Da qualche anno il vertical gardening tiene banco con pubblicazioni, mostre, presenze ai vari saloni e mille declinazioni, dall’Ikea alla creazione firmata e su misura. Almeno dal 10 ottobre 2014 quando il Bosco Verticale di Stefano Boeri ha stupito il mondo e sedotto centinaia di emuli, circola l’idea che in poco spazio e senza rinunciare alla dimensione urbana si possa ricreare l’atmosfera di un paesaggio naturale più coinvolgente della solita pianta in vaso.
Il passo successivo è stato rivolgersi dal decorativo al funzionale, ed ecco apparire gli orti verticali. Sono modulabili, a seconda dello spazio a disposizione e sì, con qualche accorgimento funzionano davvero. Realizzarli e mantenerli, infatti, non è così difficile e complesso come si può credere: basta seguire una semplice serie di regole e consigli.
Si tratta, nella pratica, di un insieme di vasi, fioriere, contenitori (bottiglie o cassette) che vengono disposti in verticale e in cui vengono piantati diversi tipi di ortaggi e piante aromatiche. Ci sono in commercio kit completi con strutture già predisposte, anche per la coltura idroponica, ci si può affidare a un progettista per armonizzare e inserire l’orto nell’arredamento della casa o disporlo al meglio sul terrazzo e, infine, si può anche ricorrere al fai-da-te.
Normalmente, infatti, i diversi vasi in cui sono stati piantati i vari ortaggi, vengono semplicemente disposti sulla superficie del pavimento del cortile, del terrazzo o del balcone, minimizzando il numero dei contenitori che possono essere utilizzati. In un orto verticale, invece, i vasi vengono posizionati su una serie di ripiani, aumentando notevolmente, quindi, il numero delle piante che possono essere coltivate e diminuendo il loro ingombro.
Ci sono alcuni punti fermi. Attenzione ai supporti: siano scaffali di legno, di plastica o di metallo, devono essere assicurati bene e ancorati a un muro, o comunque a una superficie solida, per evitare cedimenti improvvisi. Molti preferiscono, se possibile, fissare i vasi direttamente alle pareti o utilizzare dei sistemi di reti o delle catenelle metalliche su cui vengono aggiunti i contenitori.
L’allestimento lascia spazio alla creatività e al gusto individuali: possono essere riciclate anche cassette della frutta, barattoli, bottiglie, vecchi recipienti inutilizzati o qualsiasi cosa possa contenere una pianta. Tenendo presenti, tuttavia, due fattori. Il primo è l’irrigazione. Non ci dev’essere ristagno e l’acqua non dev’essere né troppa né scarsa, quindi occorre prevedere un drenaggio. Inoltre, deve adattarsi alle quantità richieste dalle diverse varietà coltivate.
In ogni caso è sempre consigliabile utilizzare dei sottovasi per evitare che l’acqua in eccesso finisca sul pavimento o sui mobili ed è meglio proteggere le pareti con dei teli cerati o comunque impermeabilizzarle per evitare possibili rischi di umidità, infiltrazioni e muffe.
Con i sistemi di micro-irrigazione, ormai molto avanzati e disponibili sia per giardini e orti sia per piccoli spazi domestici, tuttavia, molti di questi problemi vengono evitati all’origine e si possono anche programmare in modo ottimale gli orari di annaffiatura e il dosaggio.
Un altro aspetto molto importante da considerare con attenzione quando si decide dove posizionare l’orto verticale, è la luce. Occorre che sia costante almeno per alcune ore al giorno ed è meglio che le piante possano ricevere, almeno in parte, anche luce naturale. Inoltre, dovrebbe essere calibrata sulla sensibilità e le necessità delle diverse coltivazioni. Bisogna quindi sia orientare la struttura, sia scegliere dove piantare cosa perché ogni pianta possa sopravvivere e crescere.
E questo porta a un ulteriore e decisivo momento, quello della scelta degli ortaggi da piantare. Tutte le rampicanti, ad esempio, sono ideali perché possono essere fatte sviluppare facilmente in altezza sui sostegni o sulla superficie delle pareti. Sono quindi perfette le piante di zucchine, zucche e pomodori, soprattutto quelli rampicanti e selezionati appositamente per crescere in spazi ridotti. Il trucco, infatti, non sta tanto nello scegliere la giusta verdura, ma nello sceglierne la giusta qualità e varietà.
In questo passaggio è utile nel caso farsi aiutare da un professionista perché la loro crescita non sia di ostacolo e non crei un’ombreggiatura troppo elevata che può minare la sopravvivenza degli altri ortaggi. La scelta migliore, quindi, si deve basare sulla giusta proporzione tra le piante rampicanti e quelle non rampicanti e sull’idea di distribuzione spaziale.
Gli esperti consigliano anche di evitare le piante perenni, non perché siano inadatte alla coltivazione in vaso, ma perché sono più complesse da gestire nel tempo. Richiedono, infatti, rinvasi periodici e maggiori cure. Inoltre, possono essere, all’inizio, meno produttive. Carciofi ed asparagi, per quanto possa piacere l’idea di averli in casa freschi, sono senz’altro sconsigliabili. Ci sono, tuttavia, delle eccezioni, come il rosmarino che richiede solo una semplice potatura periodica e cresce bene anche in uno spazio ridotto.
In generale si possono coltivare facilmente insalate, biete, rapanelli, fragole, spinaci. Si possono inserire anche varie aromatiche, ad esempio erba cipollina e prezzemolo. Bene anche timo, rosmarino, salvia, basilico, maggiorana, menta, che hanno anche il vantaggio di profumare l’ambiente.
Per tenere in ordine, infine, bastano i consueti strumenti da giardinaggio: innaffiatoio, nebulizzatore, palette, rastrello.