Rappresentare il mondo con simboli e icone, ispirandosi dall’arte medievale, gotica e fiamminga. È questo l’obiettivo in grado di stimolare quotidianamente Elisa Seitzinger, illustratrice e visual artist che sta vivendo un 2022 sulla cresta dell’onda. A giugno, ad Ascoli Piceno, è stata inaugurata la sua prima personale, di cui abbiamo parlato anche nella rubrica “Etc” del primo numero cartaceo de Linkiesta Eccetera. Un successo che farà il bis a Domodossola, dove sabato 12 novembre è cominciata la “seconda edizione” di Seitzinger Alchemica, nome della mostra (gratuita). Un luogo scelto non a caso, considerando che l’artista è nata e cresciuta nella natura della Val d’Ossola.
L’esibizione può essere definita una sorta di percorso immersivo tra sacro e profano, capace di esplorare le dimensioni più spirituali (che fanno spesso riferimento ai tarocchi, a cui ci siamo ispirati per la realizzazione della sezione “Etc” del secondo numero de Linkiesta Eccetera) ma anche più concrete, pragmatiche delle sue opere. Elisa Seitzinger, considerata una delle illustratrici italiane più influenti del momento, è infatti nota per una spiccata capacità di rispettare le esigenze commerciali senza mai snaturarsi, mantenendo viva l’identità di ciò che crea e di ciò che pensa. Per questo motivo è riuscita a sviluppare collaborazioni di successo con grandi nomi dell’editoria, della cultura e della musica.
È lei, per fare un esempio, l’autrice della copertina del libro “Febbre” (Fandango Libri) di Jonathan Bazzi. Inoltre ha lavorato con Vinicio Capossela, il Salone del Libro di Torino e Loredana Lipperini. Seitzinger Alchemica, aperta fino al 5 febbraio 2023, si focalizzerà anche su questo aspetto della sua carriera.
Il percorso espositivo è suddiviso in sette sezioni e dialoga in modo virtuoso con gli spazi del Collegio Mellerio Rosmini (location della mostra), istituto dedicato a uno dei principali pensatori italiani dell’Ottocento: Antonio Rosmini Serbati (1797-1855). Lo spettatore può muoversi e perdersi (per poi ritrovarsi) nei meandri di sollecitazioni visive, uditive e olfattive: una multisensorialità che non poteva mancare all’interno della personale di un’artista dalla mentalità così aperta, frutto anche delle sue esperienze di formazione tra Stati Uniti (Atlanta), Regno Unito (Londra) e Francia (Nizza).
L’allestimento, curato da Tommaso Delmastro e Paolo Lampugnani, proporrà installazioni artistiche a dir poco eterogenee: schizzi, tavole originali, stoffe, disegni di carattere scientifico e altro ancora. Perché questa è Elisa Seitzinger: originalità, sperimentazioni, legami con la storia, mistero ed esoterismo. L’Espresso l’ha definita la “sacerdotessa dell’illustrazione italiana”: merito del suo «mondo visivo popolato da creature fantastiche, riferimenti gotici e simbologia».
Elisa si vede come «un animale da studio» che, prima di iniziare un’illustrazione, analizza attentamente le iconografie di altre epoche, reinterpretando in chiave pop delle immagini apparentemente inconciliabili con le esigenze grafiche e visive nel nostro tempo. Un rispetto per la storia che è ben visibile all’interno del suoi lavori, solitamente disegnati a mano e colorati in digitale. Ora non vi resta che dare un’occhiata, recandovi in via Rosmini 22 a Domodossola.