Giri di gustoVarese place to eat

Anche la provincia, nel suo piccolo, si industria. E nella compassata città al confine con la Svizzera il fermento gastronomico si fa sentire, con nuove insegne e incursioni dal mondo

Foto di Maksim Ponomarev

Varese è sempre stata una realtà poco dinamica dal punto di vista gastronomico: le solite insegne si sono nel tempo consolidate, c’è stato poco ricambio e spesso ci si trovava a gustare più o meno ovunque lo stesso menu convenzionale. Fino ad oggi, quando alcune novità si sono finalmente imposte e stanno modificando l’orizzonte del gusto cittadino. Eccone qui dieci che ci hanno sedotti e che stanno cambiando pelle alla città famosa per i suoi giardini.

Un cocktail d’autore da Attila

Dopo esperienze internazionali e anni passati al bancone del Rita, uno dei cocktail bar iconici di Milano, Mattia ha deciso di portare a Varese la sua idea di miscelazione, creando un luogo di incontro fresco, dinamico, contemporaneo, rilassato e coinvolgente. Un luogo dove bere un grande classico, ma anche lasciarsi tentare dai suoi “twist”, sempre azzeccati. Un posto che davvero non c’era, e che ha portato una ventata di aria fresca e una visione internazionale del drink e delle sue infinite potenzialità. Lasciarsi sedurre e tentare, qui, è l’imperativo categorico. May the drink be with you.

Vino e cicchetti a Limbosco

Lucine, piantine, e buonumore. È questa la sintesi di un posto che è difficile definire: un po’ bar, un po’ vineria, un po’ anche ristorante con i suoi piattini da condividere. Ma anche un po’ negozio vintage, perché quasi tutto quello che vedete qui si può comprare, a partire dai deliziosi piattini da mercatino su cui vi servono le loro preparazioni. Sui quali troverete un bel mix di sapori tradizionali, dall’uovo con maionese e acciuga, al baccalà mantecato, alla trippa, ai crostoni, a salumi inconsueti e una polenta che vale la pena assaggiare.

I falafel da Sultan

Sulla vetrina di questo laboratorio culinario con asporto spicca una scritta: “Sembra uguale ma qui non facciamo kebab”. E in effetti qui da Sultan, che alla vista potrebbe sembrare uno dei tanti venditori del panino ripieno di carne e verdure, la cucina tradizionale libanese incontra il gusto varesino, con proposte buone come solo la mamma e la nonna potrebbero eguagliare. Quei sapori di casa, una casa non local ma di sicuro accogliente e appagante, che rimettono in pace col mondo del gusto. Falafel in testa, ma non perdetevi anche le proposte del momento. Gli involtini di feta e timo, per esempio, meritano il viaggio per il morso croccante, il sapore deciso e l’eleganza dell’erba aromatica a chiudere un boccone da premio. La cortesia e la piacevolezza della famiglia che vi accoglie faranno il resto, ed è un resto non da poco!

Un sorso di Mia Kombucha

Dopo sei anni in Australia, Mattia è tornato a Varese con la passione smodata per la bevanda a base di tè fermentato che là spopolava. Insieme agli amici Simone, Battista e Gabriele hanno creato Mia, prodotta con ingredienti selezionati e naturali, nessun concentrato, né additivi, né conservanti. Quattro i gusti, Original, Zenzero, Limone e Lampone, e un sapore che conquista al primo assaggio. Ricca di sostanze naturali che aiutano 
la digestione e a mantenere l’equilibrio dell’intestino, questa bevanda contiene anche acidi organici, antiossidanti e vitamine. Come dicono loro, 
 una lezione di yoga, ma per il nostro intestino. Ma molto più buona!

