Dal 10 al 22 maggio | Sala Grande
ANNA DEI MIRACOLI
17/05 ore 19:15 – 18/05 ore 20:30 – 19/05 ore 21:00 – 20/05 ore 19:45 – 21/05 ore 20:00 – 22/05 ore 18:30
durata: 1 ora e 30 minuti
In scena Anna dei miracoli di William Gibson, spettacolo che debuttò a Brodway nel 1959, basato sulla storia vera della sordo-cieca Helen Keller e della sua insegnante Anne Sullivan.
Cosa succede a un padre e una madre che si confrontano quotidianamente con l’esistenza di una figlia con cui non possono comunicare?
Helen non vede, non sente e non parla. Nei suoi genitori convivono pietà e rabbia, speranza e senso di sconfitta, amore e odio. Ogni sentimento è concesso, ogni reazione imprevedibile. E lei, Helen, cosa percepisce di ciò che ha intorno? Sente di procurare sofferenza?
Sarà il linguaggio dei segni – considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna – a permetterle di apprendere, esprimere sentimenti e necessità, crescere e farsi rispettare eraccontare la sua storia. E tutto questo, grazie all’arrivo della dura e inflessibile educatrice Anna, qui interpretata da Mascia Musy.
Una storia che ci racconta tanto di noi, dei nostri limiti e del coraggio necessario a superarli.
di William Gibson
adattamento e regia Emanuela Giordano
con Mascia Musy
e Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci, Laura Nardi
scene e luci Angelo Linzalata
costumi Emanuela Giordano
musiche Carmine Iuvone e Tommaso Di Giulio
produzione Teatro Franco Parenti per Associazione Lega del Filo d’Oro
16 maggio | Sala AcomeA
EREDITÀ
Lezione di Chiara Saraceno
ore 18:30
Per il solo fatto di venire al mondo dopo altri siamo tutti eredi, a livello familiare, ma anche storico, sociale, culturale. Simmetricamente, tutti lasciamo qualcosa in eredità a chi viene dopo di noi. Non riguarda solo e innanzitutto i patrimoni, ma anche abitudini, storie familiari, locali e nazionali, modelli culturali e assetti istituzionali, tradizioni, anche conflitti. Le scelte e pratiche individuali e collettive di una generazione danno forma all’ambiente sociale, fisico, economico, normativo con cui devono fare i conti le generazioni successive. Costituiscono il terreno della continuità, ma anche discontinuità tra le generazioni.
A seconda dei casi, un’eredità può essere una risorsa o un vincolo, un credito aperto a favore delle nuove generazioni perché possano usarla come base di partenza per la costruzione di ciò che a loro volta lasceranno alle generazioni successive, o un debito – non solo economico – da estinguere, un peso che restringe le possibilità, una storia in cui non ci si vuole riconoscere. Ciò che si lascia e si riceve in eredità non è mai neutro nei suoi significati e conseguenze.
Lezione di Chiara Saraceno
nell’ambito del ciclo d’incontri La grande età
a cura di Irene La Scala
Dal 17 al 22 maggio | Sala AcomeA
BUM HA I PIEDI BRUCIATI
Un monologo sulla vita di Giovanni Falcone
17/05 ore 20:30 – 18/05 ore 20:30 – 19/05 ore 20:30 – 20/05 ore 19:15 – 21/05 ore 20:15 – 22/05 ore 19:00
durata: 1 ora e 50 minuti
Liberamente ispirato al libro per ragazzi Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando, lo spettacolo è frutto di un lungo e accurato lavoro di studio, basato su scritti, interventi, articoli, interviste, testimonianze di e su Giovanni Falcone, in scena al Teatro Parenti nel trentesimo anniversario della strage di Capaci.
La vicenda è narrata attraverso gli occhi di un giovane padre palermitano, un piccolo negoziante il cui vissuto personale – la nascita del figlio, il lavoro in negozio, l’impotenza e lo sconforto di fronte al dilagare della criminalità organizzata che lui vede diffondersi lenta e silenziosa – inevitabilmente si intreccia agli episodi più eclatanti della vita del magistrato. Bum è un orango di peluche, il giocattolo preferito del figlio: assieme a lui la storia si snoda alternando leggerezza e profondità, senza rinunciare a sorridere. Tecnica e magia si fondono in uno spettacolo intenso, emozionante, appassionato, che colpisce diritto al cuore.
di e con Dario Leone
luci e scene di Massimo Guerci
animazioni Ghila Valabrega
voce off Emilia Scarpati Fanetti
produzione Teatro Franco Parenti
con il patrocinio della Fondazione Falcone
17 maggio | Sala Grande
LECTIO DI MASSIMO RECALCATI
La legge della parola. Radici bibliche della psicoanalisi
ore 21:00
La lettura delle Scritture che Massimo Recalcati propone in questo libro rivela l’esistenza inaudita di radici bibliche della psicoanalisi. Non è una tesi teologica o una dimostrazione filologica, ma un effetto del suo incontro singolare con il testo biblico.
Non si tratta di psicanalizzare la Bibbia, ma di riconoscere in essa la presenza dei grandi temi che verranno ereditati dalla psicoanalisi, con particolare riferimento all’opera di Freud e di Lacan: il carattere originario dell’odio rispetto all’amore; la radice invidiosa del desiderio umano; il fallimento e la necessità della fratellanza; il rapporto dialettico tra Legge e desiderio; la funzione simbolica del Nome del padre e tanto altro.
