Toshihiko HosakaCastelli di sabbia a chi?

In un mondo di artisti ossessionati dal “lasciare qualcosa di sé” ai posteri, il giapponese classe 1974 abbraccia il concetto di effimero realizzando sculture di sabbia imponenti e dettagliate. Ma che non possono durare nel tempo, perché «la sabbia torna al suolo, all’origine, come capiterà a tutti noi»

Courtesy of Toshihiko Hosaka

Toshihiko Hosaka è un artista giapponese conosciuto in tutto il mondo per le sue opere d’arte realizzate con la sabbia. Non si tratta di semplici castelli di sabbia, ma di una vera concezione di arte volta a una ricerca di bellezza assoluta, senza alcuna costrizione e crucio di durare nel tempo. Perché «la bellezza è in ogni istante». L’artista è nato ad Akita in Giappone nel 1974. 

Dagli Anni 90 realizza opere impiegando solo la sabbia e l’acqua come aggregante. Negli anni vince numerosi premi internazionali, tra cui il Taiwan International Tournament Award nel 2017 che gli dà notorietà internazionale. La sua carriera viene coronata dal Time, che nel 2019 gli commissiona un’opera per farne una copertina (sul cambiamento climatico). 

Nonostante le sue opere durino al massimo pochi giorni, negli anni l’artista è riuscito a dare vita a progetti sempre più monumentali, tanto che proprio la dimensione sfidante è diventata uno degli elementi caratteristici del suo lavoro. Le sue opere richiedono molte persone per essere realizzate, dal momento che la lavorazione della sabbia con l’acqua deve avvenire in un ristretto arco di tempo. La grandiosità dei progetti incontra sempre più spesso il favore di aziende e istituzioni che finanziano spesso nuove opere per spot pubblicitari o in occasione di eventi celebrativi/commemorativi. Abbiamo intervistato l’artista 48enne per comprendere meglio il senso più profondo del suo lavoro, al di là dell’innegabile impatto estetico.

Courtesy of Toshihiko Hosaka

Come hai iniziato a lavorare con la sabbia e perché?
«Quando ero ancora studente presso l’accademia di scultura, ho avuto la possibilità di essere parte di un evento con mio zio e in cui si costruivano oggetti con la sabbia. Era la prima volta che avevo modo di lavorare con la sabbia, ma capii subito che era il materiale della mia vita. Ho imparato da solo. Nei primi anni, anche a causa degli studi, ho continuato a lavorare anche con altri materiali, ma ora no: solo sabbia e acqua». 

Courtesy of Toshihiko Hosaka

Dove trovi l’ispirazione per i tuoi progetti?
«Tutti i miei lavori sono stati ispirati dalla natura e da ogni cosa ricca di vita. Poi, vista la mia cultura (giapponese, ndr), un grande interesse è dato alle parole e al linguaggio come forma d’arte. Ovviamente quando lavoro su commissione mi confronto con le richieste dei clienti, ma più che altro si tratta di idee e suggestioni su cui lavorare, dopo aver sempre realizzato progetti». 

Il tuo lavoro è effimero. Le tue opere, per quanto grandiose, non potranno mai durare nel tempo. Molti artisti sono ossessionati dal lasciare qualcosa di sé ai posteri. Per te, invece?
«La bellezza è in ogni istante. Non ho tristezza né rimpianti. La sabbia non è mia. La sabbia da me lavorata torna al suolo, torna all’origine, come capiterà a tutti noi. Mi piace creare sempre forme nuove e nello specifico mi piace proprio l’idea di poter creare una nuova scultura con la stessa sabbia di una scultura precedente: ridare nuova vita a tutte le opere. Non a caso, le mie opere le chiamo “sculture”, mai installazioni: l’arte non si misura in termini di permanenza». 

Courtesy of Toshihiko Hosaka

Qual è il tuo lavoro preferito? Potresti descriverlo?
«Una delle mie opere preferite sarebbe “Musashi Miyamoto”, leggendario guerriero e letterato del Giappone del XVII secolo. Ha significato molto per la mia carriera, perché è l’opera con cui ho vinto il primo posto al Taiwan International Tournament nel 2017. Prima di questo premio, la scultura in sabbia era persino poco conosciuta e considerata in Giappone dove vivo, ora tutto è diverso e mi considerano tutti un artista.

Quali sfide e progetti ci sono all’orizzonte? 
«Sembrerà strano, ma non tutte le sabbie sono uguali. Il mio nuovo grande progetto sarà una nuova scultura in Giappone nella Prefettura di Aichi in cui la sabbia è estremamente morbida e secca. Sarà una sfida riuscire a farla, ma poi è così gratificante vedere il risultato finale. Anche se per poche ore».

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