Quattrocento ospiti, tra istituzioni, imprenditori, incubatori e influencer. Ventiquattro startup in gara, di cui tre premiate per la capacità di farsi portavoce dell’innovazione responsabile, sul fronte ambientale e sociale. Il “Grand Prix Startup”, organizzato a Palazzo Mezzanotte dalla Cci France Italie – Camera di Commercio Francese in Italia, è stato il primo evento istituzionale italo-francese che traccia un percorso per la collaborazione tra i due Paesi nel segno della tecnologia e dell’innovazione.
Milano, capitale della transizione digitale ed ecologica, è diventata il luogo di incontro e di contaminazione tra l’ecosistema delle startup francesi e quello italiano, spinta anche dal Trattato del Quirinale firmato a novembre 2021. Un intreccio tra il modello francese della “Startup Nation”, che conta 20mila startup e 640mila posti di lavoro, e il sistema italiano che – seppur con numeri minori (14.600 startup e 62mila posti di lavoro) – continua a crescere di anno in anno.
«Il sistema francese si basa su tre pilastri: la forte spinta dello Stato, l’accesso al mercato finanziario e gli incontri tra startup e investitori», spiega Denis Delespaul, presidente della Cci France Italie. «Il Grand Prix è stato un’occasione straordinaria di incontro tra diversi protagonisti del mondo dell’innovazione. Un incontro che si ripeterà ogni anno per far sì che Milano diventi la capitale dell’innovazione responsabile».
Vincitrice del Grand Prix è stata la startup Néolithe, attiva nel trattamento dei rifiuti non riciclabili, presentata da BPI France, seguita da Evogy, soluzioni energetiche sostenibili, presentata da Leyton. Al terzao posto si è piazzata Aquaseek, che sviluppa tecnologie per la purificazione dell’acqua, presentata dalla Fondazione Michelin Sviluppo.
La giuria che ha analizzato le candidature e selezionato le startup vincitrici sul fronte della valutazione tecnica, sostenibilità, etica sociale e innovazione, era composta da Adecco, da alcune delle aziende del Club Csr della Chambre, da Nico Valenti Gatto Operating Director di Bocconi 4 Innovation e presieduta da Cécile Bourland, ad della Cci France Italie.
«Adecco è stata chiamata a giudicare, in particolare, le competenze comportamentali», racconta Nadia Cristofoli, Head of Assessment di Adecco e giurata del Grand Prix. «L’osservazione comportamentale, in merito al coinvolgimento delle risorse umane e alle capacità comunicative dei protagonisti, è stata integrata poi con valutazioni più tecniche e operative». Perché, aggiunge Cristofoli, «ci sono skill fondamentali che deve avere chi lancia una startup. Coraggio, intraprendenza, curiosità, lucidità mentale ed elevata flessibilità cognitiva sono le principali. Ma bisogna anche sapersi interfacciare con interlocutori di tutti i livelli ed essere dotati di intelligenza sociale e cognitiva». Il tutto in una logica in cui le gerarchie sono sempre meno determinanti, mentre prevale la «corresponsabilità di ruolo e azione», che aiuta a cogliere il dinamismo economico e i continui cambiamenti a cui assistiamo.
Le startup, dice Delespaul, «hanno un nuovo ruolo centrale nella transizione ecologica, sono essenziali per il dinamismo dell’economia e per la creazione di posti di lavoro». Ma soprattutto sono «fondamentali per contaminare le aziende tradizionali che hanno bisogno delle startup per innovarsi in modo più veloce e pensare “out of the box”».
E nonostante il periodo di grande incertezza e volatilità che stiamo vivendo, aggiunge Delespaul, «creare impresa resta un’avventura straordinaria e molto gratificante». Anzi, la formula della startup «meglio si adatta a un momento economico in cui viene richiesto di essere flessibili, cambiare di continuo ed essere aperti all’imprevisto».