Hub culturaleAprono a Torino le Gallerie d’Italia con cinque piani dedicati alla fotografia

Il ristrutturato Palazzo Turinetti di piazza San Carlo inaugura oggi un percorso espositivo con opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo. Un passo fondamentale per la promozione della conoscenza in Italia e per la valorizzazione di un patrimonio artistico formato da oltre 35mila opere

Credits Intesa Sanpaolo

Uno spazio di 10mila metri quadri dove fotografia e video-arte raccontano avvenimenti e riflessioni per promuovere i temi legati all’evoluzione della sostenibilità: i temi cruciali della passato e del presente. Il nuovo museo delle Gallerie d’Italia di Torino, nel Palazzo Turinetti di piazza San Carlo, sede legale e storica di Intesa Sanpaolo, viene inaugurato oggi con un percorso espositivo dislocato su cinque piani, di cui tre ipogei, dedicati alla fotografia e al Barocco piemontese.

Le Gallerie d’Italia-Torino sono sede dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo: all’interno ospitano circa 7 milioni di scatti realizzati dagli anni Trenta agli anni Novanta da una delle principali agenzie di fotogiornalismo italiane, ed espongono una selezione di opere dalle collezioni del Gruppo, tra cui il ciclo pittorico dell’antico Oratorio della Compagnia di San Paolo, di proprietà della Banca.

Il progetto architettonico di Michele De Lucchi – AMDL Circle ha trasformato gli spazi dello storico palazzo in un luogo unico dove fotografia e video arte documenteranno e conserveranno immagini, avvenimenti, riflessioni per promuovere i temi legati all’evoluzione della sostenibilità ESG (Environmental, Social, Governance).

All’inaugurazione del nuovo museo torinese sono intervenuti i vertici della Banca: il Presidente Emerito Giovanni Bazoli, il Presidente Gian Maria Gros-Pietro e Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO, alla presenza del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, del Presidente Regione Piemonte Alberto Cirio e di altre autorità istituzionali.

L’apertura del museo torinese, a cui si aggiunge la nuova sede di Napoli che inaugurerà al pubblico il 21 maggio con spazi triplicati rispetto agli attuali, costituisce un fondamentale passo di Intesa
Sanpaolo nella promozione della cultura in Italia e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico formato da oltre 35 mila opere d’arte di proprietà, il cui valore economico è inserito a
fair value nel bilancio dal 2017.

I quattro musei delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – richiamano i tratti distintivi comuni consolidando il sistema museale di Intesa Sanpaolo gestito dal Progetto Cultura della Banca, nato per valorizzare il patrimonio storico artistico confluito negli anni nel Gruppo. Le sedi sono palazzi storici già uffici della Banca che, nell’opera di ristrutturazione guidata dalle nuove esigenze – tra cui l’apertura al pubblico, la tutela e conservazione delle opere d’arte, la sostenibilità, la piena accessibilità –, mantengono evidente il ricordo delle loro passate funzioni.

Il Piano d’Impresa 2022-2025 presentato di recente dal Consigliere delegato e CEO Carlo Messina rafforza l’impegno di Intesa Sanpaolo nella cultura con l’apertura dei musei di Torino e Napoli e
l’ampliamento degli altri due musei della Banca a Milano e Vicenza, portando entro il 2025 al raddoppio degli spazi espositivi complessivi delle Gallerie d’Italia – da 14.200 metri quadri a 30.000 metri quadri – e consolidando la posizione del Gruppo tra i primi operatori culturali privati a livello internazionale per reputazione, impegno e per dimensioni, qualità e valore finanziario della collezione, impegno che si inserisce nelle attività ESG del Gruppo.

Ci sono mostre temporanee originali commissionate a fotografi di fama internazionale. La prima in esposizione è “La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia” di Paolo Pellegrin, curata da Walter Guadagnini. Mercoledì 18 maggio (alle 18.30) ci sarà un appuntamento d’eccezione, un incontro tra lo scrittore e giornalista Mario Calabresi e il fotografo Pellegrin, che racconterà la mostra in un dialogo sul cambiamento climatico – il più grande conflitto del nostro tempo – espresso attraverso le immagini scattate negli angoli più estremi del pianeta, per raccontare il mistero di una natura in trasformazione.

Il lavoro rappresenta una committenza originale che ha visto impegnato il fotografo in Paesi come Namibia, Islanda, Costa Rica, Italia per fornire una personale lettura per immagini del rapporto tra l’uomo e il suo ambiente naturale.

La riflessione per immagini di Pellegrin sarà affiancata dalla mostra “Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo”, una selezione di immagini storiche dell’Archivio omonimo a cura di Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso che documenta il miracolo economico italiano dal dopoguerra fino alla più grande conquista dell’uomo moderno, lo sbarco sulla luna. Per capire l’Italia di oggi è quanto mai opportuno un tuffo nel passato, che illustri passo a passo quel che il Paese è stato ed è diventato nella seconda metà del secolo scorso. Nel 1945 l’Italia è un Paese in ginocchio: esce da 20 anni di fascismo e da cinque di guerra. È un Paese letteralmente «a terra»: bisogna ricostruire il tessuto sociale, l’economia, ma anche le istituzioni politiche dopo la dittatura e il vuoto di potere, creatosi con l’armistizio, durato due anni. La mostra testimonia la ricostruzione del Paese, con le sue difficoltà e i suoi entusiasmi.

L’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, che conta sette milioni di scatti realizzati dagli anni Trenta agli anni Novanta da una delle principali agenzie di fotogiornalismo italiane, avrà sede permanente in alcuni spazi del museo. Dal 17 al 22 maggio 2022, si potrà accedere gratuitamente, previa prenotazione sul sito.

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