Il clima è uno degli argomenti più scottanti del momento. Letteralmente scottanti. Intere regioni italiane hanno registrato temperature oltre i 40 gradi per oltre una settimana consecutiva. Il caldo tropicale di questa estate ha portato con sé gli incendi ormai tristemente noti, crisi idriche in alcune città e delle morti quantomeno sospette sul lavoro. Per provare a limitare il lavoro in condizioni estreme, il legislatore italiano ha previsto da qualche anno la possibilità per le aziende di chiedere e ottenere la Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) sospendendo l’attività lavorativa a causa di eventi meteo straordinari, come il caldo eccessivo.
L’Inps ha chiarito in diverse occasioni che la Cigo per caldo eccessivo può essere richiesta quando la temperatura reale o percepita sia superiore ai 35 gradi centigradi se questo rappresenti in concreto un rischio o un pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il predetto rischio non deve essere in alcun modo riconducibile alla condotta dell’azienda. In concreto, se il datore di lavoro può scegliere il luogo in cui deve essere resa la prestazione lavorativa dei dipendenti, la scelta dovrà necessariamente ricadere sul luogo più fresco. Se anche in questo luogo si registrano temperature superiori a 35 gradi con dei pericoli per la salute dei dipendenti, l’azienda avrà le carte in regola per chiedere la Cigo.
La sospensione dell’attività lavorativa è dunque legata alla tutela della salute dei dipendenti durante eventi meteo di particolare rilevanza. Per questo motivo, la richiesta del datore di lavoro deve essere preceduta dalla valutazione effettuata dal responsabile della sicurezza in azienda, che dovrà attestare il collegamento tra le temperature elevate e il rischio per la sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro.
La Cigo per caldo eccessivo è relativamente poco utilizzata in Italia. Gli eventi meteo degli ultimi mesi sembrano anticipare un futuro dove molte aziende saranno costrette a richiederla, soprattutto nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura. La tutela della salute sul luogo di lavoro è un principio fondamentale del nostro ordinamento. Direi che è arrivato il momento di iniziare a prendere il caldo sul serio.
*La newsletter “Labour Weekly. Una pillola di lavoro una volta alla settimana” è prodotta dallo studio legale Laward e curata dall’avvocato Alessio Amorelli. Linkiesta ne pubblica i contenuti ogni. Qui per iscriversi