È la settimana dell’Eurovision Song Contest, l’evento di musica più visto del mondo, che coinvolge circa 40 Paesi del continente europeo – e non solo – e che quest’anno, si svolge in Italia, a Torino. Si tratta di una realtà nata ancora prima dell’Unione Europea, con lo come scopo di unire culturalmente e idealmente il continente all’insegna della musica. Noi italiani lo abbiamo sempre un po’ snobbato, perché incatenati al fenomeno Sanremo, ma negli ultimi anni, il Festival europeo ha attirato anche la nostra attenzione. L’Eurovision è da sempre l’occasione, per un Paese, di raccontarsi nel presente. Per tutti, è il momento per scoprire un pezzo di cultura di nazioni di cui magari sappiamo poco o niente. Non potevamo non cogliere questo momento per condividere le perle gastronomiche sui 25 Paesi arrivati alla finale di quest’anno, che si svolgerà sabato 14 maggio al Pala Olimpico di Torino e in diretta su Rai 1. Iniziamo con il nostro Eurovision Gastronomik Contest!
Lituania
Con 3 milioni di abitanti e un’economia piuttosto agricola, il prodotto più esportato della Lituania è il formaggio. Tra questi, anche il Džiugas, un formaggio semigrasso e a pasta dura, ottenuto dal latte di mucche al pascolo. Nel 2019 il Džiugas ha ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta (IGP). Pare venga esportato anche in Italia, ma al supermercato, accanto al pecorino romano, non lo abbiamo trovato.
Svizzera
Se la Svizzera è il paese del cioccolato, non è perché il cacao cresce lungo le Alpi, piuttosto perché è qui che è stata creata la prima tavoletta dei tempi moderni, ed è qui che viene prodotto il quantitativo maggiore di cioccolato a livello industriale, del mondo. Lindt, Nestlé, Toblerone sono tutte aziende che hanno avuto origine in questo Paese. Non stupisce quindi che gli svizzeri siano i maggiori consumatori del globo. Stupisce invece che si associ il concetto di cioccolato di qualità, alla Svizzera.
Ucraina
Lo chef spagnolo José Andrés ha un’Associazione – World Central Kitchen – nata per sfamare i popoli in caso di calamità ed emergenze. Ora è impegnato a supportare gli ucraini in fuga dalla devastazione della guerra scatenata dalla Russia. In questo momento c’è un pezzo di Ucraina da sfamare in ogni Paese d’Europa. Dobbiamo aiutarli e dobbiamo renderci permeabili alla loro cultura, alle loro tradizioni gastronomiche per poterli aiutare a ricostruire un futuro, appena possibile. Noi tifiamo per loro, anche a modo nostro.
Olanda
Il Rijksmuseum, nel centro di Amsterdam, è ricco di opere straordinarie, ma quello che si nota maggiormente è la bellezza silenziosa delle nature morte create da Willem Claesz Heda, l’artista olandese che ha dipinto numerose tavole dopo pasto, curandone i minimi dettagli. Ostriche tra grani di pepe, briciole di pane e oggetti abbandonati sulla tavola. C’è molta filosofia dietro quegli avanzi.
Moldavia
La Moldavia è uno dei Paesi meno visitati al mondo, oltre a essere una nazione recente (indipendente dal 1991). La sua cucina risente molto della cultura dei Paesi vicini come Polonia e Romania. Qui è tipica la plăcintă, una focaccia che ha così tanti ripieni diversi che potrebbe vantarne uno differente per ogni turista presente nel Paese. La più tradizionale è al formaggio, ma ci sono altre versioni salate, oltre alle dolci.
Portogallo
Conosciamo tutti il Portogallo perché casa di uno dei dolci più buoni del mondo: la Pastel de nata (ne abbiamo parlato anche qui). Ma l’esperienza diventa sublime se ci affiancate un bicchiere di Gingjnha, una bevanda alcolica all’amarena. Una combo fatta di crema cotta e amarena alcolica che, solo per questo, merita un viaggio semestrale verso l’ovest d’Europa.
Islanda
Per la Guida Michelin, attualmente l’Islanda detiene un solo ristorante stellato, il Dill a Reykjavík, con una stella. Nella guida ci sono poi altri quattro ristoranti segnalati, tutti sempre nella capitale. Il turismo gastronomico in Islanda potreste concluderlo in un weekend, viaggio escluso.
