È morto a 85 anni lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua. Lo ha annunciato l’ospedale Ichilov di Tel Aviv.
Più volte candidato al Nobel e autore di capolavori come “Il signor Mani” (l’ispirazione, spiega, gli era venuta al funerale del padre), Yehoshua rifletteva, nei suoi lavori come nella sua stessa biografia, la grande varietà del mondo ebraico. Il padre Yaakov era uno storico proveniente da Salonicco, la madre Malka Rosilio era invece del Marocco. Abraham nasce a Gerusalemme nel 1936. Dal 1954 al 1957 presta servizio militare, combattendo sotto la guida di Moshe Dayan.
Si laurea in Letteratura e Filosofia all’Università di Gerusalemme, periodo in cui inizia la sua attività di scrittore. Il primo libro “La morte del vecchio” (!962) è una raccolta di racconti. Il successo internazionale arriva nel 1977 con il romanzo “L’amante”, ambientato all’epoca della guerra del Kippur (1973), che ottiene ben due trasposizioni cinematografiche. Seguirà “Un divorzio tardivo” (1982), “Il signor Mani” (1989) e via via altre tra cui si contano “Viaggio alla fine del millennio”, (1998) “Il responsabile delle risorse umane” (2004), fino a “La figlia unica” (2021), breve romanzo ambientato in Italia, a testimonianza dell’amore dello scrittore per la penisola.
Per decenni Yehoshua, insieme a David Grossman e Amos Oz (morto nel 2018) ha sostenuto una soluzione negoziata del conflitto fra Israele ed i palestinesi, anche se negli ultimi anni era sermpre più scettico sulla possibilità di una soluzione a due Stati tra Israele e Palestina. Vedovo dal 2016, dopo un matrimonio durato oltre 50 anni, sapeva da tempo di essere malato. Si diceva molto preoccupato per il futuro politico e sociale di Israele. I funerali si svolgeranno nel pomeriggio in un cimitero laico a sud di Haifa. Yehoshua lascia tre figli e sette nipoti