libertà, ancora oggi attuali. “Metaspore”, della coreana Anicka Yi, è in essere già dal 24 febbraio, ma sarà visitabile fino a luglio, comprendendo quindi anche la settimana dell’arte milanese. Le venti e più installazioni di cui è composta la mostra compongono un percorso immersivo attraverso il quale l’artista esplora il tema delle contaminazioni artistiche: il suo lavoro è infatti concepito per contaminare ed essere contaminato dall’ambiente circostante. 

Tempesta Gallery, una delle più note milanesi in Foro Bonaparte, ospiterà dal 24 marzo le opere di Alma Heikkilä, artista finlandese che si concentra sul rapporto tra uomo e ambiente e sulle conseguenze del nostro intervento sul pianeta, dove tutto nella biosfera è regolato da un’interdipendenza simbiotica. Per questo Alma con le sue opere inquadra e ingrandisce tutto ciò che normalmente non vediamo, come l’abbondanza di vita che si può trovare nel tronco di un albero in decomposizione, o all’interno del nostro intestino.

Il programma completo, con la mappa interattiva per orientarsi tra le varie iniziative in città, è sul sito di Milano Art Week.

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