Atlantisti a singhiozzoOra Salvini sostiene le sanzioni contro la Russia e torna a chiedere il Viminale per sé

Il leader leghista ribadisce la necessità di uno scostamento di bilancio di 30 miliardi: «Non capisco perché Giorgia tentenni». E spiega: «La Lega ha dimostrato di saper bloccare l’immigrazione clandestina come avevamo promesso: le cose che funzionano vanno confermate. Ricordo che rischio fino a 15 anni di carcere per aver fatto il mio dovere: difeso la sicurezza e la libertà dell’Italia»

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Mentre l’esercito ucraino avanza e si parla di ritirata delle truppe russe, il segretario della Lega Matteo Salvini – in un’intervista al Giornale – cambia la sua versione sulle sanzioni contro Mosca. Dice che le ha sempre sostenute e che le sosterrà anche in futuro, pur avanzando il dubbio che facciano più male a noi che a Mosca. E chiede che l’Europa aiuti le aziende e le famiglie in difficoltà alle prese con la crisi energetica. Per giunta senza mettere ostacoli a uno scostamento di bilancio di 30 miliardi, necessario – secondo Salvini – per aiutare gli italiani a pagare le bollette. «Non capisco perché Giorgia tentenni», dice incalzando l’alleata di Fratelli d’Italia. E nel futuro di governo di centrodestra, in caso di vittoria, torna a chiedere per sé il posto di ministro degli Interni: «Le cose che funzionano vanno confermate», dice.

Dietrofront sulle sanzioni
«La Lega ha sempre votato sia le sanzioni che gli aiuti all’Ucraina, anche militari. Quindi non ho mai espresso una posizione diversa», spiega Salvini al Giornale di Augusto Minzolini. «Ho sempre e solo detto, e lo ribadisco, che la guerra terminerà grazie alla diplomazia. A proposito delle sanzioni economiche, la questione è un’altra: la denuncia lanciata da Fondo monetario, Economist e altre autorevoli istituzioni dimostra che la Russia si è arricchita avendone enorme surplus commerciale, i Paesi europei ne sono stati molto danneggiati. Non vorrei che i sanzionatori soffrissero più dei sanzionati. Si vogliono continuare? Bene. Ma allora l’Europa offra sostegno alle famiglie italiane come successo per la crisi Covid. Per questo vanno prorogati fino al 31 dicembre 2023 gli aiuti di Stato».

Nuovo scostamento di bilancio
Ma la questione energetica va affrontata subito, dice Salvini. E se l’alleata Meloni sostiene che fare altro debito deve essere solo l’extrema ratio, il leader della Lega ribadisce invece che è «necessario mettere sul tavolo 30 miliardi oggi, per evitare di spenderne tre volte tanto domani per fronteggiare cassa integrazione, disoccupazione e drammatico impoverimento del Paese. Non lo dico solo io, lo ha affermato per esempio anche il presidente di Nomisma energia, senza dimenticare la Cgia di Mestre. Lo stanno facendo tutti i principali Paesi europei. Il Regno Unito ha stanziato 150 miliardi di sterline».

Poi torna a chiedere la «pace fiscale» per chi non riesce a pagare. «Si tratta di somme che lo Stato non incasserebbe mai, con la pace fiscale sosteniamo le imprese e garantiamo gettito allo Stato. Gli evasori vanno sempre puniti, le imprese oneste vanno sempre aiutate».

Il Viminale alla Lega
Ma l’obiettivo principale di Salvini di certo è il Viminale. «Decideranno gli italiani», dice. «Di certo la Lega ha dimostrato di saper bloccare l’immigrazione clandestina come avevamo promesso: le cose che funzionano vanno confermate. Ricordo che rischio fino a 15 anni di carcere per aver fatto il mio dovere: difeso la sicurezza e la libertà dell’Italia».

Autonomia e presidenzialismo
Rispetto alla perdita di terreno della Lega nei sondaggi e all’avanzamento di Fratelli d’Italia nelle zone tradizionalmente leghiste del Nord Est, dice: «La Lega era, è e resta un baluardo per la difesa dei territori e per l’autonomia. Da Nord a Sud. Il mondo produttivo conosce i nostri sindaci e i nostri governatori». Poi rispondendo alla richiesta del governatore veneto Luca Zaia di fare chiarezza sulla autonomia, spiega: «Nel programma del centrodestra c’è l’autonomia perché l’ha chiesta la Lega».

E nel programma c’è anche il presidenzialismo. Ma, dice Salvini, «non mi entusiasma l’idea della bicamerale (chiesta da Meloni, ndr) perché credo che gli italiani adesso ci chiedano ben altro. Prima di tutto, interventi contro il caro energia. Poi penseremo a tutto il resto».

Infine elenca le tre priorità per il prossimo governo: «Prima di tutto, interventi contro il caro energia, che auspico faccia già il governo attuale. Poi bloccheremo la Fornero con quota 41, inizieremo la riforma del fisco per avere la flat tax estesa e rafforzata e ci occuperemo di sicurezza e immigrazione, ripristinando i decreti sicurezza».

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