La Russia ha attaccato nuovamente la città portuale ucraina di Odessa nella notte. Al momento si registrano quattro feriti nel raid che ha distrutto un deposito di grano – i tre droni russi sono poi stati intercettati e distrutti. La città sul Mar Nero è diventata un bersaglio cruciale degli attacchi del Cremlino da quando Mosca si è ritirata dall’accordo sull’esportazione del grano ucraino, la settimana scorsa. L’attacco della notte arriva poche ore dopo quello in cui, sempre a Odessa, sono morte due persone ed è stata danneggiata gravemente la storica Cattedrale della città.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva promesso ritorsioni: «Non possiamo permettere che le persone di tutto il mondo si abituino agli attacchi terroristici. L’obiettivo di tutti questi missili non sono solo città, villaggi o persone. Il loro obiettivo è l’umanità e sono le basi di tutta la nostra cultura europea».
Nella notte un contrattacco c’è stato. Due droni ucraini hanno colpito due edifici non residenziali a Mosca intorno alle quattro di mattina, ora locale. La notizia è stata data dal sindaco Sergei Sobyanin su Telegram e poi dal ministero della Difesa russo, che ha dichiarato che le forze di difesa aerea hanno sventato l’attacco.
I due droni, spiega il Guardian, si sono schiantati nel centro cittadino: uno a Komsomolsky Prospekt, a circa due chilometri dal ministero della Difesa, l’altro ha colpito un centro commerciale in via Likhacheva, vicino a una delle principali circonvallazioni di Mosca. Ma secondo Reuters ancora non è chiaro se i droni abbiano colpito gli edifici come pianificato dall’esercito ucraino o se i danni siano stati una conseguenza del loro abbattimento: nessuna delle fonti ha detto dove sono stati intercettati i droni.
Si apre così un’altra settimana di conflitto, a 515 giorni dall’invasione da parte della Russia. L’abbandono dell’accordo sul grano ha contribuito a inasprire il conflitto. Vladimir Putin ha già detto che la Russia sostituirà le esportazioni di grano ucraino in Africa, facendo «energici sforzi per fornire cereali, prodotti alimentari, fertilizzanti e altri beni». Ma la risposta dell’Unione Africana non è allineata alle parole dell’autocrate russo: l’Unione ha espresso «rammarico» per la decisione di Mosca di porre fine in maniera unilaterale all’accordo.