Se siete già in vacanza, e avete deciso di trascorrere le tanto sospirate ferie lungo le coste italiane, armatevi di carta, penna e Google Maps, e con un briciolo di fortuna riuscirete a prenotare un tavolo romantico per una cena esclusiva, senza dovervi neppure preoccupare di trovare le scarpe adatte da abbinare al vestito. Se invece state lavorando, perché le vacanze sono ancora lontane, o ancora peggio, sono già un lontano ricordo, concedetevi qualche minuto. Chiudete gli occhi e immaginate di immergere i piedi nelle acque limpide della vostra spiaggia preferita. Come per magia, l’aria condizionata si tramuterà in fresca brezza marina… ed eccovi qui, giunti alla prima tappa del Grand Tour che toccherà alcuni tra i ristoranti pieds dans l’eau più chic della nostra bella penisola.
Brizza, Villa Sant’Andrea, a Belmond Hotel, Taormina (Me)
Solo 5 tavoli, da due, in un’area riservata della spiaggia privata di Mazzarò, incantevole insenatura alle spalle della forse più celebre spiaggia di Isola Bella, ma non meno suggestiva, tanto da ispirare un «sentimento fortissimo» anche nel pittore astrattista Paul Klee, sentimento che lo spinse ad immortalare nella sua opera omonima il fascino selvaggio di questa perla della costa ionica. Il nuovo pop-up restaurant sa esaltare a pieno l’unicità di questo luogo, regalando ai suoi ospiti una cena a piedi nudi, coccolati dalla brizza del mare, e dai piatti dello chef Agostino D’Angelo. Vongole di Ganzirri, gamberoni di Mazara del Vallo, tonno di Favignana: il mare di Sicilia si fa protagonista, che fa capolino financo nel dessert.
Saleblu, La Peschiera, Monopoli (Bari)
Attraversiamo lo Stretto di Messina e risaliamo lo Stivale, diretti sulla costa adriatica, in particolare a Capitolo, nota frazione del comune di Monopoli, nonché una delle località balneari più celebri della regione più lunga d’Italia. Il ristorante Saleblu presso il boutique hotel La Peschiera, inserito da Forbes Italia tra le “100 eccellenze italiane 2021”, promette una cena intima e scenografica a pochi passi dal mare, su una pedana arroccata sulla scogliera. In cucina il Resident Chef Vincenzo Montanaro tratta con rispetto i doni del Mar Adriatico, combinando la materia prima del territorio con suggestioni orientali per un risultato “sincero” e mai scontato, immune dagli eccessi del fine dining.
Il Bikini, Vico Equense (Napoli)
Abbandoniamo la Puglia, superiamo il confine con la Campania, e raggiungiamo il Golfo di Napoli. Al centro di una splendida insenatura della Penisola Sorrentina, il beach club Bikini nasce negli anni Cinquanta dall’intuizione della famiglia Scarselli: una piccola spiaggia, scoperta per caso alle porte di Sorrento, è ancora oggi uno degli stabilimenti balneari più frequentati della zona, con un’offerta completa di ogni comfort. Inclusa una panoramica terrazza sul mare, perfetta per godere di un pranzo all’insegna dei sapori della tradizione o di una più sofisticata cena gourmet. Tre parole per descrivere l’idea di cucina di Giorgio Scarselli: montagna, terra e mare. Sono questi i tre elementi che troviamo nei piatti, declinati in uno stile elegante, raffinato e vagamente rétro, che racconta una storia, quella degli Scarselli, «costruita nei canoni della tradizione e dell’accoglienza».
Trabocco Punta Cavalluccio, Rocca San Giovanni (Chieti)
Spostiamoci nuovamente sulla costa adriatica, un po’ più a Nord, precisamente sulla rinomata Costa dei Trabocchi. Anticamente usate come macchine da pesca, «come palafitte sovrastano la costa abruzzese da secoli, inventate da uomini forti e temerari che in tempi antichi e duri riuscirono grazie al loro ingegno a vivere e a far vivere». Trabocco Punta Cavalluccio fu costruito nel 1851, ed è solo una delle tre costruzioni di proprietà della famiglia Verì, la più antica fra i “traboccanti”.
Abili artigiani del legno emigrati dai Paesi d’Oltralpe, si insediarono in prossimità di San Vito Chietino, dove iniziarono a realizzare queste imponenti piattaforme protese sul mare e ancorate alla roccia da grossi tronchi di pino d’Aleppo, dalle quali si allungano, sospesi a qualche metro dall’acqua, due lunghi bracci che sostengono un’enorme rete a maglie strette. Oggi non sono più usati per pescare, ma costituiscono una location unica su cui trascorrere una serata indimenticabile, mangiando sospesi tra mare e cielo. Al Trabocco Punta Cavalluccio potrete assaggiare i piatti tipici della cucina marinara abruzzese: da non perdere le sagnitell ‘nghi li pilus (sagnette con i pelosi), una pasta di forma lunga e irregolare, lavorata a mano utilizzando solo acqua e farina, condita con un sughetto ai granchi di scoglio.
