La circolare di SperanzaAl via la quarta dose del vaccino anti-Covid per gli over 60

È arrivato l’ok di Ecdc ed Ema alla somministrazione del richiamo, a cui ha fatto seguito il via libera dell’Aifa. La commissaria Ue Kyriakides: «Non c’è tempo da perdere. Esorto i cittadini idonei a farsi avanti per proteggere se stessi e i propri cari»

Mauro Scrobogna /LaPresse

È arrivato l’atteso via libera europeo alla quarta dose del vaccino anti-Covid per gli over 60. «L’Ecdc e l’Ema hanno aperto alla somministrazione della quarta dose di vaccino anche alle persone sopra i 60 anni. Già nella giornata di oggi adegueremo le nostre linee guida, circolari e indicazioni a questa determinazione. Apriremo immediatamente sui nostri territori la somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. «Guai a pensare che la battaglia contro il Covid sia vinta, è ancora in corso e dobbiamo tenere un livello di attenzione e di prudenza».

Poco dopo, è arrivato anche l’ok dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). La decisione è stata presa, si legge in una nota, «tenuto conto sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata ad aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensiva, sia delle evidenze disponibili sull’efficacia della seconda dose di richiamo nel prevenire forme gravi di Covid».

Il ministero della Salute ha diffuso una circolare che allarga ai 60enni e ai soggetti vulnerabili di ogni età l’invito ad accettare l’offerta di una quarta dose di vaccino già rivolta a over 80, immunodepressi, ospiti Rsa e fragili sopra i 60. «Non aspettate, siamo in piena ondata. Le evidenze scientifiche ci dicono che così facendo ci proteggiamo da ospedalizzazioni e malattia grave, specie anziani e fragili. Prenotate nelle prossime ore», ha spiegato Speranza.

La commissaria europea alla salute dell’Ue Stella Kyriakides ha detto: «Non c’è tempo da perdere. Invito i governi a procedere con la somministrazione della seconda dose di richiamo. Esorto i cittadini idonei a farsi avanti per proteggere se stessi e i propri cari». Le autorità europee hanno anche fatto sapere però che al momento non ci sono ragioni per vaccinare il personale sanitario (come chiedeva qualcuno) se non si tratta di una persona fragile.

C’è preoccupazione per l’ondata di infezioni che va espandendosi in tutta Europa. E il vaccino al momento è l’unica barriera, anche se è stato osservato che dopo i quattro mesi le difese si abbassano.

Finora l’adesione alla quarta dose degli italiani, ma anche dei concittadini comunitari, è stata tiepida. Neanche due ultra ottantenni su dieci l’hanno fatta. Forse nell’errata percezione che la pandemia stesse tramontando. Oppure in attesa dei nuovi vaccini che le industrie farmaceutiche Pfizer-BioNTech e Moderna stanno approntando.

«Apriremo immediatamente sui nostri territori l’attività. I vaccini funzionano, sono efficaci, sono sicuri e hanno una grande capacità di prevenire le ospedalizzazioni gravi»,ha detto Speranza.

Non vengono dimenticati nella circolare, già inviata alle Regioni, quelli che sono rimasti indietro e hanno saltato la seconda e terza somministrazione, se non addirittura la prima. Nella nota firmata dal direttore prevenzione al ministero Salute Rezza con Brusaferro (Istituto superiore di sanità), Magrini (Aifa) e Locatelli (Comitato tecnico scientifico) loro sono «la priorità».

Ecdc e Ema invitano anche tutte le autorità sanitarie pubbliche nazionali a «pianificare ulteriori richiami durante le stagioni autunnali e invernali per le persone a più alto rischio di malattie gravi, possibilmente combinando le vaccinazioni contro il Covid-19 con quelle contro l’influenza».

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