Il cessate il fuoco di 36 ore ordinato da Vladimir Putin è una scusa per portare nuove munizioni al fronte e per avvicinarsi alle posizioni della resistenza ucraina. Secondo Volodymyr Zelensky la decisione di Cremlino di dichiarare una tregua dal mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio non c’entra nulla col Natale ortodosso, ma serve solo per preparare nuovi attacchi. Formalmente il dittatore russo ha accettato la richiesta di tregua proposta da Vladimir Michajlovič Gundjaev (Cirillo I), il patriarca della Chiesa ortodossa russa.
«Tutti sanno che il Cremlino usa le pause della guerra per continuare a combattere con rinnovato vigore. La guerra finirà quando i soldati russi se ne andranno o (quando) li cacceremo». Secondo fonti dell’esercito ucraino, i russi stanno preparando un’offensiva a Bakhmut, nella regione occupata di Donetsk per il controllo delle miniere di sale.
Nel frattempo i russi hanno bombardato per tutta la notte alcune città nell’oblast ucraino di Dnipropetrovsk.
La guerra in Ucraina scoppiata il 24 febbraio è arrivata al 317esimo giorno e secondo il ministero della Cultura ucraina l’esercito russo ha danneggiato 1.189 siti culturali. Di questi, uno su tre (446) è in rovina. Secondo il procuratore generale ucraino invece sono stati uccisi almeno 452 bambini e feriti 877 dall’inizio della guerra.