Clandestino susci bar, Portonovo (Ancona)
Percorriamo solo 200 chilometri in direzione Nord, per raggiungere la baia di Portonovo: «scoglio bianco, acqua turchese, lavande e ginestre nelle colline adiacenti» è la perla del parco del Conero. Il Clandestino susci bar (nome ispirato dalla hit di Manu Chao) nasce su una palafitta nel luglio del 2020, con la missione di raccontare ai visitatori della costa adriatica una storia sempre nuova: Moreno Cedroni, 2 stelle Michelin avanguardista della cucina italiana, ogni anno ci sorprende con un nuovo menu a tema, da assaporare a pochi metri dall’acqua. Allerta spoiler: la “Clandestino Production” questa estate propone il menu degustazione “Susci Movies”. Tra gli interpreti principali: Sarah Jessica Parker, Meg Ryan, Helen Mirren. Buona visione.
Maré, Cesenatico (Forlì-Cesena)
Rimaniamo a Est, e saliamo ancora più su, per l’esattezza a Ziznàtic, nel cuore della riviera romagnola. Noto anche ai milanesi come “mare con l’accento”, dalla colazione al dopo cena, Maré ha quattro anime: cucina, caffè, spiaggia e bottega, che collaborano con l’intento di farci sentire in vacanza in ogni momento della giornata. La cucina è affidata a Omar Casali, che guida una brigata di artigiani innamorati della terra in cui vivono e che cercano di rispettare in ogni dettaglio, dall’approvvigionamento della materia prima presso i produttori locali, all’impiego di energia fotovoltaica o di origine “verde” certificata, fino all’utilizzo di materiale riciclato o organico laddove possibile. Su richiesta, vi aiuteranno a organizzare un evento speciale e intimo, per godere di una cena memorabile a pochi passi dal mare, con i piedi immersi nella sabbia.
La Perla del Mare, San Vincenzo (Livorno)
Torniamo a Ovest, e facciamo conoscenza con il litorale di San Vincenzo, lungo la Costa degli Etruschi, che con la sua lunghissima spiaggia è perfetto per gli amanti delle passeggiate in riva al mare. Qui troviamo la Perla del Mare, uno stabilimento che può vantare 70 anni di storia, e saprà coccolarvi in spiaggia come a tavola. Il ristorante è ospitato in una capanna moderna di legno e acciaio, ma in estate è possibile riservare un tavolo per una cena romantica con i piedi nella sabbia, a pochi passi dalle acque del Mar Ligure, per un buon cacciucco con affaccio sull’isola d’Elba.
Il Porticciolo e Oro, Cipriani, a Belmond Hotel, Isola della Giudecca (Venezia)
Saliamo all’estremità dello Stivale e addentriamoci nella laguna veneta, sull’isola della Giudecca, a soli cinque minuti di motoscafo (privato) da Piazza San Marco. «Oasi di glamour a Venezia», l’Hotel Cipriani «offre tutto ciò che ha reso famosa La Serenissima: eleganza, cortesia e fascino». Il lusso è declinato in due affascinanti proposte curate dall’Executive Chef Riccardo Canella, che dopo sei anni al Noma di Copenaghen torna a casa per imprimere la sua creatività in una cucina ispirata dai prodotti locali. Il Porticciolo, celebre ristorante e oyster bar, dal 27 giugno accoglie fino a settanta ospiti, residenti e non, sulla splendida terrazza con vista sull’isola di San Giorgio. La proposta dello chef è caratterizzata da sapori regionali ben definiti, esaltati dai migliori prodotti stagionali del territorio. Alternativa altrettanto allettante è il ristorante stellato Oro, che ha riaperto ufficialmente il 26 luglio, proponendo due menu degustazione per soli cinque tavoli, per un intimo viaggio nei sapori della laguna. E se sceglierete di rinunciare ai lampadari di Murano e al soffitto a cupola in foglia d’oro, la terrazza del Cipriani saprà ricompensarvi con un panorama impagabile.
Phi Beach, Baja Sardinia (Sassari)
È giunto il momento di salutare la penisola per raggiungere l’ultima tappa in acque salate, appena in tempo per il «miglior tramonto della Costa Smeralda» secondo il New York Times. Il Phi Beach, situato ai piedi della fortezza napoleonica di Forte Cappellini, apre i battenti nel 2005 diventando in breve tempo un punto di riferimento della smart society.
E se non siete interessati alla ricca line up di incredibili esibizioni dal vivo dei migliori DJ internazionali, con tanto di spettacoli laser proiettati sotto il cielo stellato, troverete la cucina di Giancarlo Morelli a farvi compagnia presso il Ristorante Pied Dans l’Eau, per «un’esperienza culinaria multisensoriale completata dal “Tavolo Prestige” e dal “Tavolo Reale”, annidati in angoli esclusivi per cene d’eccezione».
La Musa Restaurant & Rooftop Terrace, Cima di Porlezza (Como)
E mentre tutti ballano sulle note di Bob Sinclair, noi concludiamo il Grand Tour dei ristoranti pieds dans l’eau accontentando chi è troppo lontano dal mare e vuole cedere al fascino del Ceresio, e non parliamo del Ceresio7 (per la movida milanese c’è sempre tempo).
Siamo invece sulle sponde del lago di Lugano, nome più noto del lago prealpino ramificato lungo il confine italo-svizzero, per la precisione ci troviamo su una terrazza con vista mozzafiato nell’Hotel Parco San Marco. Premiato con una forchetta nella collezione di ristoranti gourmet di Alain Ducasse, La Musa propone una cucina «tradizionale e creativa al tempo stesso» con cinque menu degustazione che meritano un plauso anche solo per l’originalità nella scelta dei nomi dei piatti: Radici, Divertimento, Passione, Ispirazione o Senza (glutine, latticini, pesce e carne) sapranno certamente accompagnarvi in una serata magica, capace di farvi dimenticare per qualche ora l’afa di Milano.