Italia
L’agricoltura italiana è sempre più giovane. E questo significa innovazione, modernizzazione e rafforzamento di un settore, già strategico, ma che può ancora evolversi all’insegna della sostenibilità e della qualità, piazzandosi come punto di riferimento per l’agricoltura mondiale. I giovani italiani, in molti settori, sono il futuro positivo dell’Italia nel mondo. Ma non se ne accorge mai nessuno.
Grecia
Sull’isola greca di Chios c’è un’abbondante presenza di alberi di lentisco dai quali si ricava una resina commestibile: la mastika. Piccoli cristalli dal sapore aromatico che possono essere mangiati e masticati, appunto, o lasciati in ammollo per berne poi l’acqua. Nel 1997 questa resina è entrata a far parte delle Denominazioni di Origine Protette dell’UE.
Norvegia
In questo Paese hanno una parola per esprimere il concetto di “bere una birra all’aperto in un giorno di sole”. La parola è utepils e questo la dice lunga di quanto sia raro qui riuscire a godersi il calore di una giornata di luce in una nazione fredda e buia.
Armenia
In un bellissimo reportage sull’Armenia scritto da Roberta Abate su Munchies (qui per leggerlo), l’autrice racconta dell’Armenian Food Lab, un centro di ricerca che cerca di approfondire la cucina e la natura armena. Lo stesso centro accoglie i curiosi a tavola, nel weekend, per testare e conoscere più da vicino le ricchezze gastronomiche di queste terre.
Francia
Nell’immenso mondo gastronomico di Parigi, il quartiere Marais non smette mai di sorprendere con formule di ristorazione sempre intriganti, capaci anche di guardare alla sostenibilità. Il ristorante di cucina Thailandese Rose Kitchen, stanco dei troppi rifiuti generati dall’asporto, ha abbandonato i contenitori usa e getta in favore dei tiffin, contenitori in metallo impilabili tipici della Thailandia. L’uso dei tiffin è diventato comune e i clienti abituali ne hanno tutti acquistato uno da lasciare al mattino, vuoto, per poi ritriturarlo pieno, a pranzo.
Germania
Nel quartiere Schöneberg, a Berlino, c’è un negozio di piante e fiori che, due volte al mese, organizza dei pranzi di cucina vietnamita in uno spazio al piano inferiore rispetto al negozio. Un menu a prezzo fisso, un’atmosfera che sembra essere deliziosa e la gioia di ricevere un mazzo di fiori di stagione alla fine del pranzo. Ovviamente è da scovare.
Spagna
1725. Non è un’interrogazione di storia, ma la data di apertura di Sobrino de Botín, il ristorante più antico del mondo che serve maialino arrosto senza mai essersi fermato. Si trova a Madrid ed è un luogo sacro ai gastrofanatici perché, in fondo, tutto inizia da qui.
Regno Unito
Un deputato del Parlamento britannico pochi giorni fa ha annunciato che i banchi alimentari, ovvero i progetti che donano cibo a chi vive in povertà, sono inutili perché il problema principale della fame non è la mancanza di cibo ma l’incapacità di cucinare e gestire l’economia domestica da parte di queste persone in situazioni di disagio. Per fortuna buona parte dei politici e attivisti si è scagliata contro le dichiarazioni del conservatore Lee Anderson. C’è ancora speranza per questo mondo (?).
Finlandia
A partire da quest’anno, la capitale Helsinki, ha fatto una scelta sostenibile vietando il servizio di carni in occasioni di eventi pubblici e ufficiali. Piatti vegetariani stagionali e pesci locali prenderanno il posto di manzo e pollo. Banditi anche le posate monouso e il latte vaccino. Tutto per contrastare il pensante impatto climatico del cibo.
Azerbaijan
In tutto il mondo ci sono undici zone climatiche, ma l’Azerbaijan ne contiene ben otto. Questo permette alla terra di questa nazione di essere molto fertile e ideale per un’agricoltura florida. Tra i prodotti tradizionali, c’è uno speciale distillato fatto di uva e melograno, il Mehxoş, che prevede lunghi processi di fermentazione dei due frutti che vengono raccolti in periodi differenti e poi uniti per produrre un’unica bevanda alcolica.
