Auto realiAd Hampton Court l’eleganza è ancora regina

Se la prima edizione del “Concours of Elegance” fu organizzata nel 2012 in onore dei 60 anni sul trono della regina Elisabetta, appassionatissima di automobili, è soave pensare che quello di quest’anno ne sia stato un inconsapevole quanto glorioso addio

Courtesy of Concours of Elegance 2022

Mentre la regale Aston Martin DB6 Volante del 1969 di proprietà del Principe Carlo attraversava il viale di Hampton Court Palace, non sapevamo ancora che quella sarebbe stata di lì a qualche giorno l’auto di Charles III, re del Regno Unito. Se la morte della regina Elisabetta II ha lasciato tutti i sudditi un poco orfani, la decima edizione del “Concorso di Eleganza” inglese – Concours of Elegance 2022 – ha saputo irradiare e instillare, anche nei cuori dei più repubblicani fra noi giornalisti continentali, un sentimento di fervore monarchico. 

La presenza di HRH Principe Michele di Kent, come patron del Concorso, ha reso tangibile e quasi cameratesco il Royal welcome. Se codici, prammatica e topografia culturale erano orgogliosamente britannici, l’idioma universale dell’eleganza automobilistica ha saputo accorciare le distanze dei costumi in una festa comune, come già accade a Villa d’Este, accogliendo proprietari, collezionisti e appassionati da tutto il mondo, fra i quali moltissime signore. 

Partner privilegiato dell’evento e suo organo regolatore è stata la Manifattura sassone di Alta orologeria A. Lange & Sohne – cui il Principe Michele ha tributato un ringraziamento speciale – che ha avuto nel ceo Whilem Schmid un leader di erudita convivialità sempre in movimento. Per l’occasione, Lange ha realizzato il 1815 Chronograph “Hampton Court Edition”, un esemplare unico in oro bianco con quadrante nero, contatori cronografici argento e numeri color arenaria, per una leggibilità di rara distinzione sportiva. 

Courtesy of Concours of Elegance 2022

Il calibro L951.5, decorato a mano come da tradizione, è custodito da una cuvette incernierata alla cassa e impreziosita da un’incisione del logo del Concorso. Questo esemplare verrà messo all’asta il 6 novembre 2022 alla Geneva Watch Auction XVI e il ricavato sarà devoluto al The Prince’s Trust, l’ente di beneficienza fondato nel 1976 dall’allora Principe Carlo.

Courtesy of Concours of Elegance 2022

Ma tutti gli sponsor si sono messi al servizio di un’esperienza sovrana, che ha saputo penetrare senza profanare molti luoghi e mezzi sacri della mobilità reale. Basti ricordare che quartier generale della manifestazione, nonché dimora per gli ospiti, è stato il Royal automobile club, fondato nel 1897 da Frederick Richard Simms e insignito del Royal title nel 1907 da Re Edoardo VII, ossia la più antica e nobile organizzazione motoristica del Regno. Ma parliamo di automobili, per un weekend almeno, principesse di palazzo. 

Se la prima edizione del “Concours of Elegance” fu organizzata nel 2012 fra le mura del Castello di Windsor in onore dei 60 anni sul trono della Regina Elisabetta, appassionatissima di auto, è soave pensare che quello di quest’anno ne sia stato un inconsapevole quanto glorioso addio. Alcune fra le passate vincitrici del Best of Show Award sono tornate a far girar la testa, come la Bentley Speed 6 “Blue Train” del 1930, la meravigliosa Dubonnet Hispano-Suiza H6B Xenia del 1938 e la Porsche 917K “Short-tail” trionfatrice alla 24Ore di Le Mans nel 1970. 

Courtesy of Concours of Elegance 2022

Ma ognuno dei presenti portava omaggio alle sue muse. Personalmente, ho passato parecchio tempo a gustare le porporine delizie della Maserati A6G Zagato, grazie anche alla disponibilità del proprietario, Jonathan Segal, molto meno geloso della sua compagna di tanti altri presenti. Spettacolare la coppia di capolavori Lamborghini firmati Marcello Gandini, con una Miura SV del 1971 e una Countach LP400 Periscopio del 1976, con verniciature quasi in scala cromatica che svariavano dal giallo-arancio al Fly yellow. 

Ma i 75 anni della Ferrari hanno reso l’Italia vieppiù protagonista, con degnissime ambasciatrici del mito di Maranello. Suggestivo a tal proposito il dialogante contrasto fra classicismo e contemporaneità, fra avanguardie di epoche diverse, che si è sublimato nell’accostamento fra la Ferrari 750 Monza del 1955 e la Ferrari Monza SP1 del 2022, sua erede. In questo fasto di italianità, stilistica e motoristica, a vincere il Best of Show è stata la francese Delage D8-120 de Villars del 1938, di proprietà di Fritz Burkard e parte della The Pearl Collection. «Technology evolves. But beauty is timeless», recita il claim che presenta la recente Hypercar Delage D12. 

Forse è vero, forse la bellezza è senza tempo, ma l’eleganza è malauguratamente figlia dei tempi, e i nostri fanno di tutto per corromperla, se non per assassinarla. Tuttavia, grazie alla gentilezza dell’anima e alle mani sapienti di alcuni mecenati capaci di restaurare i leveraggi fra le masse non sospese del passato e quelle sospese del futuro, in luoghi come Hampton Court l’eleganza è ancora in moto, è ancora regina. 

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