Lectio di Massimo Recalcati
in occasione della pubblicazione del suo nuovo saggio
La legge della parola. Radici bibliche della psicoanalisi (Einaudi)
18 maggio | Sala Café Rouge
INCONTRO CON ITALO TESTA
ore 18:30
Come si può, in poesia, registrare un evento nuovo e comune come la nascita, parlare delle metamorfosi che questa comporta nelle nostre vite? Quattro (Oèdipus, 2021), l’ultimo libro di Italo Testa, parla della nascita dei figli, due gemelli. È il resoconto di un’invasione, di qualcosa che irrompe nella vita dei genitori, si annida nei cicli vitali, nei corpi, nel linguaggio. Quattro in una stanza.
Una trama che si dipana lungo tre estati. Due extraterrestri venuti dallo spazio. Se un giorno, due corpi caduti nel tempo, quattro occhi a vegliare nel buio. Inizia la vita bigemina. Il ritmo vitale, le notti, i giorni, le variazioni dell’ombra e della luce. La trama dei movimenti, i tracciati, in un letto, una casa, un luogo. Il nuovo, e il rumore di fondo, abituale. I tropismi dei corpi che si dispongono nello spazio, sulle lenzuola, nel tempo. Una grammatica elementare. Morso, pasto, calcio, sopore, sonno. La ripetizione, giorno dopo giorno, estate dopo estate. I pattern visivi, i codici, le costellazioni nel bianco. Le cellule verbali che si aggregano e organizzano, compongono e ricompongono in un ordito micrometrico.
In occasione della presentazione del volume
Quattro (Oèdipus, 2021)
l’autore Italo Testa dialoga con Giovanna Rosadini
Dal 21 maggio al 2 giugno | Sala Zenitale
CABARET DELLE PICCOLE COSE
di Filippo Timi
21/05 ore 19:30 – 22/05 ore 19:30 – 24/05 ore 19:30 – 25/05 ore 19:30 – 26/05 ore 19:30 – 27/05 ore 19:30
Durata: 1 ora
Tra ironia e sentimento si racconta la piccola esistenza di otto piccole cose. Esistenza fatta di tragedie, peripezie, amori e istanti di felicità. Tra queste, la candelina cianfrusaglia, un rubinetto piagnone, l’ultima sigaretta prima di smettere di fumare, un sasso innamorato di un altro sasso ma senza bocca per baciarlo… A interpretarli, in camicetta collegiale e naso di Pinocchio, dieci giovani attori diretti da Filippo Timi.
uno spettacolo di Filippo Timi
con Erica Bianco, Livia Bonetti, Matteo Cecchi, Roberto Gudese, Ilaria Marchianò, Viola Mirmina, Marco Risiglione, Federico Rubino, Federica Scianna
luci Paolo Casati
elettricista Gianni Gajardo
sarta Diana Ferri
assistente alla regia Beatrice Cazzaro
costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti
22 maggio | Sala AcomeA
INCONTRO CON CLAUDIO MARTELLI
Vita e persecuzione di Giovanni Falcone
ore 21:15
“Giovanni Falcone era il più importante, il più capace, il più famoso tra i giudici che hanno combattuto la mafia. Per questo nello stesso giorno in cui fui nominato ministro della Giustizia lo chiamai e gli affidai l’incarico più importante del ministero, quello di direttore degli Affari Penali. Insieme, abbiamo pensato e organizzato la più organica, determinata ed efficace strategia di contrasto a Cosa Nostra. La mafia reagì uccidendo prima Falcone poi Borsellino con una violenza terroristica più efferata e rabbiosa di quella armata in precedenza contro i molti giudici, poliziotti, uomini politici che l’avevano contrastata.
Pur tra tante affinità, la storia di Falcone è diversa da quella degli altri uomini dello Stato che hanno combattuto la mafia perché solo a Falcone è capitato di essere perseguitato in vita non solo da Cosa Nostra, ma anche di essere avversato da colleghi magistrati, dalle loro istituzioni come il CSM e dall’Associazione Nazionale Magistrati, nonché da politici e da giornalisti di varie fazioni. Ancora oggi di quest’altra faccia della luna poco si sa perché poco è stato detto. Fece eccezione l’amico più caro di Falcone, Paolo Borsellino: ‘La magistratura che forse ha più responsabilità di tutti cominciò a far morire Giovanni Falcone ben prima che la mafia lo assassinasse a Capaci’. Da allora sono passati trent’anni.
Per rispetto di Falcone, dei ragazzi che non hanno vissuto quel tempo, degli adulti che non lo hanno capito o lo hanno dimenticato, sento il dovere di tornare a riflettere per raccontare le verità di allora e quelle più recenti che ho appreso insieme al ruolo di chi, nel bene e nel male, ne fu protagonista dentro le istituzioni dello Stato, nella società e nel mondo dell’informazione.”
Dopo lo spettacolo di Dario Leone Bum ha i piedi bruciati
in sala AcomeA
incontro con Claudio Martelli
in occasione della pubblicazione del suo nuovo libro
Vita e persecuzione di Giovanni Falcone, edito da La nave di Teseo