Dopo una breve ma intesa esperienza in Italia, durante il periodo dell’Expo, Mercato Metropolitano si è spostato a Londra. Dal primo modello che alcuni di noi si ricorderanno come mercato a cielo aperto dietro alla stazione di Porta Genova, c’è stata una grande evoluzione. Andrea Rasca, imprenditore milanese alla guida di questa macchina incredibile, ha fatto di Mercato Metropolitano un progetto di riqualificazione e inclusione sociale, che usa il pasto e la socialità per diffondere il cibo di qualità. Arrivato alla sua terza sede nella capitale britannica, MM – questo il logo acronimo – è ormai un’istituzione tra i giovani, tra le famiglie, per i turisti. Dopo la prima apertura a Elephant and Castle circa cinque anni fa, in una zona dove la scelta di locali e ristoranti era pressoché nulla e poco rilevante, ad oggi la seconda venue è la St. Mark’s Church in Mayfair, pieno centro nonché zona del lusso diurno e serale, oltre a due sedi minori più di quartiere. Gli spot di Canary Wharf – con uno splendido skyline sulla riva del Tamigi – e Elephant and Castle Park, posizionato alle porte del parco e dei playground per i più piccoli nell’omonima tube station. Due indirizzi più snelli, con una proposta più agile e concepiti per rispondere a delle esigenze di ritrovo, socialità, acquisto più di quartiere.
«Il mio non è un business» dichiara Rasca «ma un vero e proprio movimento. Perché proprio partendo dalla città, dal quartiere, dalle donne in difficoltà, dai bambini, dagli immigrati, arriva la maggior parte della forza lavoro impiegata e del know how messo al servizio della comunità». L’idea è piuttosto semplice: racchiudere il meglio delle produzioni di pasta, pane, pizza, burger, gelato, cibo malesiano, cantonese, giapponese di Londra in un contesto dove i prezzi sono accessibili a tutti, dove si può condividere spazi e cibo insieme ad amici, famigliari, colleghi. Andrea è un attento selezionatore di ogni suo fornitore: è andato in Sicilia a cercare i mulini pìù antichi e di qualità, in Giappone per scoprire produzioni artigianali dolciarie da inserire nei suoi mercati, in Francia per gustare i vini più interessanti per avvicinare il grande pubblico alla scuola vitivinicola francese. Ha scoperto quali sono – secondo lui – i migliori bao di Londra e li ha inseriti dentro l’offerta di Mercato Metropolitano. È andato a scegliersi chi produce pasta fresca come le botteghe italiane, chi fa il gelato senza praparati e con latte di qualità e ingredienti di prima scelta. Il tutto grazie anche ai finanziamenti di stakeholder importanti tra cui banche e – non ultimo – la municipalità londinese. «Ho ricevuto spesso proposte da parte di grandi brand per introdurre i loro prodotti dentro MM ma ho sempre detto no, per due motivi: non ritengo che la qualità che mi offrono sia adeguata agli standard che vogliamo avere dentro le nostre realtà e perché punto, fin dall’inizio, ad essere indipendente. Da più di tre anni facciamo il nostro gin, che vendiamo in ogni mercato. Abbiamo una produzione locale di birra con un doppio birrificio sia a Elephant and Castle che qui a Mayfair (il primo birrificio al mondo collocato in una chiesa). Sto lavorando a delle nuove sedi di Mercato con culture idroponiche per piantare frutta e verdura così che le attività ospitata nei nostri siti si possano considerare autosufficienti. Abbiamo eliminato totalmente la plastica e qualsiasi materiale non biodegradabile dalla nostra proposta così come dagli arredi, della comunicazione» ci racconta orgoglioso Rasca.
Visitammo la sede di Audley Street in Mayfair appena prima del lockdown. Una zona molto centrale dove non è facile riuscire a trattenere, anche in fasce orarie serali, l’utenza di alto profilo che lavora o si incontra qui durante il giorno. Molti sono turisti, molto sono asiatici high spenders e nel complesso professionisti ad altissimo livello di rendita pro capite. Ma la tenacia di Rasca ha pagato perché oggi il mercato pullula di visitatori. Quando i londinesi staccano dall’ufficio questo è un porto sicuro, in grado di accontentare tutti e ospitare tavolate numerose per la basement di St. Mark’s c’è un piano interrato in cui si snoda l’enoteca: taglieri di salumi e formaggi italiani, vini da tutto il mondo con una coraggiosa selezione anche di Triple A e birra alla spina.
Al pian terreno Gin Bar e banchetti di cibo prevalentemente italiano. Al primo piano invece si spazia dal pesce crudo alle aragoste, dalla carne alla brace alla cucina cinese e thailandese, fino ad arrivare alla pizza – davvero di ottimo livello – e al gelato. All’interno dei mercati è stata rimossa ogni forma di plastica, tutta l’acqua a disposizione per le borracce ricaricabili è filtrata da MM nelle sedi principali e a breve l’intento è quello di arrivare ad una produzione indipendente anche per quel che riguarda frutta e verdura. «Voglio che le persone riscoprano il gusto vero del cibo, imparino a mangiare sano e con la consapevolezza di che tipo di prodotto stanno acquistando. Ecco perché ci impegniamo molto in laboratori, talk, progetti di comunicazione, attività di sensibilizzazione. Credo fermamente che il nostro movimento possa portare a un futuro migliore».
Venendo ai fatti, cosa abbiamo assaggiato?
Bao di pulled pork con salsa agrodolce, bao di fungo fritto con daikon marinato, bao di pollo con salsa BBQ: la cottura del bao era assolutamente perfetta, ariosa e soffice, non si è seccata nell’attesa e tutti farciti in abbondanza. Un piatto questo che deve essere goloso e ricco per la sua natura di street food e piatto unico.
Assiette di formaggi italiani di media stagionatura e affettati toscani: sappiamo quanto il made in Italy ancora affascini gli stranieri e non c’è niente di meglio che un tagliere di salumi e formaggi tipici per mettere tutti d’accordo intorno a una bottiglia di vino. La selezione della cantina è piuttosto ampia, anche di vini naturali ed etichette dal mondo: quale connubio migliore!
Birra artigianale: la birra artigianale di Mercato Metropolitano si fa bere che è una meraviglia. Provatela!
Gyoza con ripieno indiano: questi ci hanno spiazzato ma sono stati in assoluto uno dei piatti migliori e – a detta di Rasca stessa- uno dei best sellers di Mercato. Il ripieno ricorda il curry indiano, per cui se ti aspetti soia, zenzero marinato, mirin o yuzu qui invece sono il cocco, il sapore dolciastro del curry e della frutta esotica a trasportarti all’interno di questi ravioli. Un plauso per la presentazione, a torta d gyoza con pastella leggerissima e croccante.
Piatto misto con yakitori di carne e pesce, riso verdure tipico malesiano. Abbiamo voluto provare questo piatto misto per capire che cosa si mette al centro della tavola quando si vive in famiglie numerose in Malesia. Qui c’è un po’ di tutto: spiedini di carne, riso, verdure stufate, pesce alla brace. Non c’è nulla di piccante ma è tutto gustoso, con salse particolarmente ricche di spezie non sempre chiaramente identificabili ma assolutamente divertente e buono.
Tutte le foto sono di Gaia Menchicchi