Obiettivo mancatoFaremo un’opposizione dura ma costruttiva, dice Calenda

Il polo riformista voleva fermare la destra ma non ci è riuscito. Il leader di Azione ha spiegato che «la scelta degli italiani di dare una solida maggioranza alla destra sovranista apre una prospettiva pericolosa e incerta»

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Le forze democratiche, repubblicane e liberali del Paese avevano un obiettivo chiaro: volevano fermare l’avanzata populista e sovranista di Fratelli d’Italia. Non è andata come sperato. «L’obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi non è stato raggiunto», ha detto Carlo Calenda la mattina post-voto.

Il leader di Azione – partito che in coalizone con Italia Viva ha preso il 7,7% – ringrazia «i quasi due milioni di cittadini che hanno deciso di votare una lista nata a ridosso delle elezioni». Ma di certo non è soddisfatto per il quadro politico restituito dalle urne. «Gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista. Consideriamo questa prospettiva pericolosa e incerta. Vedremo se la Meloni sarà capace di governare», ha detto.

La conseguenza, spiega, è l’unica possibile: «Faremo un’opposizione dura ma costruttiva».

Il lavoro di Azione e Italia Viva però non si ferma qui e non si limita all’opposizione. Come ha spiegato lo stesso Calenda in campagna elettorale, l’alleanza liberale e moderata nata poco tempo fa ha tracciato un percorso che si sviluppa su un tempo lungo: è una casa per i liberali, i riformisti e i popolari, una casa per gli italiani che non vogliono un Paese fondato sui sussidi e le regalie ma che vogliono rimanere a testa alta tra i grandi Paesi europei, saldamente ancorati all’Occidente e ai suoi valori.

«Nei prossimi mesi – ha detto Calenda – si consolideranno tre schieramenti: la destra al Governo, una sinistra sempre più populista che nascerà dalla risaldatura tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle, e il nostro polo riformista. Abbiamo il compito di dare una rappresentanza stabile e organizzata all’Italia che cerca una politica seria. Con quasi l’8% dei consensi partiamo da solide basi. Avvieremo subito un cantiere affinché questo processo sia ampio e partecipato».

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