Lui, Francesco (aka Ciccio), sicilianissimo, di Marsala. Lei, Anna, toscanissima, di Firenze. Lui, laureato in Economia aziendale e master in Management della sanità alla Bocconi. Lei, laureata in Scienze gastronomiche all’Università di Pollenzo. Lui, appassionato, nonostante gli studi, di cucina e dintorni. Lei, grande grande conoscitrice di vini. I due si incontrano e diventano una coppia nella vita e nel lavoro: lui abbandona numeri e bilanci e diventa oste e lei, ricercatrice instancabile di vini e di prodotti artigianali, si diverte a selezionare golosità e delikatessen per il loro locale. Sì, perché la loro prima creatura è Ciacco Putia Gourmet, locale dall’insegna pastiche (una citazione dantesca si mescola al dialetto – putia, in slang siciliano, è la bottega – e al francese colto) un po’ pizzicheria e un po’ vineria. Localino multitasking, insomma, che, all’ombra della barocchissima chiesa del Purgatorio nel centro storico di Marsala, propone la meglio produzione in campo enogastronomico: qui, seduti a un tavolone da socialità allargata (ma col bel tempo nella piazzetta all’ombra della chiesa), si assaggiano prodotti top dai formaggi (la scelta, imbarazzante, va dalla Vastedda del Belice al Piacentinu Ennese) al pane, dai sottoli ai prodotti di tonnara, dai salumi al vino. Non mancano le offerte di menu semplici e ruspanti: cuscus fortificato con il Marsala, zuppe, verdure affucate.
Tra tapas e manciari ri strata
Fin da subito Ciccio e Anna considerano un paradosso che nei locali marsalesi non venga servito/proposto/raccontato il vino culto della città e decidono (nel 2018) di proporre ai loro ospiti un percorso di degustazione che veda questo vino assoluto protagonista, o quasi. Nasce così la loro seconda creatura, il Marsala Wine & Tapas Bar, dove il filo conduttore è la formula incentrata su tapas salate e dolci abbinate alle diverse tipologie di Marsala. Ma, come si dice, non c’è due senza tre e la coppia Alagna (Ciccio)-Ruini (Anna) stupisce ancora una volta con un altro progetto goloso: Busiate pasta siciliana da passeggio. Un chiarimento per i non insider: la busiata è un formato di pasta, una specie di fusillo lungo pronto ad intridersi di sugo che è una bellezza. Nata in provincia di Trapani e poi esportata in tutta l’isola, la busiata prende il nome da busa che in dialetto indica lo stelo di un’erba utilizzato, un tempo, per dare alla pasta la sua caratteristica forma elicoidale. «Lo scopo del nostro format – spiega Francesco – è quello di creare uno street food, meglio un manciari ri strata visto che siamo in Sicilia, sano e genuino, in grado far conoscere i sapori dell’isola, le vecchie ricette della nonna e gli ingredienti locali, in una versione contemporanea».
Street food alla siciliana
«Quando è stato pensato Busiate pasta siciliana da passeggio – interviene Anna – ci siamo ispirati nella modalità di consumo ai noodle orientali serviti nei box, che permettono alle persone di mangiare passeggiando. Noi invece abbiamo messo in un cuoppo (il cartoccio contenitore dei mangiari di strada isolani) un concentrato di Sicilia: dalla pasta, agli ingredienti, alle ricette per offrire un piatto gustoso, e allo stesso tempo genuino».
Le busiate, va da sé, sono cotte al momento e possono essere condite con sughi, di pesce o di carne ma anche veg, ispirati ai diversi territori siciliani: dal Trapanese con pesto di mandorle siciliane, pomodoro, basilico e aglio di Nubia al Palermitano con sarde e finocchietto, dai Nebrodi con ragù di salsiccia al Bronte con pesto di pistacchio e tanti altri condimenti che cambiano settimanalmente. «Disponibili anche in versione integrale e glutenfree – continua Francesco – tutte le busiate possono essere personalizzate in base ai propri gusti grazie agli extra come la mollica atturrata (passata in padella con olio e aglio), le mandorle tostate o la ricotta infornata, le melanzane fritte, o il guanciale croccante». Dopo un rodaggio in casa, a Marsala, Busiate sbarca a Palermo, capoluogo della regione ma anche capitale dei manciari ri strata (pani ca meusa e arancine dicono qualcosa?), in un locale dall’anima pop a pochi passi da piazza Politeama. Quasi superfluo specificare che il format si muove all’insegna del total green: i cuoppi, le forchette e tutto quello che fa parte del mondo Busiate è accuratamente scelto tra prodotti ecosostenibili, monouso e biocompostabili. Ma le busiate di Anna e Ciccio non sono solo on the go: sono disponibili anche da asporto e consegna a domicilio, ed è anche possibile acquistare busiate fresche e i condimenti per preparare a casa propria, in pochi minuti, una pasta che sa di Sicilia.
E per chi non abita a Marsala o a Palermo? Per loro la novità è costituita dalle busiate da viaggio, una grande scatola (in materiale ecosostenibile, ça va sans dire) che contiene al suo interno tutto il necessario per preparare in casa questo appetitoso primo piatto: 400 grammi di pasta fresca siciliana, 300 grammi di pesto trapanese in barattolo di vetro, melanzane fritte a km zero, formaggio pecorino grattugiato e 20 grammi di sale marino di Trapani. All’interno, oltre alle indicazioni con i pochi e semplici passaggi da seguire in cucina, anche una bottiglia di vino bianco siciliano. «Un Grillo – conferma Anna – varietà autoctona a bacca bianca tipica della Sicilia occidentale, dal bouquet fresco con note di frutta a polpa bianca, unite a sentori di fiori di campo e menta».
Francesco Ciccio Alagna e Anna Ruini