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Dai banchi alla fabbricaQuando scuole e aziende si alleano per scovare l’X Factor

“Talent Factor for Iveco” è il progetto di Iveco e Adecco destinato a 30 studenti dell’ultimo anno di tre istituti tecnici della provincia di Mantova per costruire le competenze richieste dal mercato

(Unsplash)

Un contest a tappe per premiare l’X Factor. E nello stesso tempo creare nuovi ponti tra scuola e mondo delle imprese per costruire le competenze richieste dal mercato del lavoro. È stato questo il percorso di “Talent Factor for Iveco”, il progetto di Iveco e Adecco destinato a 30 studenti dell’ultimo anno degli istituti Iss Galileo Galilei, Is Greggiati e Is San Felice della provincia di Mantova.

Da gennaio a maggio, cinque tutor aziendali di Iveco hanno affiancato gli studenti, divisi in cinque gruppi, per lo sviluppo di altrettanti progetti di lavoro. I risultati finali sono stati presentati nello stabilimento Iveco di Suzzara, in provincia di Mantova. E in occasione dell’evento finale è stato decretato il team vincitore, premiato da una giuria che ha tenuto conto di diversi fattori di valutazione quali complessità tecnica, fattibilità industriale, innovazione e comunicazione.

«Abbiamo scelto di dare vita all’iniziativa, insieme ad Adecco, mossi dalla volontà di rafforzare il network con le scuole professionali del territorio», racconta Elisabetta Olivero, Hr dello stabilimento Iveco di Suzzara. «I giovani continueranno a essere il cuore pulsante del nostro stabilimento produttivo, quindi per noi è importante creare questo legame con le scuole».

I ragazzi hanno avuto modo di lavorare sulle competenze tecniche richieste nelle diverse fasi di produzione dello stabilimento, ma anche e soprattutto sulle skill trasversali. «L’ambiente scolastico tendenzialmente punta molto sull’aspetto teorico, ma poco su quello pratico», dice Olivero. «L’esperienza di Talent Factor permette agli studenti di sviluppare un punto di vista diverso sulla realtà produttiva, che finora hanno conosciuto solo attraverso i libri di testo, aiutandoli a capire che cosa sia realmente il mondo del lavoro e ad acquisire quelle competenze in più che sui banchi di scuola non riescono ad apprendere».

Il progetto non ha solo rappresentato una preziosa occasione di crescita per i ragazzi coinvolti, ma ha dato vita anche a una virtuosa contaminazione reciproca tra studenti e team aziendali. Come racconta il tutor Francesco Lo Castro, supervisor di produzione dello stabilimento Iveco di Suzzara: «La presenza degli studenti è stata uno stimolo anche per l’azienda stessa. Durante il percorso sono emerse idee interessanti e inaspettate. E anche per noi è stata un’esperienza formativa. Spiegare nozioni e concetti tecnici a giovani che si si approcciavano per la prima volta alla nostra realtà mi ha aiutato a migliorarmi professionalmente, anche nella comunicazione con il mio stesso team». E dal punto di vista personale «è stato emozionante seguirli, percepire il loro entusiasmo e anche spronarli a esporre le loro idee, aiutandoli a superare la paura di sbagliare».

I tutor hanno accompagnato i ragazzi nello stabilimento, facendo toccare con mano la filiera produttiva, ma hanno anche creato una serie di video e animazioni per consentire di capire meglio il flusso del lavoro.

In palio, per tutti gli studenti, ora c’è l’opportunità di accedere, una volta concluso il percorso di studi, ai progetti di Academy di Iveco e di inserimento all’interno dell’azienda.

Un dialogo reale e concreto tra impresa e scuola, insomma. Ciascuna esce dai propri confini abituali e guarda al mondo esterno. Il tutto grazie alla progettazione e al coordinamento di Adecco, da sempre interlocutore privilegiato per aziende e candidati.

«Partendo dalla nostra esperienza quotidiana, abbiamo sviluppato questo progetto concreto di integrazione tra azienda e scuola», spiega Michela Santonastaso, Onsite Education&Academy Manager di Adecco Italia. Un progetto che «dà valore sia all’azienda, che ha la possibilità di farsi conoscere dai ragazzi, sia agli studenti, che hanno l’opportunità di confrontarsi con i referenti aziendali e di comprendere da vicino le dinamiche produttive. Ma non solo: un’esperienza di questo tipo permette anche di sviluppare abilità centrali per il loro futuro professionale, come la capacità di lavorare in gruppo, l’orientamento al risultato, la creatività, l’abilità di comunicare il frutto del proprio lavoro. Gli asset che ci hanno guidato nello sviluppo di questa iniziativa erano volti all’obiettivo di orientare i ragazzi, ispirandoli attraverso modalità innovative».

Per l’azienda rappresenta di certo un investimento in termini di tempo e di energie, ma con una visione di lungo termine. «Una realtà come Iveco è sempre orientata al futuro e non può non volgere lo sguardo alle scuole: crediamo molto nella formazione», spiega Elisabetta Olivero. «E crediamo sia fondamentale saper guardare al mondo esterno per cercare e attrarre i talenti del domani. È come seminare qualcosa, una piantina che bisogna innaffiare e che necessita di tempo per crescere. Ma che, alla fine, porterà i suoi frutti».

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