Liberazione in corsoI russi annunciano la ritirata da Kherson

Il ministro della Difesa del Cremlino Shoigu dà l’ordine in tv «per salvare le vite dei soldati». Gli ucraini registrano segnali di arretramento, ma temono una messinscena: gli invasori hanno fatto saltare ponti, ma avrebbero lasciato truppe a presidio

Kherson Russia
AP Photo/Olexandr Chornyi, File

I russi si ritirano da Kherson. Il ministro della difesa russo, Sergei K. Shoigu, ha dato l’ordine in televisione. La scusa del generale Sergei Surovikin, che è a capo delle operazioni in Ucraina, è «salvare le vite dei soldati e la capacità combattiva delle forze». La perdita di un centro così strategico a Sud, nonché l’unico capoluogo occupato dal 24 febbraio, è un duro colpo per le ambizioni di Vladimir Putin, che infatti si sarebbe opposto in precedenza al ripiegamento. Potenzialmente, siamo a un punto di svolta della guerra.


Kyjiv ha registrato segnali di arretramento delle truppe. I russi hanno fatto saltare alcuni ponti per coprire lo spostamento dei soldati, ma avrebbero comunque lasciato in città una parte del contingente. Gli ucraini temono si possa trattare di una finta per trascinare l’esercito liberatore nella guerriglia urbana. Insomma, la ritirata potrebbe essere parziale. Il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak ha invitato a non credere alle «messinscene televisive», perché non ha prove per ritenere che gli invasori sguarniranno senza combattere la testa di ponte sulla sponda occidentale del fiume Dnipro. L’intelligence monitora la situazione.


Il New York Times riporta che l’amministrazione degli occupanti ha già trasferito i suoi uffici sul lato orientale del fiume. Per quattro giorni la città non ha avuto elettricità, quindi le comunicazioni sono difficili. Già mercoledì, era morto (secondo le agenzie russe in un incidente d’auto) il vicegovernatore Kyrylo Stremousov. La bandiera russa non sventola più sugli edifici pubblici. La guarnigione era stata progressivamente isolata proprio grazie alle manovre delle forze ucraine negli ultimi mesi.

Se confermata, la ritirata sarebbe una notizia importantissima per l’Ucraina. La controffensiva sul fronte meridionale aveva già raggiunto successi significativi, ma il porto era l’obiettivo finale, la porta d’accesso alla Crimea e la capitale della regione che Putin si è annesso virtualmente a settembre. Sarebbe un’enorme vittoria per la libertà e l’indipendenza del popolo ucraino, e per la pace, grazie allo straordinario coraggio delle forze armate ucraine e agli aiuti militari e politici dell’Italia, dell’Ue, degli Usa, del mondo libero.

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