Irlanda
L’Irlanda è il Paese europeo con la più grande passione per la birra, con un consumo pro capite di 79 litri l’anno (nel 2011 era più alto, 86 litri) In generale il consumo di alcol in Irlanda è in lenta diminuzione ma è la birra che rimane l’alcolico più consumato in assoluto.
Macedonia del Nord
Una cultura gastronomica influenzata dal Mediterraneo e dal Medioriente, ma in fatto di alcolici a trainare è la rakija, un distillato ottenuto dalla frutta, principalmente dalle prugne. Viene anche affinata in botti di quercia o gelso, ma la particolarità è la forte propensione macedone di produrre questo superalcolico direttamente in casa.
Estonia
Nell’aprile del 2022 Michelin ha annunciato che anche l’Estonia avrà una sua guida ai ristoranti. Proprio in questo momento i revisori della prestigiosa guida stanno valutando i ristoranti Estoni, alla ricerca dei degni di nota, e di stella.
Repubblica Ceca
Il Famoso prosciutto di Praga è un prosciutto cotto affumicato con legno di faggio, tipico della Boemia. È inserito nelle Specialità Tradizionali Garantite dell’UE. Il successo mondiale di questo salume ha fatto sì che in molte parti del mondo si producono “prosciutti di Praga” compresa l’Italia che ha dei prosciutti affumicati “tipo Praga” riconosciuti come produzione Tradizionale del Friuli-Venezia Giulia.
Polonia
Il Bagel, il tipico panino a ciambella, è nato in Polonia – a Cracovia – intorno al 1600 ed era abitudine regalarli alle donne che avevano appena partorito. È diventato famoso negli Stati Uniti proprio in seguito alle migrazioni dei polacchi verso il Nuovo Mondo. La diffusione è iniziata nelle grandi città con alta presenza di popolazione ebraica come New York, ma anche Montréal e Toronto.
Belgio
Quella che potrebbe sembrare un junk food, in Belgio è una tipicità dolce, ma che spesso diventa salata. Ci riferiamo alla gaufre, il dolce a cialda croccante con un interno morbido e friabile che onnipresente in Belgio e oltre confine. Gaufre & Waffle è una delle catene più gettonate, ma un po’ gourmet, dove godersene una.
Svezia
Ci sono le api nei luoghi freddi del mondo? Sì e in Svezia c’è l’ape Nordica, una specie che rischia l’estinzione. Esistono progetti – come quelli di Slow Food – che cercano di tutelare questa specie evitando anche incontri con altre specie, in particolare quelle italiane. Ci sono zone speciali, come l’isola di Lurö in cui si produce ancora un miele molto cremoso e floreale prodotto da sole api nordiche.
Romania
Nella regione di Dobrogea, in Romania, si prepara una confettura di prugne di varietà locali molto diversa da tutte le confetture del resto mondo. È letteralmente una conserva vegetale in cui non viene aggiunto zucchero, grazie a un processo di preparazione articolato, fatte di cotture lunghe e simbologia, come il giorno del 15 agosto o in occasione delle prime gelate. Si tratta di un prodotto tradizionale dal processo produttivo lungo e non adatta al commercio perché spesso prodotto a livello domestico.
Serbia
C’è un festival dedicato a una particolare tipologia di frattaglie che si tiene a Lipovica, in Serbia. Si tratta di una competizione che vede tante persone sfidarsi nella preparazione di piatti a base di testicoli animali: tori, orsi, galli, ma anche mufloni e struzzi. Il World Testicle Cooking Championship è una competizione all’insegna del divertimento e della valorizzazione di questo quinto quarto. Valutate voi se organizzare un viaggio.
Australia
Per la sua posizione, la zona del Queensland dell’Australia è un’area fertile per la produzione di un’ampia diversità di frutti tropicali, forse la più ampia concentrazione.
Lychees, ananas, mangosteen, mango, banane, papaia, lime e avocado. Proprio quest’ultimo, di recente, è stato oggetto di uno scandalo per le tonnellate gettate via dopo il raccolto perché i costi di trasporto erano superiori ai guadagni totali. Un segnale della insostenibilità dei frutti esotici da trasferire verso altre latitudini.