Forse la soluzione arriverà dal Mediterraneo orientale. Eni ha annunciato una «importante scoperta di gas» nel pozzo Cronos- 1, a 160 chilometri dalla costa di Cipro. Consisterebbe, secondo le stime, in circa «2,5 trilioni di piedi cubi di gas in posto», più o meno 70 miliardi di metri cubi (il fabbisogno annuale dell’Italia, con possibilità di sviluppo promettenti, a una profondità di 2.287 metri.
Il tratto in questione, operato da Eni Cyprus e al 50% da Total Energies, si trova al di fuori dalle acque contese dalla Turchia e rende la situazione, sul piano geopolitico, meno complicata. Come spiega nella nota, Eni «ha incontrato un’importante colonna di gas in una sequenza di roccia serbatoio carbonatica con proprietà da discrete ad eccellenti». Si va verso «uno sviluppo accelerato della scoperta»: anche se ci vorranno due o tre anni per la prima estrazione.
Cronos-1 è il quarto pozzo perforato da Eni Cyprus, il secondo del “blocco 6” dopo il gas trovato in Calypso- 1 (2018). Ma è ancora da definire quanto di questo metano arriverà in Italia. Dipenderà dai volumi e dalla loro economicità, soprattutto sul piano del trasporto ed è ancora presto per capire se converrà utilizzare navi che trasportano gas liquefatto (per cui servirebbe raffreddarlo in loco) oppure se sarà meglio costruire un tubo sottomarino fino in Egitto, dove ci sono già impianti di liquefazione operati da Eni, in prossimimtà del giacimento Zohr.