La pizza creativa alla Piedigrotta
È qui dal 1974 e da allora è un porto sicuro per chi vuole gustare la autentica pizza campana in città. Ma nel tempo questo locale storico fondato da Augusto Cioffi, che voleva ricostruire un pezzo della sua Costiera amalfitana a Varese, ha cambiato pelle e gusto, diventando anche un riferimento per chi vuole una pizza con una verve e un appeal diversi. Selezione delle materie prime meticolosa, ambiente brillante e caciarone, proprio di una pizzeria del Sud, impasto straordinario, abbinamenti arditi, anche con tanto champagne. Per chi vuole osare, e per chi vuole andare sul sicuro, anche allo stesso tavolo.

Il buosino da Buosi

Due generazioni protagoniste di questa pasticceria che negli anni si è rifatta il look e oggi è più che mai sulla cresta dell’onda, e quest’anno si è distinta anche ai prestigiosi BarAwards. Tra torte moderne e grandi classici, abbinamenti arditi e praline, nel locale varesino ma anche nel nuovissimo spazio di Venegono si scopre un’idea dolce innovativa e curata. Si viene per il Buosino, tentazione fatta di cioccolato, caffè e crema di latte, e non si vorrebbe più andare via!

Uno snack croccante di Legù

Quando Monica Neri, determinatissima imprenditrice varesina, ha pensato alla pasta di legumi, erano davvero tempi non sospetti. Da allora in molti hanno cavalcato l’onda ma è qui che rimane il regno di chi ha sperimentato e ha provato, si è fatta strada in un universo inesplorato e ha resistito nonostante la vita non facile dei pionieri. Oggi la sua Legù è una certezza, e i suoi prodotti cresciuti e sono ovunque. I triangoli croccanti di legumi aromatizzati sono uno snack da non perdere, e vi lasciano anche la piacevolissima sensazione di non aver sgarrato. 

La pasta fresca di Scoiattolo

Nata nel 1983 dal desiderio di un marito e una moglie di condividere le loro ricette di paste fresche e ripiene, questa azienda è ormai una certezza. Ai gusti innovativi si affianca una precisa volontà di mantenere fede a quelle origini, e alla semplicità di materie prime di grande livello ben mixate. Da allora ad oggi è cambiato molto, in termini di marketing, visibilità e presenza in GdO e all’estero, ma rimane ferma la volontà di condividere ricette di famiglia.  

Il Dolce varese alla pasticceria Ghezzi
Questa pasticceria, sul corso principale pedonale della città, è una vera istituzione. Il passaggio di consegne dalle due storiche proprietarie l’ha lasciata intatta nell’amore verso ricette semplici, sapori consolidati, rassicurante bontà. Qui si viene per bere un caffè sui preziosi tavoli di marmo, ma anche per gustare il dolce tipico cittadino, apoteosi di burro, mais e felicità. U
na vera bomboniera nel cuore della città, frequentata un tempo anche da Gabriele D’Annunzio.

Il Giappone di casa da Taekoramen
Un tempo di esclusivo appannaggio milanese, finalmente questo piatto della tradizione giapponese arriva anche qui, grazie a una giovane donna che prova a portare in Italia il suo Giappone, e una personale lettura della cucina nipponica, con l’idea di creare alimenti sani, unita all’abilità nel mixare sapori non consueti. Al brodo, cotto per 8 ore, si uniscono tante materie prime di altissima qualità. E se in Giappone il brodo del Ramen non viene bevuto, perché molto sapido, questa zuppa più leggera e delicata, ma comunque deliziosa e saporita, è tutta da gustare. Un’idea di ristorazione che deriva da un rito antico, fatto di recupero del proprio tempo, di cortesia, di silenzio, di relax.

La cena in Posteria

Bellissimo cortile verde, bellissimi arredi, ottima carta e vini per abbinamenti azzeccati. Il ristorante di tono ma scanzonato, la trattoria d’autore con l’allure contemporaneo. Un decoro di gusto dal design ironico ma curato. Insomma, un luogo molto “milanese” nascosto nel centro della città varesina. Quel giusto glamour che conquista i locali e ispira chi viene da fuori, per una serata davvero da gustare.

Un grazie speciale per l’indispensabile aiuto a Stefania Radman, collega e ricercatrice del gusto varesina.

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