Lettera per MeloniI Radicali chiedono di togliere a Peskov l’onorificenza e di darla a Navalny

Un appello al presidente del Consiglio per revocare, proprio il 2 giugno, il titolo di Commendatore della Repubblica conferito al portavoce del Cremlino nel 2017, per assegnarlo ai dissidenti russi

AP/Lapresse

In una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini, Igor Boni e Giulio Manfredi, rispettivamente segretario, tesoriera, presidente e membro della Giunta di Radicali Italiani sono tornati a chiedere la revoca della prestigiosa onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica, conferita al portavoce del Cremlino Vitaly Peskov nel 2017, ben dopo l’invasione del Donbas e l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014.

Sullo stesso tema nelle scorse settimane i Radicali avevano promosso un appello, che ha raccolto importanti adesioni di studiosi, giornalisti e attivisti italiani e ucraini, ma non ha ottenuto né riscontro politico, né rilevanza mediatica.

L’onorificenza di Peskov è ormai una “non notizia”, perché è ampiamente conosciuta dagli addetti ai lavori della politica e della informazione, ma evidentemente è considerata un “non problema” (o forse un problema troppo grande?), visto che questo diplomatico addetto alla propaganda di guerra può ancora fregiarsi di un titolo, che dopo il 24 febbraio 2022 è stato invece revocato per indegnità ad altri importanti maggiorenti del Cremlino, come il primo ministro Mikhail Mishustin e il vice primo ministro e ministro dell’industria e commercio Denis Manturov.

Peskov non è il solo ad essere scampato a questo destino – nella lettera inviata a Giorgia Meloni vi è un preciso e non breve elenco di “medagliati” tuttora in carica, malgrado l’appartenenza alla cerchia putiniana – però è certamente il più imbarazzante e ingombrante, per ruolo e esposizione nella macchina della menzogna putiniana.

C’è una ragione istituzionale, oltreché politica, per cui la destinataria della lettera di Radicali italiani è proprio Giorgia Meloni. L’articolo 5 della 3 marzo 1951, n. 178 (Istituzione dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana” e disciplina del conferimento e dell’uso delle onorificenze) prevede che la revoca sia «pronunciata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta motivata del Presidente del Consiglio dei Ministri».

I dirigenti di Radicali italiani, che chiedono a Meloni di fare coincidere simbolicamente l’avvio della procedura di revoca con il 2 giugno, data della Festa della Repubblica, hanno anche proposto di riassegnare l’onorificenza di Peskov a tre noti dissidenti russi, Aleksej Navalny, Alexei Gorinov e Ilja Yashin che stanno pagando con la persecuzione il loro dissenso. Non mancano i russi onorevoli e da onorare, insomma, ma non stanno al Cremlino, bensì in galera.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter