Ci sono luoghi in cui, passati i primi mesi, forse anche i primi anni, di apertura e rodaggio, ogni movimento e azione caratteristica diventano una sorta di automatismo. Movimenti e passaggi che si ripetono senza troppa riflessione, per arrivare ogni giorno all’obiettivo: tirare su la claire. Accanto a questi indirizzi, ci sono realtà in cui ogni gesto – anche se ripetuto allo sfinimento- smette di essere una semplice procedura ma diventa un rituale, svolto nel rispetto e nella celebrazione dell’unico vero interlocutore finale: il cliente. L’Antiquario, a Napoli, è l’incarnazione perfetta del luogo di piacere e di svago in cui la chiacchiera si fonde all’incontro di lavoro, la lettura di un testo è funzionale alla conversazione, un posto dove la semplice osservazione dell’andirivieni tra sala e bancone è di compagnia.
Non siamo in un ristorante storico né tantomeno in un negozio di mobili d’epoca, per quanto l’atmosfera ricordi molto quella dei cabinets de curiosités del XVI e XVII secolo. L’Antiquario è un cocktail bar d’autore, ad oggi alla posizione 82 della classifica dei World 50 Best Bars, guidato da Alexander Frezza, procidano di classe 1977, e i suoi tre soci. Alexander – per tutti Alex – può essere considerato una sorta di apripista – se non il capostipite – di tutti i locali (seri) di miscelazione del sud Italia. L’Antiquario nasce quasi come uno speakeasy, con un ingresso libero ma sempre controllato, nel pieno centro della città, a due passi da Piazza Vittoria e appena dietro il Lungomare Caracciolo. Le luci sono soffuse, i divani sono di velluto, le pareti foderate di carta da parati disegnata dal designer britannico William Morris, la musica – soft e calda – spazia dal jazz manouche allo swing, ai ritmi soul di Nina Simone a Ray Charles.
Che cosa rende questo locale un luogo unico per il bere di qualità in Italia? Che i drink siano molto ben eseguiti questo è un dato di fatto e, possiamo anche permetterci di dire, ce lo aspettiamo – quasi lo pretendiamo – in un locale così alto in una classifica mondiale e rinomato. I prodotti utilizzati – un po’come se parlassimo di materia prima – non sono certo scelti a caso. Possiamo anche essere i bartender migliori di sempre ma se all’origine lavoriamo cattivi prodotti è (più) difficile che si possano trasformare in cocktail gradevoli e perfettamente bilanciati. Il plusvalore dell’Antiquario, il delta che lo fa balzare in avanti e con distacco, è la meravigliosa arte dell’ospitalità. «Est modus in rebus» sembra che qui sia un vero e proprio mantra, non dichiarato e tuttavia più che tangibile in ogni aspetto del servizio. Che tu sia seduto al tavolo o meglio ancora al bancone, vige quella distanza perfetta, smussata da una confidenza non invadente e sapientemente calibrata, che rende ogni conversazione piacevole, quasi elegante. Mai una parola di troppo, mai mutismo o timidezza. Alex è riuscito – in soli sette anni – a trasformare i suoi ragazzi in maestri di ospitalità e professionisti del mondo della miscelazione.
Ecco perché qui si viene e soprattutto si torna. Perché al di là della proposta, c’è quella parte umana, di know how, di sguardi, di strette di mano, di complici risate, che ti fa sentire benvenuto e contemporaneamente in buone mani. Non occorre essere bevitori esperti e conoscitori della storia della miscelazione per sapere cosa scegliere. Affidatevi a Dario, a Vincenzo o allo stesso Alex per trovare il drink adatto alle vostre voglie, all’occasione, all’orario. E dove se non qui? Anche perché vino e birra non si servono, o meglio, l’unico vino che troverete sarà Champagne, in una ampia rosa di bottiglie (e calici) selezionati tra Blanc de Noirs, Blanc de Blancs, millesimati e Rosé. Se avete fame potete stuzzicare qualcosa ma non vi conviene arrivare con grandi appetiti perché in questo caso saranno gli ottimi cocktail – super classici o nuove ricette – a dovervi saziare. E se il giorno delle nozze dovesse venirvi sete, ricordatevi che qui sono in grado anche di pensare a soddisfare i desideri degli sposi più esigenti.
L’Antiquario, come ogni bar che si rispetti, riesce – con i suoi drink – a dare una risposta alle vostre domande esistenziali, a curare i vostri dispiaceri così come a essere elisi celebrativo di traguardi e successi perché qui…si gode (cit.)!
Photo courtesy L’Antiquario