Prima i tumulti nella maggioranza, sia sulla norma che avrebbe ristretto il numero di autotrasportatori beneficiari di uno sconto sui carburanti sia sull’emendamento che riduce il superbonus edilizio dal 110 al 90 per cento, poi l’ok definitivo. Ieri è stato approvato in Consiglio dei ministri il decreto aiuti quater, il primo provvedimento economico del nuovo governo Meloni, che varrà oltre nove miliardi e, tra le altre cose, conferma una serie di misure contro il caro-energia.
Mentre alla Camera si discuteva la conversione del precedente decreto aiuti, poi approvato con 192 voti a favore, l’esecutivo ha dato quindi il via libera al provvedimento che prevede la proroga dei pagamenti a rate per le aziende, la già citata revisione del superbonus, la proroga allo sconto sulla benzina, lo sblocco delle trivelle, l’incremento della soglia dei “fringe benefit” per le aziende e l’innalzamento del tetto al contante.
Le imprese potranno rateizzare le bollette di luce e gas fino a un massimo di 36 rate, per i consumi effettuati tra il primo ottobre 2022 e il 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023. Inoltre, Sace è autorizzata a concedere una garanzia del 90 per cento dei crediti, a condizione che l’impresa non abbia distribuito dividendi o riacquistato azioni in quel periodo.
Dal 2023 scende poi al 90 per cento il superbonus, che vale per i condomini e le villette, che sarebbero altrimenti rimaste escluse dal bonus, purché siano abitazione principale e purché il proprietario abbia un reddito inferiore ai 15mila euro. Chi ha già iniziato i lavori dovrà portarne a termine almeno il trenta per cento entro settembre, e per loro il bonus resterà al 110 per cento fino al 31 marzo.
Il credito d’imposta per le imprese colpite da rincari energetici viene prorogato fino a fine anno. Il bonus è del quaranta per cento per le aziende energivore e del 30 per cento per le piccole attività che impiegano energia superiore a 4,5 kW. Fino al 31 dicembre viene inoltre allungato il taglio delle accise sui carburanti, per un risparmio di oltre trenta centesimi al litro per benzina, diesel e metano, con 10,5 centesimi di sconto per il Gpl. La quota Iva per il gas naturale si ferma al cinque per cento.
C’è l’ok al rilascio di nuove concessioni per le trivelle tra le nove e le dodici miglia e alla perforazione tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po. Il gas estratto sarà ceduto a prezzo calmierato (tra cinquanta e cento euro per megawattora) alle aziende gasivore.
Sale da 600 a tremila euro la soglia dei “fringe benefit” che le imprese potranno concedere ai dipendenti direttamente in busta paga. Indennità esentasse solitamente riguardanti beni e servizi, una sorta di reddito aggiuntivo allo stipendio. In questo caso i dipendenti possono pagare le bollette di luce, gas e acqua. L’aumento a tremila euro varrà per novembre e dicembre.
Dal primo gennaio, infine, saranno accettati pagamenti in contanti fino a cinquemila euro, con un aumento rispetto al tetto di mille euro che sarebbe dovuto entrare in vigore l’anno prossimo. Attualmente è di duemila euro, e inizialmente la Lega proponeva di aumentare la soglia fino a diecimila, per poi arrivare a una mediazione che ha fissato il livello finale poi approvato.