Libri e intrattenimentoDa Shanghai a Stoccarda, le biblioteche si trasformano in luoghi di aggregazione

Da Oriente a Occidente, designer e architetti contemporanei hanno avviato un lavoro di ristrutturazione e riprogettazione sperimentale. Il risultato? Oggi le biblioteche hanno giardini, laboratori, corsi di yoga, caffetterie e teatri. E l’affluenza cresce

Shanghai Library East 15 WP ©SHL courtesy of RawVision Shanghai Library East

«Se la biblioteca è un modello dell’universo, dovremmo provare a trasformarlo in un universo a misura d’uomo. In una parola: una biblioteca divertente dove andare», sosteneva Umberto Eco. E, a sorpresa, negli ultimi anni le biblioteche si sono trasformate proprio in questa direzione. L’ultima inaugurata, lo scorso settembre a Parigi, è il risultato di un minuzioso lavoro di restauro durato dodici anni e la conferma di una tendenza iniziata dopo il Duemila: la Bibliothèque Nationale de France – nel rispetto dell’impianto settecentesco – ha riaperto al pubblico completamente rinnovata, con un’organizzazione più ariosa e funzionale degli spazi.

È solo l’ultimo esempio: dimentichiamoci delle grandi sale di lettura rettangolari, organizzate in file di banchi e di scaffali tutti uguali, le biblioteche di oggi sono, come auspicava Umberto Eco, divertenti, colorate, trasparenti, morbide. E multiservice. A sorpresa, dunque, il tempio del sapere analogico per eccellenza diventa luogo di sperimentazione e innovazione dell’architettura e del design contemporanei. E a cambiare non è solo l’aspetto: aperta dodici ore al giorno, la biblioteca oggi non è più un luogo passivo, dove sedersi e leggere. Offre servizi e un calendario di appuntamenti per tutte le età, diventando un punto di riferimento quotidiano e famigliare per studenti, lavoratori e abitanti del quartiere. Lo dimostrano i numeri: aumentano prestiti fino al trentatré percento) e l’affluenza al cinquanta percento. Ecco, allora, quattro esempi internazionali recentissimi. E già iconici.

Washington D.C.: Biblioteca Martin Luther King
Un giardino pensile, laboratori, le installazioni d’arte di Xenobia Bailey, aule insonorizzate per la musica e lo yoga, spazi su misura per i bambini (con tanto di scivolo), un auditorium e un tavolo di lettura lungo due chilometri. Sono alcune delle novità introdotte da Mecanoo, lo studio di architettura olandese che nel 2021 si è trovato ad affrontare una vera sfida: rinnovare la biblioteca in vetro e acciaio progettata nel 1972 dal grande Mies Van de Rohe (unica biblioteca da lui progettata) e dedicata alla memoria di Martin Luther King.

Ph. Robert Benson

Il risultato è un vivace luogo di aggregazione che, a partire dall’atrio, accoglie il pubblico con ampie sedute di legno, una caffetteria aperta alla città, luce naturale e opere d’arte. In tutto, quarantamila metri quadri su tre piani, più uno seminterrato, che pur rispettando l’estetica rettilinea di Mies Van de Rohe, sono stati trasformati in un autentico hub di socialità contemporanea.

Shanghai: Library East
Quando, nel 2022, ha aperto al pubblico la Shangai Library East, nel cuore di una delle città più popolose e trafficate al mondo, gli abitanti del quartiere hanno risposto con entusiasmo alla nascita di un “terzo luogo” circondato dal verde del Century Park. Uno spazio che, a dispetto dei suoi quarantamila metri quadrati di superficie, si rivela intimo, accogliente ma anche estremamente stimolante, a metà tra casa e lavoro.

©SHL ©RawVision

Il progetto, firmato dallo studio Schmidt Hammer Lassen Architects ha puntato infatti su uno spazio ibrido e flessibile tra biblioteca, aule studio, teatro e altri luoghi di ritrovo di vario tipo. Con, in più, una sorpresa di tipo materico e stilistico: all’esterno pannelli incisi con le venature del marmo che lasciano entrare la luce e una forma che ricorda le pietre Taihu, le tradizionali “rocce dei letterati” che si trovano nei giardini cinesi. All’interno il calore del bambù e del legno di quercia con, in più, le installazioni site specific di artisti come Xu Bing, Gu Wenda, Shen Fan, Zheng Chongbin, Emily Floyd, Ni Youyu, Mia Liu, Plummer & Smith, Simon Ma e Yang Zhenzhong. Opere che contrassegnano i vari ambienti con una precisa connotazione estetica.

Stoccarda: Stadtbibliothek
È stato l’architetto sudcoreano Eun Young Yi a firmare nel 2011 il progetto di questa modernissima biblioteca di nove piani in superficie e due sotterranei, rivestita in vetro e premiata nel 2013 come “Biblioteca dell’anno”. Situata in Mailander Platz, vicino alla stazione principale di Stoccarda, permette la consultazione di oltre cinquecentomila libri, con una particolare attenzione ai lettori stranieri, ma anche di sostare in una “stanza della tranquillità”, una stanza vuota e silenziosa dove fermarsi per riflettere o riposare.

Soprattutto, permette di immergersi in una struttura illuminata dalla luce naturale che proviene dal tetto in vetro e che, all’interno, sembra la versione ordinata di un quadro di Escher. A colpire di più, infatti, è proprio il candore degli interni (arredi inclusi) che, rende protagonisti i libri e che, insieme ai rivestimenti in vetro, permette alla luce naturale di inondare gli spazi, dando la piacevolissima sensazione di leggere all’aperto.

Copenaghen: Royal Bibliotek
Pietra, acciaio, vetro, legno e cemento. Sono i materiali della Biblioteca Reale, imponente edificio progettato in Danimarca dallo Studio Schimdt Hammer Lassen che si presenta come un cubo di granito nero (e, per questo, già soprannominato “black diamond”) svettante sul lungomare di Copenaghen. Inaugurato nel Duemila, la Royal Bibliotek rappresenta un cambiamento radicale rispetto alla tradizione.

The Royal Library courtesy of Schmidt Hammer Lassen Architects

Aperto alla città, l’edificio, oltre a ospitare duecentomila libri e ampie aule di lettura, comprende un caffè, una sala espositiva per mostre temporanee, un ristorante, le sedi di istituzioni scientifiche e letterarie, una terrazza panoramica sul tetto e una sala da seicento posti per concerti. Sviluppata su sette piani più uno seminterrato, questo solido cubo nero è diviso in due metà dall’ampio atrio vetrato, che uno spazio centrale che offre viste panoramiche sul lungomare e allo stesso tempo funge anche da importante fonte di luce diurna, che si diffonde in tutto l’edificio.

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