Investimenti senza pauraCosì Neva Sgr porta il mondo del venture capital internazionale in Italia

Sono stati presentati a Torino i risultati raggiunti dalla società controllata da Intesa Sanpaolo Innovation Center e nata per investire in aziende innovative ad alto rendimento. Tra i piani per il futuro, il lancio di un nuovo fondo per il 2024

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Sono stati più di 500 gli investitori (tra venture capitalist, clienti privati, esperti, imprenditori e start-up da tutto il mondo, in particolare Israele e Stati Uniti) che il 14 ottobre hanno partecipato alle Officine Grandi Riparazioni di Torino all’evento  “Venture Capital: protagonisti, crescita e progetti di Neva Sgr”, organizzato da Neva Sgr, società del Gruppo Intesa Sanpaolo (controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center) e nata per investire in venture capital.

I lavori, introdotti dal presidente di Neva Sgr, Luca Remmert, e dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, hanno visto l’alternarsi di relatori che, nei loro interventi su banca, finanza e innovazione, hanno fornito una visione a 360° del panorama italiano e internazionale del Venture Capital.

Non solo. Neva Sgr ha illustrato i risultati finora raggiunti, come il fundraising del Fondo Neva First di 250 milioni di euro per gli investimenti in aziende innovative in tutto il mondo e ha presentato i piani per il futuro, tra i quali il lancio di un nuovo Fondo di maggiori dimensioni il cui varo è previsto per il 2024.

«Il successo del fundraising del Fondo Neva First e la grande affluenza all’evento di oggi confermano l’interesse in Italia per il Venture Capital” – sottolinea Mario Costantini, CEO e General Manager di Neva Sgr – In pochi anni, grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e alla collaborazione con altre società del Gruppo, abbiamo sviluppato una preziosa rete di relazioni con tutti i fondi italiani, numerosi fondi internazionali, ricercatori ed esperti. Anche in un contesto di mercato molto complesso come quello attuale, il nostro portafoglio, altamente diversificato per aree geografiche e settori, sta confermando il trend positivo di crescita».

«Entro i prossimi due anni completeremo gli investimenti per la composizione dei portafogli di Neva First e Neva First Italia, il fondo dedicato esclusivamente alle start-up italiane ed europee attive in ricerca, sviluppo e produzione in Italia, anticipando la conclusione del periodo di investimento” – afferma Luca Remmert, Presidente di Neva Sgr. “Oltre all’avvio del Fondo SEI con Intesa Sanpaolo Innovation Center, abbiamo in programma la preparazione di un nuovo Fondo Neva di maggiori dimensioni che vareremo nel 2024, che potrà beneficiare delle nostre crescenti relazioni a livello internazionale con fondi, investitori istituzionali e mondo della ricerca».

Da agosto 2020 Neva Sgr ha investito in 26 società, per un totale allocato di circa 150 milioni di euro. Tra le tante operazioni concluse si distingue il finanziamento per la start-up TrIX, società biotech statunitense che studia e sviluppa cure per malattie autoimmuni e infiammatorie attraverso l’ingegnerizzazione di cellule T. È stata fondata dalla ricercatrice italiana Maria Grazia Roncarolo, tra le massime autorità al mondo nel campo delle terapie genetiche, presente all’evento per illustrare il suo progetto e il tipo di finanziamento ottenuto.

Grazie alle risorse provenienti dal round di raccolta a cui hanno partecipato Neva Sgr e altri venture capitalist internazionali, Tr1X inizierà il processo di approvazione di nuovi farmaci presso la US Food & Drug Administration, con l’obiettivo di poter somministrare la prima dose sperimentale clinica nel 2023.

Molte malattie del sistema immunitario necessitano di terapie con farmaci immunosoppressori che, oltre ad avere effetti nocivi, hanno un’efficacia limitata. La regolazione fisiologica del sistema immunitario dipende da diverse popolazioni di cellule regolatorie, tra cui le T regolatorie di tipo 1 (Tr1). Le Tr1 sono presenti nel sangue e sono fondamentali per mantenere in equilibrio il sistema immunitario, ma sono difficili da isolare e da produrre come farmaco. Tr1X ha brevettato e sta mettendo a punto un sistema per generare le cellule Tr1 usando metodi all’avanguardia dell’ingegneria genetica. L’obiettivo è sviluppare un singolo trattamento in grado di debellare le malattie autoimmuni e infiammatorie, ristabilendo l’equilibrio fisiologico del sistema immunitario dei pazienti.

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